La mamma è sempre la mamma
Scritto da Claudio Ultra, il 2020-02-03, genere incesti
Anche oggi, dopo tanti anni, spesso quando sto scopando con la mia compagna, mi vengono in mente le mie esperienze adolescenziali con mia madre.
Ogni sera spiavo i miei genitori che si accoppiavano assatanati e riversavo la mia sborra abbondante immaginando di essere con loro.
Fortunatamente per dieci giorni al mese mio padre era fuori per lavoro e diventato io, nel vero senso della parola, l'uomo di casa.
Prima di andarsene mi ripeteva sempre di occuparmi di mamma e io non mi tiravo indietro.
Mamma è sempre stata ubbidiente in tutte le cose che faceva. Come ubbidiva a papà ubbidiva a me e mi voleva un bene esagerato e morboso.
Decidevo come doveva vestirsi, mi occupavo anche del suo intimo, e quando e come doveva godere.
Approfittavo di lei in ogni momento, ma c'era il mio momento preferito.
Nonostante fossi già fisicamente cresciuto esigevo che fosse ancora lei a lavarmi e ormai aveva imparato come doveva comportarsi.
Mi facevo già trovare nudo nella vasca pronto per le sue amorevoli attenzioni mentre lei doveva essere molto vestita per non anticiparmi la vista del suo corpo burroso.
Iniziava lavandomi il collo per poi passare alle spalle. Quando arrivava al petto e mi stimolava i capezzoli qualcosa iniziava a muoversi tra le mie gambe, ma non volevo anticipare nulla. Mi accarezzava le cosce e mi insaponava i piedi con attenzione.
Quando non resistevo più mi alzavo coi miei 18 cm. bene in evidenza. La mia cappella già pulsava quando iniziava a stringermi il cazzo con la mano. Il suo piacevole movimento mi mandava subito in paradiso. Mi scappellava con abilità sapendo quando accelerare e rallentare per evitare che venissi presto. Poi avvicinava la sua bocca bollente e prendeva il mio sesso fino alle palle. I suoi pompini erano quelli di una donna che sapeva come dar piacere a un uomo. Abili colpi di lingua alternati al succhiare. Si aiutava con la mano lungo l'asta stringendo le palle dandomi un leggero dolore godurioso.
Quando stavo per godere era mio compito avvertirla e venivo abbondante tra le sue labbra. Ben istruita sapeva che doveva far colare parte del mio sperma sul suo vestito.
Poi la sgridavo per essersi sporcata e le ordinavo di toglierselo. Se lo sfilava dalla testa mostrandomi il reggiseno che conteneva appena le sue abbondanti mammelle, che subito liberavo dalla costrizione, e le mutandine che non potevano celare parte del suo pelo corvino.
I suoi capezzoli erano già duri da far male e piacevolmente esposti. Mamma si eccitava molto mentre si occupava del mio bagno e le sue mutandine più che umide lo confermavano. Mutandine che subito abbassavo per poter osservare la sua fica carnosa di donna vera. Adoravo il suo pelo abbondante che iniziava dal monte di Venere e terminava oltre il perineo quasi lungo il suo ano.
Non perdevo tempo e la penetravo subito con due dita che entravano come lame nel burro talmente era bagnata. Le pompavo la fica bollente e sentirla gemere dal piacere me lo faceva diventare nuovamente di marmo. Quando toglievo le dita fiotti di piacere mi inondavano la mano e con forza ricominciavo la piacevole tortura. Con l'altra mano le stimolavo il clitoride duro come un piccolo cazzo. Il suo primo orgasmo, il primo di tanti, non tardava e la scuoteva lasciandola senza fiato e piacevolmente accaldata.
Poi la facevo girare e godevo della vista delle sue possenti natiche. Iniziavo a segarmi velocemente e sborravo sul suo fondo schiena. La vista del mio seme perlaceo che colava nella fessura tra le natiche mi accompagna da anni nei miei ricordi.
Ancora una volta mamma era stata brava. Le davo il permesso di lasciarmi e lei si recava in cucina per le faccende domestiche. Era sempre felice per avermi dato piacere e per averlo ricevuto. Ubbidiente e disponibile come ogni donna dovrebbe essere.
Questa era la mia mamma, la mia speciale mamma.
Se siete mamme o figli, o semplici curiosi, scrivetemi pure per uno scambio di opinioni ed esperienze su questo piacevole argomento o se avete dubbi sessuali.
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Ogni sera spiavo i miei genitori che si accoppiavano assatanati e riversavo la mia sborra abbondante immaginando di essere con loro.
Fortunatamente per dieci giorni al mese mio padre era fuori per lavoro e diventato io, nel vero senso della parola, l'uomo di casa.
Prima di andarsene mi ripeteva sempre di occuparmi di mamma e io non mi tiravo indietro.
Mamma è sempre stata ubbidiente in tutte le cose che faceva. Come ubbidiva a papà ubbidiva a me e mi voleva un bene esagerato e morboso.
Decidevo come doveva vestirsi, mi occupavo anche del suo intimo, e quando e come doveva godere.
Approfittavo di lei in ogni momento, ma c'era il mio momento preferito.
Nonostante fossi già fisicamente cresciuto esigevo che fosse ancora lei a lavarmi e ormai aveva imparato come doveva comportarsi.
Mi facevo già trovare nudo nella vasca pronto per le sue amorevoli attenzioni mentre lei doveva essere molto vestita per non anticiparmi la vista del suo corpo burroso.
Iniziava lavandomi il collo per poi passare alle spalle. Quando arrivava al petto e mi stimolava i capezzoli qualcosa iniziava a muoversi tra le mie gambe, ma non volevo anticipare nulla. Mi accarezzava le cosce e mi insaponava i piedi con attenzione.
Quando non resistevo più mi alzavo coi miei 18 cm. bene in evidenza. La mia cappella già pulsava quando iniziava a stringermi il cazzo con la mano. Il suo piacevole movimento mi mandava subito in paradiso. Mi scappellava con abilità sapendo quando accelerare e rallentare per evitare che venissi presto. Poi avvicinava la sua bocca bollente e prendeva il mio sesso fino alle palle. I suoi pompini erano quelli di una donna che sapeva come dar piacere a un uomo. Abili colpi di lingua alternati al succhiare. Si aiutava con la mano lungo l'asta stringendo le palle dandomi un leggero dolore godurioso.
Quando stavo per godere era mio compito avvertirla e venivo abbondante tra le sue labbra. Ben istruita sapeva che doveva far colare parte del mio sperma sul suo vestito.
Poi la sgridavo per essersi sporcata e le ordinavo di toglierselo. Se lo sfilava dalla testa mostrandomi il reggiseno che conteneva appena le sue abbondanti mammelle, che subito liberavo dalla costrizione, e le mutandine che non potevano celare parte del suo pelo corvino.
I suoi capezzoli erano già duri da far male e piacevolmente esposti. Mamma si eccitava molto mentre si occupava del mio bagno e le sue mutandine più che umide lo confermavano. Mutandine che subito abbassavo per poter osservare la sua fica carnosa di donna vera. Adoravo il suo pelo abbondante che iniziava dal monte di Venere e terminava oltre il perineo quasi lungo il suo ano.
Non perdevo tempo e la penetravo subito con due dita che entravano come lame nel burro talmente era bagnata. Le pompavo la fica bollente e sentirla gemere dal piacere me lo faceva diventare nuovamente di marmo. Quando toglievo le dita fiotti di piacere mi inondavano la mano e con forza ricominciavo la piacevole tortura. Con l'altra mano le stimolavo il clitoride duro come un piccolo cazzo. Il suo primo orgasmo, il primo di tanti, non tardava e la scuoteva lasciandola senza fiato e piacevolmente accaldata.
Poi la facevo girare e godevo della vista delle sue possenti natiche. Iniziavo a segarmi velocemente e sborravo sul suo fondo schiena. La vista del mio seme perlaceo che colava nella fessura tra le natiche mi accompagna da anni nei miei ricordi.
Ancora una volta mamma era stata brava. Le davo il permesso di lasciarmi e lei si recava in cucina per le faccende domestiche. Era sempre felice per avermi dato piacere e per averlo ricevuto. Ubbidiente e disponibile come ogni donna dovrebbe essere.
Questa era la mia mamma, la mia speciale mamma.
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