Una normale storia d’amore, ma siamo madre e figlio. 4
Scritto da Helvetius, il 2019-01-28, genere incesti
La prima volta con mia madre non fu proprio una performance da stallone. Ci avevo provato a giocare con lei, ma appena ha preso in mano lei le redini del gioco mi sono sciolto, anzi, è il caso di dirlo le sono venuto dentro.
Dopo che sono venuto, lei si china su di me senza farmi uscire e mi bacia, intensamente e dolcemente. “Quanto è bello il mio bambino” mi diceva sorridendo. “Quanto è bella la mia mamma” io le rispondevo trasognante. Non mi sembrava vero. Aver fatto l’amore con una donna di 49 anni, io solo 25...una donna di fascino e oltre tutto mia madre.
Quando il mio cazzo si stava ammosciando lei si è distesa a fianco a me e siamo andati avanti a limonare per un po’: sembravamo due ragazzini. Intanto le nostre mani andavano, intensamente e dappertutto. Io cercavo i suoi seni e poi il suo culo, lei invece mi massaggiava le palle.
A un certo punto venne ancora a galla come io non ci capivo più niente ed era lei che conduceva il gioco. “Ma adesso mamma, come ci organizziamo?”. Una frase che se ci ripenso, cavolo quanto era scema. Mia mamma scoppia a ridere. “Quanto sei scemo e quanto mi piaci. Cosa vuol dire come ci organizziamo?”. La mia replica fu ancora più ingenua. “Ma si intendevo dove vado a dormire, come facciamo quando usciamo, come ci comportiamo. Come ti devo chiamare?”.
Mia mamma mi diede un bacio e mi disse: “stanotte siamo solo io e te e nient’altro al mondo. Stasera il nostro mondo finisce in questa stanza. Di tutti il resto ce ne occupiamo da domani mattina, ma stai tranquillo. Una sola cosa però voglio: che continui a chiamarmi mamma, specie quando facciamo l’amore. Mi sento così realizzata quando lo dici.mi sento donna e mamma ancora di più”.
Io però ero un po’ preoccupato: “mamma mi hai fatto venire dentro e senza preservativo....non è che rischiamo?”.
A quel punto mia mamma si alza: “che figlio rompi palle che ho fatto... hai qui la tua donna pazza di te e nuda tra le due braccia e le tue gambe e continui a fare domande sceme”. A quel punto vedo mia mamma che scende e inizia a prendere il mio cazzo in bocca. E mentre leccava continuava a dirmi: “che figlio che ho...proviamo a vedere se così non si preoccupa”. E iniziò a farmi un pompino memorabile, leccava le palle, l’asta e la cappella. Alternava i movimenti, giocava con la lingua e poi - cosa che mi fa sempre impazzire quando lo fa - mi fissava con gli occhi. “Mamma voglio farti godere anche io, fammi entrare nella figa”. Lei non volle sentire ragioni e aumentò la velocità. “Mamma fermati che così vengo” io ripetei, ma lei aumento la velocità col cazzo in bocca. “Mamma se non la smetti ti vengo in bocca”: non feci tempo a finire la frase che le schizzai in bocca. E lei bevve, tutto e ripulì il mio cazzo.
Poi si avvicinò alla mia bocca con ancora il gusto del mio sperma e mi diede un bacio passionale. “Non ti ho fatto venire dentro perché anche questa volta saresti durato poco - disse mia madre - ti voglio svuotare per bene e poi ti faccio rientrare. Non dirmi che un ragazzo della tua età è già stanco?”. Erano solo le 23, mia mamma mi lasciò nudo nel letto e uscì dalla camera per dirigersi in bagno.
Al suo ritorno io ero disteso sul letto. “Perché hai quella faccia da ebete?” Mi che se mia madre. “Perché mi sembra di vivere un sogno”. “Non mi sembra un sogno visto quanto mi hai fatta bere”. E poi mentre mi accarezzava il petto aggiunse: “e poi stai tranquillo. Prendo la pillola, non ho mai smesso. Puoi venirmi dentro quanto e come vuoi senza diventare papà e fratello in un colpo solo, per ora”. A quelle parole, concluse con un occhiolino, le diedi un pizzicotto simpatico e iniziai a leccarle le tette con foga. Quanto mi piacevano. E poi quel “per ora” aveva un non so che di maledettamente eccitante.
Dopo che sono venuto, lei si china su di me senza farmi uscire e mi bacia, intensamente e dolcemente. “Quanto è bello il mio bambino” mi diceva sorridendo. “Quanto è bella la mia mamma” io le rispondevo trasognante. Non mi sembrava vero. Aver fatto l’amore con una donna di 49 anni, io solo 25...una donna di fascino e oltre tutto mia madre.
Quando il mio cazzo si stava ammosciando lei si è distesa a fianco a me e siamo andati avanti a limonare per un po’: sembravamo due ragazzini. Intanto le nostre mani andavano, intensamente e dappertutto. Io cercavo i suoi seni e poi il suo culo, lei invece mi massaggiava le palle.
A un certo punto venne ancora a galla come io non ci capivo più niente ed era lei che conduceva il gioco. “Ma adesso mamma, come ci organizziamo?”. Una frase che se ci ripenso, cavolo quanto era scema. Mia mamma scoppia a ridere. “Quanto sei scemo e quanto mi piaci. Cosa vuol dire come ci organizziamo?”. La mia replica fu ancora più ingenua. “Ma si intendevo dove vado a dormire, come facciamo quando usciamo, come ci comportiamo. Come ti devo chiamare?”.
Mia mamma mi diede un bacio e mi disse: “stanotte siamo solo io e te e nient’altro al mondo. Stasera il nostro mondo finisce in questa stanza. Di tutti il resto ce ne occupiamo da domani mattina, ma stai tranquillo. Una sola cosa però voglio: che continui a chiamarmi mamma, specie quando facciamo l’amore. Mi sento così realizzata quando lo dici.mi sento donna e mamma ancora di più”.
Io però ero un po’ preoccupato: “mamma mi hai fatto venire dentro e senza preservativo....non è che rischiamo?”.
A quel punto mia mamma si alza: “che figlio rompi palle che ho fatto... hai qui la tua donna pazza di te e nuda tra le due braccia e le tue gambe e continui a fare domande sceme”. A quel punto vedo mia mamma che scende e inizia a prendere il mio cazzo in bocca. E mentre leccava continuava a dirmi: “che figlio che ho...proviamo a vedere se così non si preoccupa”. E iniziò a farmi un pompino memorabile, leccava le palle, l’asta e la cappella. Alternava i movimenti, giocava con la lingua e poi - cosa che mi fa sempre impazzire quando lo fa - mi fissava con gli occhi. “Mamma voglio farti godere anche io, fammi entrare nella figa”. Lei non volle sentire ragioni e aumentò la velocità. “Mamma fermati che così vengo” io ripetei, ma lei aumento la velocità col cazzo in bocca. “Mamma se non la smetti ti vengo in bocca”: non feci tempo a finire la frase che le schizzai in bocca. E lei bevve, tutto e ripulì il mio cazzo.
Poi si avvicinò alla mia bocca con ancora il gusto del mio sperma e mi diede un bacio passionale. “Non ti ho fatto venire dentro perché anche questa volta saresti durato poco - disse mia madre - ti voglio svuotare per bene e poi ti faccio rientrare. Non dirmi che un ragazzo della tua età è già stanco?”. Erano solo le 23, mia mamma mi lasciò nudo nel letto e uscì dalla camera per dirigersi in bagno.
Al suo ritorno io ero disteso sul letto. “Perché hai quella faccia da ebete?” Mi che se mia madre. “Perché mi sembra di vivere un sogno”. “Non mi sembra un sogno visto quanto mi hai fatta bere”. E poi mentre mi accarezzava il petto aggiunse: “e poi stai tranquillo. Prendo la pillola, non ho mai smesso. Puoi venirmi dentro quanto e come vuoi senza diventare papà e fratello in un colpo solo, per ora”. A quelle parole, concluse con un occhiolino, le diedi un pizzicotto simpatico e iniziai a leccarle le tette con foga. Quanto mi piacevano. E poi quel “per ora” aveva un non so che di maledettamente eccitante.
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