Confessioni di una mamma pericolosa

Scritto da , il 2019-09-20, genere incesti

Buona sera.
Mi chiamo Monica (premetto, nome di fantasia) e sono una simpatica 56enne. Sono sposata con mio marito da 19 anni ed ho due figli di 19 e 22 anni quasi 23.
Il più grande, che qui chiamerò Luca, è in realtà frutto del primo matrimonio di mio marito. Diciamo che lo considero figlio mio a tutti gli effetti visto che io e suo padre ci siamo sposati quando aveva appena quattro anni, periodo in cui tra l'altro ha perso sua mamma naturale, ma questa è un'altra storia.
Circa tre mesi fa è capitato qualcosa che sta decisamente cambiando la mia /nostra vita e che mai avrei immaginato potesse accadere.

Era un sabato mattina ed ero appena entrata in bagno mentre proprio il più grande dei miei ragazzi (passatemi il termine) stava facendo la doccia. Nulla di particolarmente inusuale. Era già successo in altre occasioni.
Forse senza volerlo, forse per una mia insicurezza o perché, probabilmente esagerando, ho sempre voluto tenerli sotto controllo (nel senso più "sano" del termine), ho abituato i miei figli, sin da piccoli, a non chiudersi mai a chiave e questa cosa gli è rimasta ancora oggi.

Dovevo semplicemente svuotare il cesto dei panni sporchi e buttare tutto dentro la lavatrice.
Tolgo quindi i panni dalla cesta, mi accovaccio per riempire la lavatrice e intanto chiedo a mio figlio di avviarla non appena fosse uscito.
Lui, come al solito, sembra non curarsi minimamente della mia presenza; fino a che, poco prima di andarmene, non lo sento chiamarmi e chiedermi di aspettare che fosse uscito per farmi vedere una cosa.
Figuriamoci, con l'ansia che mi contraddistingue mi sono messa subito in agitazione. Sono una persona molto apprensiva, quindi ho pensato subito ad un neo strano (ne ha molti) o ad una brutta ferita dopo l'ennesima partita di calcetto.

Non appena chiude l'acqua, mi riaccuccio per avviare io a quel punto la lavatrice. Gli dico di aspettare un secondo prima di uscire ed invece sbam la sorpresa: lo vedo aprire la tenda e venirmi incontro spavaldo e baldanzoso senza neanche aspettare che mi rialzassi col pene in completa erezione praticamente all'altezza della mia faccia.

In quel momento ho sentito le orecchie fischiarmi, le guance prendermi fuoco ed una sensazione di calore divampare dallo stomaco giù verso il ventre. Avverto davvero il cuore battere all'improvviso più velocemente, come mai forse mi era successo prima.
Mi copro gli occhi con una mano e gli lancio un "Luca vaffa...! Ma che cavolo fai, aspetta no?!" Lui mi guarda e si infila l'accappatoio senza neanche chiuderselo davanti, rimanendo con quel coso in bella mostra ancora turgido mentre si asciuga la faccia con la manica.
Mi dice che è da un paio di giorni che è così e che non riesce propriopro a tenerlo giù che al massimo rimane a "riposo" per un quarto d'ora, poi gli ritorna duro.
In effetti sembra davvero preoccupato, però penso cavolo, non poteva parlarne con la sua ragazza?!

In preda ad un certo imbarazzo misto ad un’apparente tranquillità (dentro stavo letteralmente esplodendo, lo giuro), gli dico di non agitarsi, che è una cosa normale alla sua età e che anzi dovrebbe esserne contento.
Insomma, cerco di sdrammatizzare fino a che non chiude a chiave la porta e li non mi chiede di dargli un'occhiata. Evidentemente si era accorto che puntavo lo sguardo in tutte le direzioni tranne che tra le sue gambe.
Questa cosa mi manda in tilt. Mio figlio che si chiude a chiave in bagno con me per parlarmi del suo coso. Dentro mi dico, aspetta un attimo, dove cavolo ho sbagliato?! Come ci siamo arrivati a sto punto??!!
Non so a quante mamme sia successo prima di me, ma di sicuro non mi sarei mai aspettata una cosa del genere.
Lui è un ragazzo molto aperto, questo si, anche molto esplicito nelle sue dimostrazioni d'affetto, lo è sempre stato e con l'adolescenza questa cosa non è scemata minimamente, come avrei invece pensato qualche anno fa. Io e suo padre abbiamo anche parlato di questo.
Diciamo che è il classico ragazzo che ti saluta sempre con affetto. Mi ricopre di attenzioni, baci, carezze, abbracci, un mammone a tutti gli effetti insomma, lui più del fratello, io credo proprio perché al contrario di Andrea (l'altro mio figlio), ha vissuto il distacco dalla sua vera madre ed ha una paura latente di perdere anche me.

Mi dico che in fondo non aveva senso che lo vedessi. Sapevo qual'era la questione e non c'era un motivo valido affinché approfondissi ulteriormente. La cosa mi stava creando davvero un forte imbarazzo così decido di parlargliene ma lui niente, rimane fermo col suo affare che svetta fiero e rigido e intanto mi scruta senza vergogna nonostante mi veda in difficoltà.
Ad un certo punto succede qualcosa. Abbasso lo sguardo e lo fisso per qualche secondo. In quel momento comincio a provare una strana sensazione, come un piacere sottile. Indugio ancora con lo sguardo e mi rendo conto che è davvero notevole e non accenna minimamente ad afflosciarsi.
La cosa in sé, mi crea un insano interesse (gli ultimi anni di matrimonio con mio marito sono molto piatti dal punto di vista sessuale, quasi non abbiamo più rapporti), quindi incominciano a venirmi in mente certe scene che...oddio, solo a ripensarci mi viene la pelle d’oca!
Ridivento rossa come un peperone e allora mi do una giustificazione proprio per questo motivo dell’astinenza, che mi sembra più che valido.
In fondo ho un ragazzo di ventitré anni nudo e molto "dotato" davanti; poi certo, subito dopo mi sento in preda all'ansia perché penso che l'ho visto crescere e che mi chiama mamma.
Mi dico che non posso provare sensazioni del genere, che è una cosa innaturale.

A quel punto lui si avvicina e a me viene spontaneo accovacciarmi. Cerco di convincermi che è una cosa da pazzi e glielo dico anche a lui guardandolo con disapprovazione.
Parlo anche a bassa voce come a voler nascondere quello che sta succedendo. Penso a suo padre in sala che sta mandando delle mail di lavoro e a suo fratello in camera. Gli dico “Che vuoi che faccia adesso?! Scusa Luca, io davvero non ho capito!”
“Mi tira tutto e mi fanno male le p...”
Insisto nel dirgli che é normale e intanto me lo sventola a pochi centimetri dal viso. Mi viene automatico afferrarlo. Sorrido nervosamente. A quel punto mi si gela il sangue nelle vene. “Mamma, ti va di...?" e senza dire niente mi fa un gesto con le mani a mimare una masturbazione.
Mi gira la testa, davvero. Non credo a quello che mi ha appena detto.
"No Luca, non si può. Non scherzare, per favore!"
Mi dice che lui non ci vedrebbe nulla di male, che è tanto che ci pensa e che non lo direbbe ad anima viva. Continuo a fare di no con la testa ma intanto inizio a toccarlo, a muoverlo su e giù. Una ragazzina stupida. Così mi sono sentita. Sono completamente rapita, più che altro cerco di convincermi che sia una cosa naturale, una richiesta d'aiuto.
Mi dico ok, lo sto toccando solo perché me lo ha schiaffato praticamente davanti al naso ma non esiste al mondo che lo faccia arrivare all'orgasmo, se lo sogna, sono sua madre, non la sua ragazza. Nella mia testa sto solo curiosando. Ancora una volta trovo una giustificazione e mi ci aggrappo, è proprio il caso di dirlo.

Intanto lui mi guarda con una faccia da cane bastonato. E' incredibilmente duro e lungo, bellissimo. Mi viene da ridere ancora, forse proprio perché sono nervosa, a volte mi capita. Mi chiede se può sedersi sul water così si accascia appogiandosi con la schiena al muro, rimanendo con le gambe completamente divaricate e sto beato coso a mo di bandiera.
Lo riafferro accucciata sotto di lui. Quando non divampo a causa di questo stato d’imbarazzo latente, mi sento fiera ed orgogliosa.
Mi vergogno quasi a dirlo, avverto un brivido lungo la schiena. Una cosa che non mi capitava da anni. Sento che stiamo giocando col fuoco, in bilico tra lecito e qualcosa di indefinibile.
Mi faccio coraggio e gli chiedo se gli piaccia quello che sto facendo, se mi reputa all'altezza. Quasi non credo a quello che mi esce dalla bocca. Lui con un coraggio che non credevo potesse dimostrare dice che potrei fare di meglio. Alza lo scroto e mi chiede di toccarlo tra l'ano e i testicoli.
In un impeto di curiosità o per dimostrargli di non essere una bigotta, come mi dice di solito magari anche solo scherzando, mi lancio impavida a baciarlo proprio in quel punto mentre ancora lo stringo generosa nel pugno.
Lui che non se lo aspettava, indietreggia divertito ed io avanzo ridendo come una scema con la faccia tra le sue cosce. Se ci ripenso adesso mi sento davvero un’idiota, ma lì per lì mi convinco di essere una super mamma moderna che fa tutto con e per i suoi figli.
Continuo con questi piccoli baci che lo soddisfano e lo spiazzano. Realizzo che é più un gesto affettuoso che altro ma il suo odore nelle mie narici é forte e così maledettamente eccitante. Ha pochissimi peli e ci prendo gusto. Mentre muovo la mano lentamente lo punzecchio con le labbra e intanto mi chiedo cosa sto mai facendo. Lo sto solo coccolando o é qualcosa di più che una coccola?

Ci guardiamo, sta ridendo beato. Scuote la testa come a dire non me lo aspettavo proprio. Continuo con dei piccoli baci via via più profondi e decisi. Mi guarda e mi dice che sono brava.
Con l’altra mano gli divarico per bene i glutei facendo emergere l’ano. Non so che mi abbia preso in quel momento. Agito la punta della lingua proprio sopra il suo buchino. “Oddio...é fighissimo!” Mi dice. Quasi gli manca il fiato.
Mi sento una troia, era una cosa che facevo da ragazza con alcuni fidanzatini, i primi tempi lo facevo anche con suo padre. “Scusa, scusami!” Mi blocco fissando il vuoto mentre lui mi afferra la mano e me la scuote sopra il suo coso.
“Luca, basta. Non vorrei che fraintendessi. Io sto solo giocando!”
“Ma non mi manca molto, se mi lecchi ancora lì...io”
“Dai, piantala...finiamola! Non mi sembra una cosa normale. Già siamo andati oltre!”
“Ti prego?!”
Nella testa mi si accavallano una miriade di pensieri e giudizi contrastanti. Da una parte mi dico che è tremendamente sbagliato, dall’altra che in fondo non c’è una forzatura, ne costrizione, é solo un gioco innocente tra un ragazzone affettuoso e una donna ancora piacente a cui piace sentirsi chiamare mamma.

Gli sto semplicemente regalando un pochino d’amore come sarebbe potuto accadere con un abbraccio o un bacio sulla guancia. Certo, la cosa mi scombussola completamente, come non mi capitava da anni e poi c’è lei tra le mie cosce. La sento sbrodolare tutta. Luca mi afferra per la nuca e ridendo mi spinge verso l’ano. Tiro fuori la lingua e lo spennello. Intanto continuo a masturbarlo, oramai ne sono consapevole. Penso a mio marito e mi viene da piangere ma sono troppo eccitata.
Lo lecco come fosse un cono gelato, con un desiderio che non avrei immaginato. Arrivo sotto i testicoli, gioco anche con loro e intanto lo scappello e lo guardo fiera mentre rimane rigido e dritto e sempre più viola. Mi infilo una mano sotto il pantaloncino, scosto le mutandine e comincio a toccarmi. Sono completamente bagnata. Lui mi fissa, sembra trattenere il respiro. Sento che sta per godere così insisto, su e giù su e giù. Poi d'un tratto mi blocca. Si alza e mi afferra per le ascelle sollevandomi. Mi rigira, mi fa accucciare e mi abbassa tutto, pantaloncino e mutandine. "No, ti prego!" Mi arrabbio. Gli dico che è un pazzo che non possiamo. Intanto lo cerco con una mano. Mi abbasso attaccandomi con la faccia al pavimento e rimanendo col culo a mezz'aria. Lo sento afferrarmi per le natiche, allargarle e centrarmi scivolando dentro. E' una sensazione bellissima. Mi riempie tutta, non mi capitava da anni, e mentre lo fa mi schiaffeggia e mi stringe a se. "Mamma ti amo!" mi dice.
Intanto da sotto mi tocco la patatina in un mare di umori. "Dai!" Gli dico, "sfondami amore!" Sento la sua presa sui fianchi. Mi afferra per le spalle e mi tira a se aprendomi tutta. Gli chiedo di venire fuori, di non fare scherzi e invece lo sento godere e penetrarmi ancora più violentemente fino che non vengo anch'io. Cerco di trattenermi e di non emettere un fiato ma è impossibile. Mi abbandono all'estasi e grido come una pazza. Qualche secondo dopo mio marito bussa alla porta...

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