Usare madre e figlia per interesse: cosi’ e’ se vi pare.

Scritto da , il 2020-04-21, genere incesti

Se c'e' una cosa che so fare bene e' capire com'e' veramente una persona, ottenere le informazioni che mi servono e non avere scrupoli per ottenere cio' che voglio.
Ho avuto la migliore insegnante che ci potesse essere: mia zia.
Per chi avesse letto i racconti gia' pubblicati non devo aggiungere nulla.
Per chi mi legge per la prima volta puo' essere utile sapere che mia zia materna, dai 19 anni fino ai 34, mi ha cresciuta (visto che ero venuta via da una famiglia degradata che dai sedici anni mi aveva vista scopata e assoggettata in ogni modo da mio zio paterno col beneplacito dei miei per loro tornaconto personale) e mi ha introdotta fin da subito nel mondo dell'escort di alto bordo che frequentava e gestiva da anni in centro a Torino insieme ad altre attivita' piu' o meno regolari.
Non si parla di "prestazioni" classiche ma di situazioni molto particolari e spesso border line con una clientela o, come diceva lei, con "amici e amiche" appartenenti ad una cerchia sociale molto ristretta e riservata.
Non avevamo alcun limite e allo stesso tempo eravamo dotate di grande scaltrezza.
Lei mi fece conoscere quello che sarebbe diventato mio marito.
Imprenditore partito dal nulla e uscito da un mondo di violenza che lo segno' fin da ragazzo.
Furbo, intelligente, scaltro e senza limiti pur di raggiungere il risultato.
Eravamo molto simili in questo: emersi dal nulla e pronti a tutto per non tornarci.

Il racconto che segue risale al 2009. Coinvolgere un imprenditore e la sua famiglia in una serie di situazioni tali da costringerlo a cedere l’azienda a mio marito.
Il tutto inizia con una frequentazione assolutamente normale. Pranzi, cene da noi o da loro. Si inizia con un week end insieme a sciare. Si fanno gite in moto con le nostre Harley Davidson CVO visto che c’e’ questa passione comune. Ci si frequenta insomma.
Lui e’ una persona veramente in gamba. Laurea in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano. Master in marketing dei beni industriali presso la Sda Bocconi. Inizia come manager in un’azienda di informatica lombarda e dopo 10 anni fa un leverage buy out e diventa titolare dell’azienda stessa.
Tanto intelligente quanto generoso con tutti. Forse troppo. La gente e’ stronza e se ne approfitta. Noi per primi...
Sua moglie e’ deliziosa. Bella donna, elegante e compensava con la simpatia un’intelligenza che... diciamo cosi’... non era esattamente in linea con quella del marito.
La loro figlia era una morettina tutta pepe ma ingenua come sua madre, un po’ in carne ma a 17 anni era comunque soda e attraente.
Diventiamo sempre piu’ intimi con loro e io in particolare gioco su piu’ fronti sia con lui per capire fino a dove posso spingermi, sia con la madre e sua figlia. Visto il legame che ho stabilito con la madre che mi segue come fossi la sua migliore amica di una vita intera e visto il mio atteggiamento spigliato, sua figlia mi vede come una specie di modello di vita.
Decido allora di accelerare. Inizio invitandole in un centro benessere dove oltre al percorso canonico in Hammam c’e’ un massaggio rilassante prima di andare insieme nella sala relax a sorseggiare tisane e sfogliare qualche rivista.
Le prime volte tutto e’ normale. Ma poi inizio ad agire.
In hammam non mi faccio piu’ problemi a mostrarmi completamente nuda e invito anche loro a fare altrettanto liberandosi degli asciugamani che all’inizio stringevano sempre in vita. Qualche battuta, qualche risatina. Inizio a parlare di depilazione intima visto che la ragazza ha una peluria ben definita in mezzo alle gambe. Sua madre ha una striscia centrale molto curata e io ne approfitto per sottolineare la cosa dicendo che se e’ cosi’ curata vuol dire che la mostra spesso e ci tiene a fare bella figura. Io intanto mi mostro aprendo le gambe e facendo vedere come sono completamente rasata e mi tocco allargando e spostando le labbra esterne per far vedere che lavoro spettacolare era stato fatto.
Loro mi guardano fra l’imbarazzato e l’incuriosito. Questo e’ esattamente cio’ che stavo aspettando. Non si sono bloccate. Stanno al gioco. Perfetto!
Allora chiedo alla madre che era seduta accanto a me se potevo accarezzare la sua strisciolina di peli ben curata perche’ la trovaro decisamente sexy. Lei ridacchia compiaciuta e mi invita a farlo. Io all’inizio mi limito ad accarezzare quella peluria ma poi con nonchalance inizio a sfiorarla con le dita anche sulle labbra esterne e arrivo al monte di venere. Lei sorride ma non dice nulla. Io in realta’ mentre facevo quello osservavo sua figlia che sembrava rapita da quella situazione che probabilmente interpretava come semplice complicita’ fra donne.
Io allora ne approfitto per chiedere anche a lei se potevo accarezzare la sua patatina e lei, come previsto, per non sentirsi di meno da noi, accetta senza timore. Io mi muovo velocemente prima che sua madre intervenisse. Scherzando e sorridendo le accarezzo la peluria e come prima con le dita sfioro ripetutamente il suo sesso per osservare la sua reazione. Tutto tranquillo. Tutto liscio. Perfetto.
Io allora mi rivolgo a sua madre e le propongo di permettermi di accompagnarla in un beauty center di Milano per farle fare dei trattamenti depilatori come mio piccolo regalo per l’intimita’ che si stava creando e che mi faceva piacere si fosse creata. La figlia non vedeva l’ora di potere fare qualcosa con me e sua madre era ormai in mia balia visto che non voleva perdere la sua nuova “amica del cuore”. Fin troppo facile...
Dico loro che era piu’ che sufficiente il bagno di vapore e che ci meritavamo un bel massaggio. Annuiscono contente della proposta ma non sapevano ancora che qualcosa quel giorno sarebbe cambiato.
Soprattutto non sapevano ancora che quel luogo di benessere era uno dei centri aperti (acquisiti, sarebbe meglio dire...) da mia zia a Milano per aiutare mio marito a “pulire” del “nero” che doveva essere poi reinvestito in altri settori.
Non sapevano che oggi avevo preparato qualcosa di stuzzicante che avrebbe iniziato, se tutto andava come volevo, un percorso ben pianificato.
Le informo che le massaggiatrici che di solito eseguivano i massaggi su di loro oggi erano molto occupate con altre clienti e chiedo loro di essere accondiscendenti nell’accettare un massaggio eseguito da un bravissimo massaggiatore egiziano che faceva questa professione da anni e da sua moglie che, seppure non alla sua altezza, aveva avuto lui come maestro.
Visto che non sanno cosa dire intervengo io ammiccando alla madre e dicendo che poteva essere lei a farsi massaggiare dall’uomo e lasciare che sua moglie si dedicasse alla figlia. Dopo un secondo ammette che sia la soluzione migliore e io mi congedo dicendo che saro’ in una saletta adiacente a quella della ragazza che nel frattempo prendo per mano e accompagno fuori dalla sala massaggio dove sua madre era rimasta.
In realta’ entro in un ufficio della struttura e mi siedo davanti ai monitor che mostrano ogni cosa che accade in quel Hammam che mia zia, come da abitudine, usava anche per raccogliere informazioni sulle persone.
Il massaggiatore era stato istruito da me a dovere. Non doveva assolutamente esagerare ma doveva... osare per vedere fin dove la donna si sarebbe lasciata andare. Stessa cosa doveva fare sua moglie con la ragazza.
All’inizio il massaggio era assolutamente standard. Anzi era lui stesso che copriva le parti intime della donna con un asciugamano man mano che procedeva. Il fatto e’ che se sei un professionista sai gestire i tempi e i modi e le zone da toccare. E lui sapeva perfettamente come fare tutto questo.
Olii profumati, musica in sottofondo, tocco leggero ma continuo. Mani che sfiorano, che palpano, che si muovono leggere ma che allo stesso tempo non si fermano mai. La sta facendo rilassare e allo stesso tempo eccitare con malizia.
E’ sulla schiena. Un asciugamano di spugna copre i suoi glutei. Indossa delle mutandine di carta a protezione delle parti intime. Lui la tocca con sapienza partendo dal collo e scendendo sulla schiena. I lati della schiena fino a insistere sulla parte lombare. Sfiora i glutei ma non insiste. Sa come far crescere il desiderio.
Scende sulle gambe e con la scusa di un massaggio drenante le sue mani diventano avvolgenti nei confronti dei suoi piedi, dei suoi polpacci e delle sue cosce. Le fa divaricare leggermente le gambe per lavorare l’interno-coscia con sapienza. Allora le chiede se puo’ togliere l’asciugamano dai glutei e lei acconsente senza remore. Il suo massaggio dalle cosce sale sui glutei. Scioglie ogni contrattura. Anche psicologica...
La tocca ovunque e con il taglio delle sue mani enormi entra nell’incavo dei glutei. Non si sofferma ma vi entra in continuazione. Sempre piu’ a fondo. Sempre piu’ deciso. E’ come se impastasse quei glutei e quelle cosce. Lei impercettibilmente divarica ancora di piu’ le gambe per permettergli di andare sempre piu’ in profondita’. E’ fatta. Lo so io e lo sa lui.
Le chiede di girarsi e si accorge che le mutandine di carta sono bagnate dei suoi umori. Lui sorride ma non fa finta di nulla. Glielo fa notare in maniera gentile dicendole subito che e’ una cosa del tutto naturale e che lui e’ abitutato.
La donna sorride imbarazata e lui senza aspettare una risposta le dice che e’ meglio toglierle e lo fa. Spezza i lacci di carta e gliele toglie senza guardarla in viso per non metterla in imbarazzo.
Prende un piccolo asgiugamano di spugna e lo posa sulle sue parti intime facendo una leggera pressione sulla vulva per asciugare parte dei suoi umori. Lei non fiata e accetta tutto passivamente. E’ nelle sue mani: in tutti i sensi!
Il massaggio prosegue dalla testa. La sta facendo letteralmente impazzire. Non era mai stata massaggiata con tanta bravura.
Scende sulla fronte, le tempie, gli zigomi, il mento.
Poi il collo. Poi i seni. E li indugia. E’ chiaro che il massaggio si sta trasformando in qualcosa di piu’ completo. Gioca coi capezzoli. Li fa indurire. Torna ai seni palpandoli con delicatezza e decisione allo stesso tempo. Lei ha gli occhi chiusi ma si capisce che non ha piu’ freni.
Lui allora fa cio’ che lo avevo istruito a fare. Gli avevo chiesto di presentarsi coi pantaloni di una tuta ma senza intimo. La sua erezione era piu’ che evidente. Nel massaggiarla si spinge, apparentemente per necessita’, vicino alle sue gambe e alle braccia e le fa sentire tramite la sottile stoffa della tuta la sua erezione. E vi garantisco che era importante.
Lei non si sposta. Brava la mia mia mogliettina porcellina.
Il massaggiatore allora sposta il bacino vicino alle sue mani e le fa sentire il cazzo in erezione sfiorandola mentre la massaggia. Non ritira le mani! Che troia la mia nuova amica.
Lui a questo punto sa che puo’ osare oltre.
Le sue mani scendono sul ventre della donna e toccano il suo monte di venere.
Poi pero’ decide di passare oltre e si dedica alle gambe. Gliele fa piegare e scende con le mani fino all’interno coscia. Dove indugia. Le mette di nuovo stese sul lettino ma gliele allarga.
“Posso procedere anche nelle sue parti intime? Non c’e’ nulla di male. E’ solo un massaggio”. Lei annuisce con gli occhi chiusi.
La mano enorme e scura dell’egiziano si posa sulla vulva della donna e inizia un massaggio tantrico delle sue parti piu’ nascoste. Lei e’ letteralmente fradicia. Lui insiste e dopo averla fatta eccitare a dovere inizia a penetrarla con le dita. Sa come fare e dove toccare. E’ un vero maestro in questo. Lei non capisce piu’ nulla e piega le gambe verso il busto. Lui allora scende e le sfiora la rosellina anale per poi fare pressione col suo dito medio. E’ in quel momento che appoggia di nuovo il suo uccello vicino alle mani stese sul lettino della donna. Questa volta pero’ lei non resiste e impugna l’asta tramite la stoffa.
Non ce la fa piu’. Gli tira giu’ i pantaolini della tutta e impugna il suo cazzo scuro masturbandolo. Nessuno dice nulla. Lui la sta masturbando con maestria e lei si gode il contatto di quel cazzo enorme nella sua mano destra.
Adesso e’ il momento! Mi alzo dalla sedia stringendo l’asciugamano che mi copriva il seno e mi dirigo velocemente verso la saletta del massaggio. Entro senza dire nulla chiedendo “come va?”
Lei apre gli occhi e mi guarda imbarazzata. Io le sorrido come fosse la situazione piu’ normale del mondo e le dico di non preoccuparsi che era successa la stessa cosa anche a me. “Tranquilla, cara. Vai avanti e goditi ogni momento. Io sono gia’ passata da queste stesse sensazioni”.
Il massaggiatore mi sorride e prosegue il suo massaggio interno facendola letteralmente impazzire. Lei continua a stringere il suo cazzo e io mi avvicino a lei massaggiandole i seni e baciandola in bocca. Non capisce piu’ nulla e inizia a godere urlando dell’orgasmo piu’ forte che avesse mai provato.
Dopo poco si rilassa e io le dico che sono felice che il massaggio le sia piaciuto ma che non puo’ lasciare il suo nassaggiatore in quelle condizioni. Lei capisce e io le prendo il capo e la faccio girare di lato e chiedo a lui di avvicinarsi. Prendo il cazzo teso al parossismo e lo infilo nella bocca della donna che inizia a succhiarlo come fosse la cosa piu’ buona del mondo. Ci sa fare la troia. In un minuto lo fa venire e io, da vera stronza quale sono, le tengo ferma la testa perche’ lui le possa venire in bocca. Non finisce piu’ di venire e le riempie il viso di sperma. Si stacca e io per evitare che lei si ritraesse mi avvicino al suo viso e la bacio e con la lingua lecco lo sperma dalla sua bocca e dal mento.
E’ mia. E’ completamente mia. Anche perche’ e’ tutto registrato dalle videocamere.
Ringrazio Ahmed e chiedo a Eleonora di farsi una bella doccia e di recarsi nella sala relax: non prima di averla baciata di nuovo con la lingua. “Vedrai che ti faro’ divertire ancora di piu’” le dico sibillina mentre si allontana.
A quel punto mi sposto nell’altra saletta massaggi dove c’era sua figlia Carlotta. Che nome da brava ragazzina viziata, pensavo. Alla sua eta’ l’avevo gia’ preso nel culo da un anno (ne avevo 16) da mio zio.
Entro e anche lei e’ in uno stato di semi-incoscienza per il trattamento che le aveva riservato la moglie di Ahmed. Io sorrido nel vederla ad occhi chiusi mentre viene esplorata ovunque dalle mani sapienti della massaggiatrice.
Mi faccio sentire con un bel “non male vero?”. Lei apre gli occhi e diventa rossa come un peperone. Io per tranquillizzarla le dico “hai sentito l’urlo di tua madre? Non sentirti in imbarazzo perche’ ha appena goduto sotto le mani sapienti del marito della tua massaggiatrice. A proposito, vediamo se e’ all’altezza del marito”.
Era il segnale per entrare sempre piu’ in profondita’ nelle sue parti intime. Godeva e non riusciva a controllarsi. Io le tocco il seno florido e abbondante e le bacio delicatamente le labbra facendole sentire la punta della mia lingua. “Anche io godo da impazzire del tocco di una donna”.
Li esplode in un urlo liberatorio e bagna il lettino in maniera esagerata. Diciamo che ha squirtato, la troietta. Tutto perfetto. Tutto secondo il mio piano.
Dico anche a lei di farsi una doccia e di raggiungerci in sala relax.
Quando arriva io e sua madre siamo ormai complici assolute e ridacchiamo compiaciute della nostra intimita’. Carlotta ci chiede del perche’ di tante risatine e io ne approfitto. Le dico in che stato ho trovato sua madre mettendola allora in palese imbarazzo. Poi pero’, subito, racconto a sua madre come avevo trovato sua figlia. E li, l’imbarazzo, si moltiplica.
Ma sapevo come fare. “Ragazze: state scherzando vero? Siamo donne e non siamo piu’ delle ragazzine. Credevo foste come me. Io non ho mai avuto problemi col sesso. Pensate che a 16 anni avevo gia’ scopato con mio cugino e mio zio e mia madre sapeva tutto”. Tralasciai tutti i particolari, ovviamente, ma volevo fare capire loro che avevano a che fare con una donna che il sesso lo viveva senza alcun imbarazzo.
“Dai, su non siate delle borghesucce provinciali. Con me, se vogliamo continuare ad essere amiche, questo non e’ possibile”.
Era un velato ricatto: o vi lasciate andare o la nostra amicizia si puo’ incrinare.
Che stronza che sono!
Eleonora mi guarda spalancando gli occhi e in un secondo mi dice “ma no e’ solo che e’ la orima volta che ci troviamo in queste situazioni, insieme. Dobbiamo solo essere piu’ sciolte. Dopotutto siamo fra donne”
Esatto: dovete lasciarvi andare. DOVETE.
Io allora mi spingo oltre e racconto qualche dettaglio in piu’ di cio’ che avevo visto in una saletta e nell’altra e aggiungo immediatamente che io l’avevo fatta tante volte quell’esperienza. E rido di gusto per farle rilassare.
Eleonora, per dimostrarmi di essere alla mia altezza, si lascia allora andare chiedendomi se mi era capitato di endare oltre.
Io abbasso la voce e dico loro che avevo scopato con Ahmed piu’ di una volta perche’ non sapevo resistere al suo cazzo di cioccolato.
Loro ridacchiano e io descrivo le penetrazioni davanti e anche quelle anali.
Carlotta sgrana gli occhi e mi chiede se io godo anche cosi. “ ci puoi giurare, piccola. Da quando mi hanno aperto dietro a 16 anni non ho mai smesso e adesso ho il culetto talmente dilatato ed elastico che godo come una porcella a prenderlo dietro. Tu invece? Hai gia’ fatto le prime esperienze”.
Arrossisce un attimo e poi confida che col fisico che aveva i ragazzi erano da circa due anni che la cercavano e lei... apprezzava la cosa. Sua madre sorride e mi dice che sapeva tutto di sua figlia perche’ fortunatamente non c’erano tabu’ in quel senso.
Le aveva spiegato come comportarsi e di usare sempre il condom. “A proposito: lo hai fatto?” Carlotta si volta verso di me e risponde “Beh, quasi sempre...” io la guardo divertita e le dico che e’ una vera porcellina e che deve ascoltare sua madre. Mi rivela che dietro e’ ancora vergine ma che alcune sue amiche hanno provato e dopo il dolore lancinante delle prime volte hanno cominciato a godere.
“Beh, Carlotta, se vorrai un giorno godere delle grazie di Ahmed anche nel culetto dovrai essere ben allenata” e feci seguire una risata fragorosa per stemperare la situazione.
Allora mi rivolgo a sua madre e le chiedo “e tu come sei messa li dietro? Sei pronta per Ahmed?”. Lei ridacchia e mi dice che ci vorrebbe un po’ di allenamento.
Sono veramente due ingenuotte: tali mater talis filia. Ma e’ perfetto cosi’.
I nostri incontri proseguono e siamo sempre piu’ affiatate. E io ne approfitto.
Con Eleonora premo sull’acceleratore. So perfettamente che dietro i modi educati da brava provinciale brianzola c’e’ una donna che invece ama il sesso. Le piace e me lo dice chiaramente adesso che si confida. Suo marito e’ incredibilmente in gamba e intelligente ma non e’ esattamente una macchina del sesso. Scopano, certo, ma non come vorrebbe lei. Me lo dice apertamente.
Io allora ne approfitto per dirle che sono come lei e che il sesso lo adoro e... lo pratico senza troppi limiti. Vedo che e’ particolarmente interessata alla cosa e allora le racconto un po’ di episodi piccanti e le confido che da anni frequento un paio di club prive’ di Milano e frequento il mondo dello scambismo insieme a Pietro, mio marito.
Lei strabuzza gli occhi e mi prega di raccontarle qualcosa. Io stuzzico la sua curiosita’ raccontandole di come una donna disinibita possa lasciarsi andare vestendosi da zoccola e facendosi desiderare e toccare da perfetti sconosciuti. Le spiego che puo’ limitarsi a quello e guardare gli altri oppure puo’ partecipare: nessuno direbbe nulla.
Lei ha la bocca aperta. Io ne approfitto e la bacio infilandole la lingua ovunque e chiedendole se per caso fosse interessata a venire con me.
Non se lo lascia ripetere una seconda volta. “Quando mi porti? Come faccio con Marco?”.
Ovviamente avevo pensato a tutto. Dico a mio marito di invitare Marco per un week end a giocare a golf al nostro circolo Gardagolf Country Club.
Noi siamo libere per il sabato notte! Carlotta vorrebbe essere con noi ma non e’ possibile ovviamente. Le dico allora che potrebbe andare a dormire da una sua amica o amico e divertirsi senza problemi.
Andiamo nel mio Prive’ preferito e le dico che ci faremo accompagnare da due miei amici del giro cosi’ da risultare due coppie. Lei e’ vestita da vera puttana e io non sono da meno. Arriviamo con la macchina nel garage sotterraneo e da li entriamo nel Club facendola registrare: schedata.
Lei sembra una bambina nel paese dei balocchi nonostante i suoi 45 anni. Si sente libera con me e sa che potra’ trasgredire.
Iniziamo a bere per scioglierci un po’ e mi assicuro che i suoi due bicchieri di whiskey e coca rimangano vuoti.
Andiamo in pista per ballare e iniziare a rompere il ghiaccio con gli altri che si avvicinano e si mettono in mostra ma nell’area disco ci si limita a quello.
Verso mezzanotte la prendo per mano e, seguite dai nostri accompagnatori, entriamo nella vera area dello scambio dietro dei tendoni di velluto pesanti per non fare entrare la luce e i suoni della discoteca.
Lei deve fare abituare gli occhi all’oscurita’ e si aggrappa al mio braccio. Sento che si volta di scatto. Credo che abbia sentito la sua prima palpata. Mi guarda e ride. Le piace...
Ci muoviamo nei corridoi e intanto guardiamo le scene davanti ai nostri occhi. Coppie che si avvicinano e si toccano a vicenda. Singoli che si avvicinano alle lei di coppia per vedere se ci stanno. Coppie o trii che nudi sui lettini stanno gia’ scopando davanti a tutti. Quello e’ il godimento: farsi vedere da tutti.
La prendo per mano e la faccio avvicinare a uno dei letti circolari dove due coppie stanno scambiandosi i partner. Si toccano, si leccano e si penetrano a vicenda. Eleonora e’ rapita da quelle immagini e io ne approfitto per metterle una mano sul culo, sotto la gonna, e palparla. Lei si lascia fare ma quel mio gesto fa capire agli altri vicino a noi che e’ una che si fa toccare.
Io le faccio appoggiare i gomiti sul letto dove erano in azione le coppie e cosi’ la faccio chinare in avanti.
Le tiro su la gonna per mettere in mostra il suo culo ben messo e la tocco apertamente nella fica. Dire che e’ fradicia e’ poco.
Un singolo si avvicina e la tocca posizionandosi dietro di lei. La palpa con decisione e si tira giu’ la zip dei pantaloni tirando fuori l’uccello. Lo struscia sul suo culo per farlo diventare duro. Lei non si muove e lui si sente autorizzato a proseguire. Io mi chino accanto a lei e la bacio per poi dirle che la voglio vedere essere quella troia che io sono da sempre.
L’uomo si inginocchia e la lecca da dietro: il buchetto e la fica dalla parte posteriore. Si rialza e appoggia la cappella sulle labbra esterne. Li intervengo io prendendogli il cazzo e facendogli una sega lenta e continua dicendogli che deve infilarsi un condom se vuole scopare la mia amica.
Si scusa con me e allora glielo infilo io facendolo eccitare ancora di piu’ e aiutandolo a penetrarla. Lui entra con facilita’ in quel lago di umori che era diventata la fica di Eleonora. Il rumore che fa il movimento del suo cazzo entrando e uscendo e’ inequivocabile. Resiste poco e allora io velocemente gli chiedo di sfilarsi il condom e di venirle sul culo. In due secondi esplode letteralmente. Io lo aiuto a fare uscire ogni singola goccia e con le dita spalmo il suo sperma sui glutei di Eleonora che scopro con piacere essere una vera zoccola. Le sussurro che voglio che rimanga cosi’. Voglio che non corra in bagno a pulirsi: deve rimanere con lo sperma addosso mentre proseguiamo.
Si lascia guidare da me e si lascia fare di tutto. La coinvolgo in scambi con un paio di coppie facendole provare il sesso con altre donne e con i loro uomini.
La coinvolgo in una piccola Gang con 4 uomini che se la scopano ovunque senza farsi troppi problemi.
Come lei non se ne fa d’altronde.
Ce ne andiamo a casa alle 4 della mattina. Siamo sfatte, abbiamo bevuto troppo e siamo piene di sperma rappreso sulla pelle. Ridiamo beate mentre rientriamo a casa sua per cercare di dormire qualche ora.
Peccato che Carlotta... fosse a casa perche’ non era rimasta a dormire fuori!
Sua madre e’ ancora un po’ brilla e non si rende bene conto dello stato in cui e’. In cui siamo...
La porto di sopra invitandola a fare una doccia e ad andare subito a letto che poi avrei fatto lo stesso dopo avere parlato con Carlotta.
Alla quale sorrido con complicita’ dicendole che deve capire che una donna, ogni tanto, ha bisogno di un po’ di liberta’ e di trasgressione e che non c’entrava nulla con la relazione con suo padre.
Per niente scandalizzata mi chiede di raccontarle cosa avevamo fatto e... secondo voi cosa ho fatto? Le ho raccontato tutto! Per filo e per segno.
La zoccoletta pendeva dalle mie labbra e spalancava la bocca quando le descrivevo le porcate che aveva fatto sua madre.
Io, facendomi vedere un po’ piu’ alticcia di quanto in realta’ fossi, mi siedo accanto a lei e le metto una mano in mezzo alle gambe toccandola tramite la stoffa del pigiama in stile maschile che indossava. “Dimmi, porcellina, ti sei eccitata’?” e intanto ridevo per farle credere che fossi ancora ubriaca. “Ma cosa fai? Sei proprio senza limiti!” Ma, intanto, non mi tirava via la mano. E io ne approfittavo, toccandola e ridendo ma senza toglierle le dita dalla sua patatatina coperta solo da un po’ di seta visto che non indossava intimo.
Sentivo gia’ inumidirsi la stoffa. Una vera porcellina la mia Carlotta.
Mi fermo perche’ non volevo esagerare e perche’... volevo far si che si sentisse inappagata per farle la mia proposta. “Carlotta, sii sincera... ti piacerebbe se ti organizzassi una seduta all’hammam con Ahmed? Te lo chiedo perche’ il suo cazzo e’ veramente enorme ma vorrei capire se saresti disposta a farti prendere davanti e soprattutto dietro per dimostrarmi di essere come me e tua madre”. Sapevo che quelle parole sarebbero bastate per pungere il suo orgoglio.
Accetta ancora eccitata per quello che era appena successo.
Le dico allora, tornando a toccarla, se e’ interessata a qualche mio consiglio per arrivare preparata al meglio. Ovviamente acconsente e io allora le chiedo se posso sentire come e’ dietro. Lei si tira giu’ i pantaloni del pigiama e si avvicina a me.
Io la faccio girare e mi inumidisco un dito per farlo scivolare lentamente nel suo buchetto. Piano piano lo faccio entrare allargando con l’altra mano le sue chiappotte e mi gusto la scena. Ammetto che la situazione mi eccita. Tolgo il dito e con la lingua le lecco il buchetto per farla rilassare. Lei si scioglie e io ne approfitto per infilarle dentro due dita. E’ comunque decisamente elastica.
Io avevo 16 anni quando mio zio infilo’ il suo cazzo nodoso nel mio culetto allora vergine senza troppi complimenti, sborrandomi dentro.
Non vedo perche’ io non possa divertirmi con questa diciassettenne.
Con l’altra mano la sditalino nella fichetta fino a farla godere e mi fermo per farla riprendere. “Carlotta, piccola troietta mia, questo sara’ il nostro piccolo segreto. Adesso ascoltami. Ti faro’ avere un kit completo di dildo di diverse dimensioni per aiutarti a dilatare il tuo culetto a dovere. Segui le mie indicazioni e fra una settimana sarai pronta per Ahmed e dimostrarmi che sei come me. Non dire nulla a tua madre, pero’”.
Lei accetta senza fare obiezioni. Non avevo dubbi. Trasgressione, segreti e complicita’: una ricetta perfetta per un’adolescente.
Ogni giorno mi mandava messaggi raccontandomi i suoi progressi.
Il sabato successivo, con la scusa di invitarla a fare shopping con me, sapendo che la madre era con suo padre da amici la porto all’Hammam per il fatidico incontro con Ahmed.
Bagno turco insieme, qualche palpata per eccitarla visto che eravamo da sole. Qualche parola per esortarla a lasciarsi andare ed era pronto.
La accompagno in saletta massaggi dove Ahmed, per l’occasione, la aspettava con una tunica di cotone bianco.
Io mi chiudo nella saletta coi monitor delle telecamere nascoste e mi godo la scena.
Evito di raccontare la parte del massaggio preparatorio per farla bagnare ed eccitare a dovere.
E’ lei che cerca il suo cazzo che spuntava sotto la tunica. Lo tocca e lo impugna avvolto dalla stoffa. Che poi solleva per impugnare il membro ormai eretto e pronto ad altro. Lui si spoglia e lei lo prende in bocca come una puttana consumata, insalivandolo per bene e usando solo labbra e lingua senza mai toccarlo coi denti. Ci sapeva fare.
Lui allora la tira giu’ dal lettino e se la scopa in piedi sollevandole e piegando una gamba. Sembra un fuscello nelle sue mani e col suo corpo massiccio.
La scopa con foga ma senza esagerare.
Lei gode come una cagnetta e lui allora la fa voltare e appoggiare sul lettino.
Il suo culo polposo da adolescente in calore e’ completamente esposto.
Lui sputa ripetutamente sul suo culetto e poi appoggia la cappella sullo sfintere. Spinge lentamente ma con decisione. Entra dentro di lei fino in fondo e si ferma. Poi inizia a pomparla a dovere senza mai fermarsi. Lei inizia a godere della situazione e lui la scopa imperterrito.
Ma sa che non puo’ venirle nel culetto. Esce lentamente e rientra nella sua fichetta. Aumenta il ritmo e viene dentro di lei. Una quantita’ infinita di sperma. Che le cola anche dalle gambe.
Fantastico. Tutto registrato.

Queste situazioni preseguono per qualche settimana e i filmati e le foto aumentano. Ho tutto cio’ che serve.

Ci incontriamo con Marco e sua moglie. Io sono con Pietro. Una cenetta a casa nostra. Il dopo cena pero’ non e’ molto piacevole. Inizio a raccontare a Marco che le sue donne di casa sono delle vere porcelle. Lui non capisce e allora i filmati che mostro lo aiutano a comprendere meglio. Soprattutto quelli della figlia. Sbianca. Guarda sua moglie. Non dicono nulla.
Parla Pietro. “Amico mio, ti avevo chiesto piu’ volte in questi anni di cedermi la tua azienda ma hai sempre rifiutato. Eppure erano offerte generose. Allora mi sono stufato e ho pensato, con mia moglie, di fare un po’ di pressione. Sei una persona per bene. Forse troppo. Immagina l’effetto devastante per te e per tutti quelli che vi conoscono se dovessero uscire questi filmati sul web. Non li fermeresti piu’. Puoi pensare di ricorrere ad avvocati e polizia ma... sai chi sono e sai che la cosa non mi farebbe alcuna paura. Io sono abituato a frequentare aule di tribunali e luoghi connessi. Ma tu? Tua moglie? Tua figlia a testimoniare e raccontare per filo e per segno cosa ha fatto con Simona? Pensaci bene, Marco. Io non ho problemi. Simona ancora meno. Ma voi? Ve la sentite?”
No, ovviamente.
“Senti cosa ti propongo. Potrei offrirti una miseria per la situazione in cui sei. Ma non lo faro’. Mantengo la mia offerta iniziale. Non solo. Entro al 51% capitalizzando l’azienda. Tu mantieni il rimanente 49% e rimani a dirigerla come hai sempre fatto: non ho nulla da insegnarti. L’unica cosa e’ che saro’ io a gestire i bilanci e ogni tanto dovrai girare la testa da un’altra parte su certi numeri. Ti chiedo solo questo. A garanzia del tuo operato io avro’ i video. Tu mantieni la conduzione dell’azienda e la garanzia che sara’ sempre capitalizzata per permetterti di continuare i tuoi investimenti in ricerca e sviluppo che stavano scemando visto che le banche non ti concedevano piu’ prestiti come prima. Non chiedermi come faccio a saperlo...”.

So che adesso mi giudicherete male ma... questo e’ se vi pare.

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