Nonne vacche 9 -finale-
Scritto da Key7, il 2020-04-09, genere incesti
Ferragosto va festeggiato secondo tradizione. La grigliata in famiglia. Anzi, visti gli impegni di alcuni e il progressivo assottigliarsi degli ospiti tanto vale fare alcune valutazioni.
In pratica saranno tutte donne: nonna e le sorelle. Non solo donne ma donne con cui ho già scopato. A quel punto la prima grande idea di nonna Norma è di aggiungere amiche alla comitiva. Alma e Vittoria. Fra l’altro poverine passerebbero la festa da sole quindi meglio in compagnia...
Olga e Norma hanno passato la voce: “obbligo di costume da bagno per tutte e se non lo avere anche meglio”.
Così mentre io mi dedico alla griglia con addosso solo il grembiule da chef e le chiappe al vento arrivano tutte alla chetichella.
Zia Olga è tutta nuda ma ha tenuto delle calze tipo parigine nere con la riga dietro e le scarpe con tacco 12. Ovvio che sembra un vero troione da corsa col passo slanciato dai tacchi che fa dondolare le poppe ogni volta che si muove.
Nonna Norma è rimasta sul classico.... ha solo la pelle. Neanche le scarpe, preferendo muoversi a piedi nudi con le sue belle unghie smaltate di un rosso fuoco brillante.
Vittoria arriva con un vestito intero color acqua. Saluta, lo spalanca e sotto non ha nulla. Fra l’altro si è anche depilata la figa perché non ha il suo solito cespuglio folto ma appena un accenno ben pettinato sul bordo superiore tipo penna da alpino.
La guardiamo e nonna subito esclama “Lavoro della Ornella?” .
Vittoria annuisce “Vi piace?”.
Nonna si passa la lingua sulle labbra “Slurp” esclama già facendole intuire le sue intenzioni.
Arriva Alma, un po’ più pudica. Si leva gonna lunga e camicetta e resta in corsetto nero di pizzo e calze sempre nere. Scarpe a tacco basso, carine....
Dal bagno esce zia Mariuccia nuda con le infradito, non si fa grandi problemi a mostrarsi alle altre, anzi, infila la lingua in bocca a Olga come nulla fosse mentre questa è china a condire l’insalata.
Solo a vederle limonare il cazzo mi si rizza e nonna mi grida allarmata “Attento che se ti scotti quello poi non giochiamo più”.
In effetti, va bene che sembra un enorme würstel ma non è il caso di arrostirlo. Meglio fare due passi indietro.
Manca solo Maria che arriva poco dopo. Pudica come sempre ci mette un po’ a convincersi a togliere almeno la maglia e a restare a petto al vento e solo dopo lunghe moine di nonna decide di togliere anche la gonna tenendosi però un pudico collant senza slip che non nasconde gran che.
Sto grigliando quando sento una strana sensazione al culo. Mi tocco con la mano e sento i capelli di nonna Norma. La sua lingua mi si insinua nell’ano e il cazzo reagisce a dovere. Ora è tutto duro e diciamo che il grembiule da chef non serve più a nulla.
Senza smettere di stimolarmi il culo come avesse in bocca un mini cazzetto, allunga la mano, me lo afferra salda e mi sega.
“Oggi te lo svuotiamo davvero mi sa” dice zia Olga.
“Ma c’è la fa a chiavarci tutte?” ride zia Mariuccia.
“Ma cosa dici?” sbotta Maria.
“Ei cara ma non sei venuta per quello tu?” la rimbecca Vittoria.
“Comunque state tranquille che ci sono anche questi” dice zia Olga mettendo sul tavolo da giardino un assortimento di cazzi di lattice di varie dimensioni compreso uno a doppia nerchia che serve per farsi da soli una doppia penetrazione.
“Ma che bella collezione -nota Mariuccia- non sapevo ne avessi così tanti”.
“Ma sai tanto che ho dovuto sputtanarmi ad andare al porno shop tanto valeva fare scorta”.
“Si vorrei andare anche io al porno shop ma mi vergogno tanto. Ho paura che mi riconoscano” ribatte Mariuccia.
“Si sa mai che pensino che siamo delle troie” dice nonna slinguandomi il culo.
Dopo pochi minuti, a parte nonna che pare intenzionata davvero a farmi sborrare sulla griglia, tutte hanno più o meno un cazzo di lattice in qualche buco. Sedute sulle sdraio Olga e Mariuccia hanno preso due di quelli più grossi e si sollazzano allegramente, Vittoria ne ha preso uno a ventosa, lo ha attaccato al muro e ora ci si spinge sopra di schiena con le mani sulle ginocchia. Alma ne ha uno di colore viola in bocca e credo lo stia inumidendo per poterselo poi infilare meglio. Anche Maria, titubante, alla fine ne ha preso uno piuttosto lungo e lo tiene in mano saggiandone la consistenza.
“Quello è mezzo metro” dice zia Olga.
“Mamma mia che esagerazione” mormora Maria.
“Se vedi ha le cappelle da entrambi i lati. Serve per i giochi fra donne. Tu te ne infili mezzo e poi prendi il buco che ti piace di più con l’altra punta. Così più dai piacere più ne ricevi”.
“Assurdo” dice Maria falsamente scioccata.
“Aspetta ti faccio vedere come funziona” dice alzandosi dalla sedia.
“No, no ma non è il caso”.
“Ma figurati Maria è un piacere” dice zia Olga e detto fatto le ha già tolto di mano l’attrezzo. Il cazzo di lattice che aveva già tra le gambe casca a terra di inerzia e, senza troppe cerimonie si pianta dentro un bel pezzo di quel mezzo metro di fallo.
Spinge Maria con una certa forza contro il muro e prima che quella abbia tempo di fare obiezioni le ha già strappato il collant fra le gambe.
Poi però torna gentile e domanda “Davanti o dietro?”.
“Meglio dietro” sospira Maria.
Detto fatto, più mascolina che mai, Olga con un bel colpo di gambe glielo pianta fra le chiappe senza troppe parole.
“Aia cazzo ero asciutta. Cazzo cosi fa male”.
“Poi passa” ride Olga che afferrata la sorella per i fianchi se la sta già infilando quell’enorme nerchia più in fondo che può.
“Facciamo un dildo party” ridacchia mia zia.
“E come si fa il dildo party troiona?” le chiedo mentre tanto per gradire mi calo i pantaloni e mi metto comodamente nudo in poltrona a godermi lo spettacolo segandomi piano piano.
“Stiamo qui tranquille, beviamo vodka ghiacciata e chiacchieriamo mentre le nostre patonze si sollazzano fin che non colano” ammicca lei.
“E quando colano che si fa?”.
“Se una ha sete si accuccia e beve...” dice lei lasciva.
“Bhe se volessi partecipare che dovrei fare? Ficcarmi uno di questi nel culo?” rido io.
“Noo, non credo si debba tanto...” scuote la testa Vittoria.
“Non c'è mica scritto che debbono essere solo cazzi di gomma” aggiunge Alma.
“Se ce la fa a farci tutte...” mi provoca zia Olga mentre continua a inculare a tutta forza la sorella che dimena le tette ad ogni colpo godendo a tutto spiano.
“Guarda che io ve le tappo tutte e poi mi faccio anche un secondo giro nei buchi del culo. Ve lo sfondo così tanto che vi faccio cagare a spruzzo una settimana...”.
“Tesoro della nonna lo sai che io lo adoro nel culo... Dai che aspetti saltami addosso” dice nonna e si getta praticamente sull’erba accanto a me a gambe spalancate.
“No -la blocca Olga- facciamo le cose per bene e decidiamo chi fa la prima”.
“Che vuoi fare la conta?” chiede Alma.
“Un giochetto. Aspettate....”.
C’era di certo di che divertirsi. Mia zia Olga porca come era poteva solo inventare un gioco porno e perverso.
Infatti poco dopo tornò con delle grosse brocche di vetro che si usano per il thè freddo.
“Ecco questo è il gioco. Chi è più vuota merita di essere riempita per prima di sborra. Accucciatevi sulla vostra brocca e spingete per bene. Chi la riempie di più vince”.
“Non credo di poter colare un litro di roba” obietta Vittoria.
“Tranquilla vale anche la piscia” la tranquillizza Olga.
“Davvero volete che mi metta a pisciare qui davanti a tutti?” si sorprende Alma e anche Maria scuote la testa imbarazzatissima.
“Vi vergognate troie? -chiede Olga che ha ancora il cazzo di lattice ficcato dentro che cola gli orgasmi di Maria dalla parte opposta - Prendete cazzi e fighe come delle vacche e poi vi vergognate per un po’ di piscia...”
“Io a fare i bisogni in pubblico ho vergogna” ribatte Maria.
“Allora sei eliminata dal gioco. Oggi niente piselli di carne per te”.
“Sei ingiusta...” borbotta Alma.
“Ma non avete capito che se ci guarda pisciare a lui viene duro come un missile. Il gioco serve a quello e ha un doppio vantaggio. Noi ci scarichiamo un po’ e il torello si attizza per la monta” spiega la nonna.
“Dai forza poche storie. Chinatevi sulle brocche e aprite i tubi” ordina Olga che, detto fatto, si mette in mezzo al cortile accucciata su quel vaso di vetro e inizia a spruzzare come una vacca da latte.
Che spettacolo impagabile, il cazzo è davvero di marmo.
Le troie, a turno prendono le brocche, si accucciano in questo modo così eccitante e urinano facendo colare le loro vecchie fregne luride fino all’ultima goccia.
Mi accorgo che la figa che piscia non stuzzica solo me perché nonna guarda le altre con gli occhi sgranati e si tocca come una furia sempre più velocemente mano a mano che le passere schizzano...
Infatti, appena Vittoria ci ripaga con la sua pisciatina, per altro poco abbondante, subito le si butta sopra e inizia a leccare i residui di piscio dal suo pelo come se fosse ambrosia.
Tocca quindi a lei fare la sua pioggia dorata. Il suo getto grosso e uniforme scroscia come un lavandino aperto. Mio Dio le ho così allargato la fica a colpi di uccello che ora piscia senza limiti. In un attimo più mezza brocca è piena. “Ho vinto ho vinto” esulta lei felice.
“Aspetta vecchia puttana la gara non è per chi viene più in fretta ma per chi ne fa di più. Posso ancora raggiungerti”.
“Quindi se c’è ne viene ancora un po’ possiamo aggiungere?” domanda Alma.
“E chi decide quando smettiamo? Io prendo le pastiglie per la pressione e la faccio ogni due ore. Se volete vado avanti fino a stasera” fa notare Vittoria.
“Diciamo che una può andare avanti fino a che riesce a stare accucciata. Se si alza è fuori propone Mariuccia ancora comoda sul suo vaso.
“Allora ne faccio ancora un po’ anche io” scatta nonna.
“Brava la mia vecchia sorella pisciona” ammicca Olga e forse eccitata fa partire il suo primo spruzzo. Ma non era giallo era biancastro...
“Cazzo zia ma è sbroda da orgasmo quella?” mi stupisco
“Nipotino caro se tu fai quelle sborrate da cavallo da qualcuno avrai pur preso...”.
“Wow! -esclama Alma- che al contempo prende a gocciolare urina. “Vieni più così che col piscio. Incredibile”.
“Lo chiamano squirtare” spiega zia che pare sempre la più aggiornata su queste cose.intanto con un dito se la tiene ben stretta strizzandosi il grilletto eccitata e il suo liquido continuava ad uscire piano piano a fili leggeri.
Io non potevo fare a meno di segarmi eccitato da quello spettacolo.
“Attento a non sborrare sennò ci togli il premio” mi ammonisce la nonna che non perde d’occhio il mio cazzo per quanto ne ha voglia...
“Tranquilla troia anche se dovesse lo sai che me ne vogliono almeno tre prima che mi si smosci”.
“Si Olga è vero hai davvero un nipote fantastico. Sborra e gli resta duro per la seconda e la terza. Un prodigio!” sorride Alma mentre po che gocce le colano fra le gambe.
“Niente non mi viene più di così, scusatemi” aggiunge scuotendo la testa.
“Sei davvero una donna fortunata” ribatte Vittoria che intanto a sua volta fece ancora un piccolo schizzetto aggiungendo qualche centilitro al suo bottino.
“Merito mio che l'ho allenato bene” replica la nonna e per sottolineare la sua supremazia vaginale, dopo una sonora scoreggia spara ancora una cascata di urina che quasi riempie per intero la brocca.
“ecco credo di aver vinto” dice alzandosi in piedi e passandosi un fazzoletto sulla sorca bagnata e puzzolente.
In effetti nonostante le altre si fossero sforzate di pisciare per bene la nonna aveva fatto un litro di piscia giusto giusto.
Olga, purtroppo per lei, era si venuta come una vacca ma di piscia ce n'era poca. Il liquido seminale, purtroppo per lei era bello a vedersi ma molto meno consistente dell'urina e quindi la sua brocca era la più bassa.
Nonna intanto si alza, guarda le altre brocche e di fronte ad Alma quasi a ficcarle il pelo pubico in bocca esclama “Tutta li?”.
“Si temo di si e poi mi blocca troppo che mi guardino pisciare. Scusatemi”.
“Allora ho vinto!” esclamò trionfante.
“Aspetta vacca non è ancora finita!” esclama zia Olga e con un colpo di cosce la vediamo sparare fuori piscia a tutto spiano “Eccola, eccola che esce... Siiii Piscioooooooooo”.
Riempie la brocca in un attimo. Non solo la riempie ma la fa addirittura strabordare bagnando il pavimento. Spingeva così tanto per pisciare tutto che alla fine scappò anche a lei un poco fine “proooot!” dal buco del culo.
“Ho vinto!”.
“Per forza sei una vacca e pisci come tale” si offende nonna già convinta di ritirare il premio per prima.
“Stai tranquilla sei seconda” la calma Olga mentre si ripuliva la fica con un fazzoletto.
“Io terza” dice Vittoria consegnando la brocca mezza piena.
“Io penso quarta” ammette Mariuccia.
“E io ultima” annuisce Alma.
“E quindi l'ultima paga pegno” attacca mia zia.
“Ma non è Maria che paga pegno? Volete forse dire che non me lo fate fare neanche a me?”.
“Ma no figurati non ti toglieremmo mai il piacere di scopare con mio nipote, solo che prima c'è un pegno da pagare” la tranquillizza Olga con gli occhi che le brillano per la perversa proposta.
Prende da terra la brocca piena del suo piscio e ne versa un po' in un bicchiere. “Ecco Alma bevi alla nostra salute”
“Devo bere il tuo piscio ma scherzi?”.
“Non scherzo affatto troia. Bevi il mio piscio e poi ti scopi mio nipote questa è la regola”.
“Sei proprio una porca Olga lo sai”.
“Lo so, lo so e me ne vanto” ride lei e tanto per sottolineare la cosa mi si mette in braccio lasciando che diventassi la sua sedia mentre da sotto il mio cazzo le entrava piano piano dentro alla gnocca unta...
“Su forza fammi vedere che la bevi mentre mi faccio la mia chiavata”.
E Alma obbedì....
Dopo che la zia mi era saltata sul cazzo fino a farsi venire un altro orgasmo scivolò via lasciandomelo più duro di prima e toccò a tutte le altre che mi cavalcarono fin che alla fine non venni in figa a Mariuccia copiosamente.
La carne intanto era pronta e zia Olga la stava già impiantando per tutti noi.
Facemmo una pausa per mangiare e poi subito riprendemmo a darci dentro. Se non scovano con me ci davano fra di loro, c’erano cazzi di gomma ovunque e lardose vacche sull’erba che facevano i 69 a tutto spiano.
Maria non avrebbe avuto cazzi veri ma non ne ebbe bisogno per quanto le altre la trapanavano a turno coi dildi. Si insultavano, si chiamavano “puttana, vacca e troia” fra di loro quasi fossero complimenti.
Io fottevo. Fottevo fighe, fottevo culi, fottevo bocche e sborravo, sborravo a tutto spiano...
Ogni tanto scappava anche a me di pisciare fra un coito e l’altro ma la cosa non fu mai un problema e nemmeno una goccia venne sprecata.
Alla fine, magnanime, le sorelle mi lasciarono fare sesso anche con Mary e visto l’impegno decisi di svuotarmi ancora una volta nella sua vagina prima di farne una seconda veloce nel suo culo.
Alla fine sdraiato sul prato con lei che mi cavalcava mi confesso che adesso le scappava davvero perché la stimolazione anale fa anche quell’effetto.
Veloci chiamammo all’appello tutte le altre e prima che cambiasse idea Mary sparò un fiotto di piscia sul mio corpo che mi fece il bagno.
Anche le altre, solleticate, si lasciarono andare e pisciarono in piedi senza badare a ciò che colava sulle loro stesse gambe.
Vedere una donna che piscia in piedi è davvero eccitante, ancor di più quando sono quattro donne a farlo tutte assieme. Non resistendo più sborrai di nuovo in culo a Mary.
Ero bello appagato e sentivo solo il bisogno di svuotare la canna. Fissai Mary coperta di piscio dalla testa ai piedi e mi lasciai andare anche io.
Urlai “Felice ferragosto zietta” e le pisciai tutto dentro al culo senza pietà....
In pratica saranno tutte donne: nonna e le sorelle. Non solo donne ma donne con cui ho già scopato. A quel punto la prima grande idea di nonna Norma è di aggiungere amiche alla comitiva. Alma e Vittoria. Fra l’altro poverine passerebbero la festa da sole quindi meglio in compagnia...
Olga e Norma hanno passato la voce: “obbligo di costume da bagno per tutte e se non lo avere anche meglio”.
Così mentre io mi dedico alla griglia con addosso solo il grembiule da chef e le chiappe al vento arrivano tutte alla chetichella.
Zia Olga è tutta nuda ma ha tenuto delle calze tipo parigine nere con la riga dietro e le scarpe con tacco 12. Ovvio che sembra un vero troione da corsa col passo slanciato dai tacchi che fa dondolare le poppe ogni volta che si muove.
Nonna Norma è rimasta sul classico.... ha solo la pelle. Neanche le scarpe, preferendo muoversi a piedi nudi con le sue belle unghie smaltate di un rosso fuoco brillante.
Vittoria arriva con un vestito intero color acqua. Saluta, lo spalanca e sotto non ha nulla. Fra l’altro si è anche depilata la figa perché non ha il suo solito cespuglio folto ma appena un accenno ben pettinato sul bordo superiore tipo penna da alpino.
La guardiamo e nonna subito esclama “Lavoro della Ornella?” .
Vittoria annuisce “Vi piace?”.
Nonna si passa la lingua sulle labbra “Slurp” esclama già facendole intuire le sue intenzioni.
Arriva Alma, un po’ più pudica. Si leva gonna lunga e camicetta e resta in corsetto nero di pizzo e calze sempre nere. Scarpe a tacco basso, carine....
Dal bagno esce zia Mariuccia nuda con le infradito, non si fa grandi problemi a mostrarsi alle altre, anzi, infila la lingua in bocca a Olga come nulla fosse mentre questa è china a condire l’insalata.
Solo a vederle limonare il cazzo mi si rizza e nonna mi grida allarmata “Attento che se ti scotti quello poi non giochiamo più”.
In effetti, va bene che sembra un enorme würstel ma non è il caso di arrostirlo. Meglio fare due passi indietro.
Manca solo Maria che arriva poco dopo. Pudica come sempre ci mette un po’ a convincersi a togliere almeno la maglia e a restare a petto al vento e solo dopo lunghe moine di nonna decide di togliere anche la gonna tenendosi però un pudico collant senza slip che non nasconde gran che.
Sto grigliando quando sento una strana sensazione al culo. Mi tocco con la mano e sento i capelli di nonna Norma. La sua lingua mi si insinua nell’ano e il cazzo reagisce a dovere. Ora è tutto duro e diciamo che il grembiule da chef non serve più a nulla.
Senza smettere di stimolarmi il culo come avesse in bocca un mini cazzetto, allunga la mano, me lo afferra salda e mi sega.
“Oggi te lo svuotiamo davvero mi sa” dice zia Olga.
“Ma c’è la fa a chiavarci tutte?” ride zia Mariuccia.
“Ma cosa dici?” sbotta Maria.
“Ei cara ma non sei venuta per quello tu?” la rimbecca Vittoria.
“Comunque state tranquille che ci sono anche questi” dice zia Olga mettendo sul tavolo da giardino un assortimento di cazzi di lattice di varie dimensioni compreso uno a doppia nerchia che serve per farsi da soli una doppia penetrazione.
“Ma che bella collezione -nota Mariuccia- non sapevo ne avessi così tanti”.
“Ma sai tanto che ho dovuto sputtanarmi ad andare al porno shop tanto valeva fare scorta”.
“Si vorrei andare anche io al porno shop ma mi vergogno tanto. Ho paura che mi riconoscano” ribatte Mariuccia.
“Si sa mai che pensino che siamo delle troie” dice nonna slinguandomi il culo.
Dopo pochi minuti, a parte nonna che pare intenzionata davvero a farmi sborrare sulla griglia, tutte hanno più o meno un cazzo di lattice in qualche buco. Sedute sulle sdraio Olga e Mariuccia hanno preso due di quelli più grossi e si sollazzano allegramente, Vittoria ne ha preso uno a ventosa, lo ha attaccato al muro e ora ci si spinge sopra di schiena con le mani sulle ginocchia. Alma ne ha uno di colore viola in bocca e credo lo stia inumidendo per poterselo poi infilare meglio. Anche Maria, titubante, alla fine ne ha preso uno piuttosto lungo e lo tiene in mano saggiandone la consistenza.
“Quello è mezzo metro” dice zia Olga.
“Mamma mia che esagerazione” mormora Maria.
“Se vedi ha le cappelle da entrambi i lati. Serve per i giochi fra donne. Tu te ne infili mezzo e poi prendi il buco che ti piace di più con l’altra punta. Così più dai piacere più ne ricevi”.
“Assurdo” dice Maria falsamente scioccata.
“Aspetta ti faccio vedere come funziona” dice alzandosi dalla sedia.
“No, no ma non è il caso”.
“Ma figurati Maria è un piacere” dice zia Olga e detto fatto le ha già tolto di mano l’attrezzo. Il cazzo di lattice che aveva già tra le gambe casca a terra di inerzia e, senza troppe cerimonie si pianta dentro un bel pezzo di quel mezzo metro di fallo.
Spinge Maria con una certa forza contro il muro e prima che quella abbia tempo di fare obiezioni le ha già strappato il collant fra le gambe.
Poi però torna gentile e domanda “Davanti o dietro?”.
“Meglio dietro” sospira Maria.
Detto fatto, più mascolina che mai, Olga con un bel colpo di gambe glielo pianta fra le chiappe senza troppe parole.
“Aia cazzo ero asciutta. Cazzo cosi fa male”.
“Poi passa” ride Olga che afferrata la sorella per i fianchi se la sta già infilando quell’enorme nerchia più in fondo che può.
“Facciamo un dildo party” ridacchia mia zia.
“E come si fa il dildo party troiona?” le chiedo mentre tanto per gradire mi calo i pantaloni e mi metto comodamente nudo in poltrona a godermi lo spettacolo segandomi piano piano.
“Stiamo qui tranquille, beviamo vodka ghiacciata e chiacchieriamo mentre le nostre patonze si sollazzano fin che non colano” ammicca lei.
“E quando colano che si fa?”.
“Se una ha sete si accuccia e beve...” dice lei lasciva.
“Bhe se volessi partecipare che dovrei fare? Ficcarmi uno di questi nel culo?” rido io.
“Noo, non credo si debba tanto...” scuote la testa Vittoria.
“Non c'è mica scritto che debbono essere solo cazzi di gomma” aggiunge Alma.
“Se ce la fa a farci tutte...” mi provoca zia Olga mentre continua a inculare a tutta forza la sorella che dimena le tette ad ogni colpo godendo a tutto spiano.
“Guarda che io ve le tappo tutte e poi mi faccio anche un secondo giro nei buchi del culo. Ve lo sfondo così tanto che vi faccio cagare a spruzzo una settimana...”.
“Tesoro della nonna lo sai che io lo adoro nel culo... Dai che aspetti saltami addosso” dice nonna e si getta praticamente sull’erba accanto a me a gambe spalancate.
“No -la blocca Olga- facciamo le cose per bene e decidiamo chi fa la prima”.
“Che vuoi fare la conta?” chiede Alma.
“Un giochetto. Aspettate....”.
C’era di certo di che divertirsi. Mia zia Olga porca come era poteva solo inventare un gioco porno e perverso.
Infatti poco dopo tornò con delle grosse brocche di vetro che si usano per il thè freddo.
“Ecco questo è il gioco. Chi è più vuota merita di essere riempita per prima di sborra. Accucciatevi sulla vostra brocca e spingete per bene. Chi la riempie di più vince”.
“Non credo di poter colare un litro di roba” obietta Vittoria.
“Tranquilla vale anche la piscia” la tranquillizza Olga.
“Davvero volete che mi metta a pisciare qui davanti a tutti?” si sorprende Alma e anche Maria scuote la testa imbarazzatissima.
“Vi vergognate troie? -chiede Olga che ha ancora il cazzo di lattice ficcato dentro che cola gli orgasmi di Maria dalla parte opposta - Prendete cazzi e fighe come delle vacche e poi vi vergognate per un po’ di piscia...”
“Io a fare i bisogni in pubblico ho vergogna” ribatte Maria.
“Allora sei eliminata dal gioco. Oggi niente piselli di carne per te”.
“Sei ingiusta...” borbotta Alma.
“Ma non avete capito che se ci guarda pisciare a lui viene duro come un missile. Il gioco serve a quello e ha un doppio vantaggio. Noi ci scarichiamo un po’ e il torello si attizza per la monta” spiega la nonna.
“Dai forza poche storie. Chinatevi sulle brocche e aprite i tubi” ordina Olga che, detto fatto, si mette in mezzo al cortile accucciata su quel vaso di vetro e inizia a spruzzare come una vacca da latte.
Che spettacolo impagabile, il cazzo è davvero di marmo.
Le troie, a turno prendono le brocche, si accucciano in questo modo così eccitante e urinano facendo colare le loro vecchie fregne luride fino all’ultima goccia.
Mi accorgo che la figa che piscia non stuzzica solo me perché nonna guarda le altre con gli occhi sgranati e si tocca come una furia sempre più velocemente mano a mano che le passere schizzano...
Infatti, appena Vittoria ci ripaga con la sua pisciatina, per altro poco abbondante, subito le si butta sopra e inizia a leccare i residui di piscio dal suo pelo come se fosse ambrosia.
Tocca quindi a lei fare la sua pioggia dorata. Il suo getto grosso e uniforme scroscia come un lavandino aperto. Mio Dio le ho così allargato la fica a colpi di uccello che ora piscia senza limiti. In un attimo più mezza brocca è piena. “Ho vinto ho vinto” esulta lei felice.
“Aspetta vecchia puttana la gara non è per chi viene più in fretta ma per chi ne fa di più. Posso ancora raggiungerti”.
“Quindi se c’è ne viene ancora un po’ possiamo aggiungere?” domanda Alma.
“E chi decide quando smettiamo? Io prendo le pastiglie per la pressione e la faccio ogni due ore. Se volete vado avanti fino a stasera” fa notare Vittoria.
“Diciamo che una può andare avanti fino a che riesce a stare accucciata. Se si alza è fuori propone Mariuccia ancora comoda sul suo vaso.
“Allora ne faccio ancora un po’ anche io” scatta nonna.
“Brava la mia vecchia sorella pisciona” ammicca Olga e forse eccitata fa partire il suo primo spruzzo. Ma non era giallo era biancastro...
“Cazzo zia ma è sbroda da orgasmo quella?” mi stupisco
“Nipotino caro se tu fai quelle sborrate da cavallo da qualcuno avrai pur preso...”.
“Wow! -esclama Alma- che al contempo prende a gocciolare urina. “Vieni più così che col piscio. Incredibile”.
“Lo chiamano squirtare” spiega zia che pare sempre la più aggiornata su queste cose.intanto con un dito se la tiene ben stretta strizzandosi il grilletto eccitata e il suo liquido continuava ad uscire piano piano a fili leggeri.
Io non potevo fare a meno di segarmi eccitato da quello spettacolo.
“Attento a non sborrare sennò ci togli il premio” mi ammonisce la nonna che non perde d’occhio il mio cazzo per quanto ne ha voglia...
“Tranquilla troia anche se dovesse lo sai che me ne vogliono almeno tre prima che mi si smosci”.
“Si Olga è vero hai davvero un nipote fantastico. Sborra e gli resta duro per la seconda e la terza. Un prodigio!” sorride Alma mentre po che gocce le colano fra le gambe.
“Niente non mi viene più di così, scusatemi” aggiunge scuotendo la testa.
“Sei davvero una donna fortunata” ribatte Vittoria che intanto a sua volta fece ancora un piccolo schizzetto aggiungendo qualche centilitro al suo bottino.
“Merito mio che l'ho allenato bene” replica la nonna e per sottolineare la sua supremazia vaginale, dopo una sonora scoreggia spara ancora una cascata di urina che quasi riempie per intero la brocca.
“ecco credo di aver vinto” dice alzandosi in piedi e passandosi un fazzoletto sulla sorca bagnata e puzzolente.
In effetti nonostante le altre si fossero sforzate di pisciare per bene la nonna aveva fatto un litro di piscia giusto giusto.
Olga, purtroppo per lei, era si venuta come una vacca ma di piscia ce n'era poca. Il liquido seminale, purtroppo per lei era bello a vedersi ma molto meno consistente dell'urina e quindi la sua brocca era la più bassa.
Nonna intanto si alza, guarda le altre brocche e di fronte ad Alma quasi a ficcarle il pelo pubico in bocca esclama “Tutta li?”.
“Si temo di si e poi mi blocca troppo che mi guardino pisciare. Scusatemi”.
“Allora ho vinto!” esclamò trionfante.
“Aspetta vacca non è ancora finita!” esclama zia Olga e con un colpo di cosce la vediamo sparare fuori piscia a tutto spiano “Eccola, eccola che esce... Siiii Piscioooooooooo”.
Riempie la brocca in un attimo. Non solo la riempie ma la fa addirittura strabordare bagnando il pavimento. Spingeva così tanto per pisciare tutto che alla fine scappò anche a lei un poco fine “proooot!” dal buco del culo.
“Ho vinto!”.
“Per forza sei una vacca e pisci come tale” si offende nonna già convinta di ritirare il premio per prima.
“Stai tranquilla sei seconda” la calma Olga mentre si ripuliva la fica con un fazzoletto.
“Io terza” dice Vittoria consegnando la brocca mezza piena.
“Io penso quarta” ammette Mariuccia.
“E io ultima” annuisce Alma.
“E quindi l'ultima paga pegno” attacca mia zia.
“Ma non è Maria che paga pegno? Volete forse dire che non me lo fate fare neanche a me?”.
“Ma no figurati non ti toglieremmo mai il piacere di scopare con mio nipote, solo che prima c'è un pegno da pagare” la tranquillizza Olga con gli occhi che le brillano per la perversa proposta.
Prende da terra la brocca piena del suo piscio e ne versa un po' in un bicchiere. “Ecco Alma bevi alla nostra salute”
“Devo bere il tuo piscio ma scherzi?”.
“Non scherzo affatto troia. Bevi il mio piscio e poi ti scopi mio nipote questa è la regola”.
“Sei proprio una porca Olga lo sai”.
“Lo so, lo so e me ne vanto” ride lei e tanto per sottolineare la cosa mi si mette in braccio lasciando che diventassi la sua sedia mentre da sotto il mio cazzo le entrava piano piano dentro alla gnocca unta...
“Su forza fammi vedere che la bevi mentre mi faccio la mia chiavata”.
E Alma obbedì....
Dopo che la zia mi era saltata sul cazzo fino a farsi venire un altro orgasmo scivolò via lasciandomelo più duro di prima e toccò a tutte le altre che mi cavalcarono fin che alla fine non venni in figa a Mariuccia copiosamente.
La carne intanto era pronta e zia Olga la stava già impiantando per tutti noi.
Facemmo una pausa per mangiare e poi subito riprendemmo a darci dentro. Se non scovano con me ci davano fra di loro, c’erano cazzi di gomma ovunque e lardose vacche sull’erba che facevano i 69 a tutto spiano.
Maria non avrebbe avuto cazzi veri ma non ne ebbe bisogno per quanto le altre la trapanavano a turno coi dildi. Si insultavano, si chiamavano “puttana, vacca e troia” fra di loro quasi fossero complimenti.
Io fottevo. Fottevo fighe, fottevo culi, fottevo bocche e sborravo, sborravo a tutto spiano...
Ogni tanto scappava anche a me di pisciare fra un coito e l’altro ma la cosa non fu mai un problema e nemmeno una goccia venne sprecata.
Alla fine, magnanime, le sorelle mi lasciarono fare sesso anche con Mary e visto l’impegno decisi di svuotarmi ancora una volta nella sua vagina prima di farne una seconda veloce nel suo culo.
Alla fine sdraiato sul prato con lei che mi cavalcava mi confesso che adesso le scappava davvero perché la stimolazione anale fa anche quell’effetto.
Veloci chiamammo all’appello tutte le altre e prima che cambiasse idea Mary sparò un fiotto di piscia sul mio corpo che mi fece il bagno.
Anche le altre, solleticate, si lasciarono andare e pisciarono in piedi senza badare a ciò che colava sulle loro stesse gambe.
Vedere una donna che piscia in piedi è davvero eccitante, ancor di più quando sono quattro donne a farlo tutte assieme. Non resistendo più sborrai di nuovo in culo a Mary.
Ero bello appagato e sentivo solo il bisogno di svuotare la canna. Fissai Mary coperta di piscio dalla testa ai piedi e mi lasciai andare anche io.
Urlai “Felice ferragosto zietta” e le pisciai tutto dentro al culo senza pietà....
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