Incesti e tradimenti 2-La passione tra il padre e la figlia
Scritto da Incest 2012, il 2014-01-10, genere incesti
Prim'ancora che anche il terzo bottoncino fosse slacciato,con un impercettibile "blob" udito solo dal desiderio del padre,i seni della ragazza erano esplosi rigogliosi e provocanti fuori dall'avvolgente camicetta.
Le tette di Giulia erano più grandi di quelle di sua madre e sporgevano invitanti come collinette di panna sulla pelle bianca e levigata del giovane corpo della ragazza.
I capezzoli erano solo abbozzati ed ancora inglobati come frutti acerbi all'interno delle rosee areole.
Per il padre quelli erano certamente i frutti preferiti da suggere ed estrarre dal morbido baccello che li conteneva.
Dopo essersi piegato lievemente sulle ginocchia,l'uomo accompagnato dalle mani della figlia che gli avvolgevano il volto,si è abbassato a succhiare quei prelibati frutti.
Mentre con le labbra e la lingua assaporava quella gustosa montagnetta di panna con una mano la stringeva alla vita e con l'altra era corso ad esplorarla tra le cosce.
La ragazza già ansimava alle tenere attenzioni del genitore.
Poi,mentre lentamente scendeva in basso,il padre le sussurrava:
-Giulia...amore mio... hai dei seni meravigliosi.
Sai,tua madre ha i capezzoli sensibili come la fica,basta sfiorarglieli per farla godere ma i tuoi sono bottoncini meravigliosi dai quali suggere l'essenza stessa del piacere e della vita.-
Mentre il padre dopo averle scostato il perizoma le leccava il sesso già impregnato di umori,la ragazza ansimando forte ed accompagnandolo con le mani tra i capelli con la voce rotta dal piacere gli diceva:
-Mmmmmm....papà...mi fai morire quando lecchi le micetta della tua bambina....papà...hai una lingua favolosa....altro che quello stronzetto che ieri sera mentre mi leccava pareva una zappa sulla mia povera delicata cosina.
Pensa che dopo,senza neanche avermi fatto godere,voleva che gli facessi un pompino e poi chiavarmi...ma io l'ho mandato affanculo "fatti una sega al tuo rastrello!" gli ho gridato mentre me ne andavo!
Dopo aver goduto due volte ed aver baciato in bocca il padre per assaporare il gusto dei suoi stessi umori,Giulia si era inginocchiata davanti al padre che aveva già sfoderato il membro che si ergeva livido e vigoroso verso le labbra della figlia che,con sapiente precisione l'aveva imboccato dall'alto verso il basso ingoiandolo subito come fosse la spada di un fachiro, sino al contatto con l'ugola.
Poi aveva cominciato a muovere la testa con estenuante lentezza in un andirivieni che procurava al padre un piacere intenso e struggente.
D'altra parte era stato lui stesso ad iniziarla ai piaceri del sesso sin dalla prima pubertà e dunque,non vi erano lembi di pelle del corpo di suo padre che la ragazza non conoscesse.
Ne conosceva ogni reazione riuscendo a cogliere anche il più impercettibile fremito che scuoteva il corpo del padre quando lei si prendeva cura del suo piacere.
Mentre lo succhiava gli strizzava i testicoli e lo accarezzava all'interno delle cosce facendogli sfuggire gemiti lunghi e sottili come lamenti.
Di tanto in tanto risaliva soffermandosi sul glande e dopo avergli risucchiato le goccioline che sgorgavano dal buchino uretrale,scendeva sul prepuzio e con la lingua aguzzata a guisa di dardo gli picchiettava il frenulo ed al contempo gli conficcava le unghie sullo scroto procurandogli improvvise fitte ai testicoli che gli scuotevano il corpo e gli stappavano sorde grida di dolore.
Il padre,benchè completamente abbandonato come in tranche alla mercé della figlia che lo maneggiava con la maestria di un violinista,accompagnava i suoi movimenti con le dita immerse nei suoi folti capelli con la stessa delicatezza con la quale la stringeva ancora bambina tra le sue braccia.
La ragazza avrebbe potuto suonare suo padre come uno spartito infinito ed un numero illimitato di melodie ed era lei stessa a modularne il ritmo che lo avrebbe condotto al sublime momento dell'acuto finale.
Erano oramai due settimane che non facevano l'amore ed erano due settimane che la ragazza attendeva smaniosamente quel momento.
Dovevano ancora andare a cena in quel localino per provare a ripetere l'eccitante giochino dell'ultima volta e poi di corsa a casa a consumare una meravigliosa notte d'amore.
Mentre veniva colta da quell'improvviso promettente pensiero,la ragazza aveva la bocca intasata dalla saliva che le colava dalle labbra e schioccava agli affondi della verga del padre che lei stessa modulava.
La sua libidine al pari di quella del padre era giunta al punto di non ritorno.
Con un gesto fulmineo gli ha infilato un dito nel culo e rompendo ogni freno,ha accelerato il ritmo del suo pompino sino a portare il padre ad esploderle in bocca con un lunghissimo rantolo liberatorio.
I fiotti di sperma che parevano interminabili,schizzavano nella sua bocca caldi e pulsanti sino a che con un lungo gemito,il padre si è accasciato sul divano lasciandosi andare ad una delicata carezza di gratitudine sul viso della figlia che conservava ancora tra le labbra il caldo frutto del suo piacere.
Come sempre faceva,la ragazza ha deglutito tutto rumorosamente non volendo privare il padre del piacere di fargli sentire come sua figlia ingoiava la sua sborra.
Poi,dopo averlo ben ripulito con la lingua prima di andare in bagno e mentre si leccava le labbra accennando un complice sorriso gli ha detto:
-Papà...non so proprio come tu faccia ma il tuo miele è sempre il più gustoso per me!-
Quando dopo aver fatto la doccia ed essersi preparata presentandosi già pronta davanti al padre,aveva l'aspetto di una ragazzina.
Camicetta bianca sopra una minigonna scozzese.
Scarpette da tennis con calzettoni bleu a righe.
Capelli acconciati con lunghe trecce e decorati con due fiocchi a pois rosso e bleu.
Nessun trucco,solo le labbra lucidate di rosso.
Zainetto bleu alquanto liso.
Vista in casa se si escludeva lo sguardo civettuolo,aveva tutta l'aria della ragazzina collegiale pronta per una festa scolastica.
Altro significato avrebbe assunto il suo aspetto quando in pubblico decideva di fare la civetta e quella sera aveva deciso che avrebbe proprio fatto la puttanella infatti,sotto la castigata minigonna,aveva indossato un minuscolo perizoma bianco che si era infilata tra le labbra della fica appena segnata da un filo di peli scuri.
Prima di uscire ha sollevato la gonnellina mostrando al padre la sua mise intima e dopo averne ricevuto l'approvazione,lo ha baciato teneramente sulla guancia.
-Papà ma tu credi che la mamma sospetti di noi?-
Aveva chiesto la ragazza mentre erano già in macchina.
-Giulia....io credo proprio che la mamma sappia già tutto anche se non me ne ha mai parlato.
Ci sono però alcune sue battute e certi comportamenti che me lo fanno davvero credere.-
-E quali papà...non me ne hai mai parlato?!-
-Bambina mia....hai idea come conciamo il letto quando facciamo l'amore io e te?-
-E' vero papà ma poi io cambio sempre le lenzuola e rassetto il letto!-
-Appunto bambina...cambi le lenzuola e credi che tua madre non si chieda perché ogni volta che tu sei in casa e lei esce al mattino trova sempre le lenzuola pulite....e quelle altre nel cesto dei panni da lavare!?
Credi che non sia mai andata a rovistare tra le lenzuola sporche e la tua biancheria intima?
E poi c'è di più!
Tua madre sa bene che io non sono come lei.
Sa che io non ho l'amante fissa né ho la necessità di andarmi a procurare una donna da chiavare ogni sera come fa lei coi suoi maschi.
Epperò c'è qualcosa che mi fa pensare!
Ogni volta che lei esce e tu sei a casa,mi lascia in tasca una scatola di preservativi.
Tua madre non sa che prendi la pillola da quando avevi 14 anni e così facendo crede di proteggerti da una sgradita gravidanza...per di più incestuosa.
Credo che sia proprio così!-
La ragazza che sino a quel momento l'aveva ascoltato in silenzio,sobbalzando sul sedile come se fosse stata colpita sul vivo,ha detto:
-Ma papà...verrà pure quel giorno in cui mi metterai incinta....vero papà che anche tu mi vuoi ingravidare?-
-Giulia...bambina mia...non sai quanto anch'io desideri renderti madre di un nostro bambino!
Però dobbiamo aspettare...prima devi laurearti,trovare un lavoro ed un bravo ragazzo da sposare poi.....:
Per tutto il resto del viaggio sono rimasti in silenzio.
La ragazza aveva abbassato il sedile e si era tirata completamente su la gonnellina lasciando scoperte le cosce e la zona pubica.
Poi aveva accompagnato la mano del padre sulla sua fichetta ancora umida e vogliosa mentre lei stessa con la dita massaggiava il membro del padre che turgido,spingeva sotto i pantaloni.
Quando sono arrivati a destinazione sono stati subito riconosciuti dal proprietario e dai camerieri che si sono immediatamente attivati per farli accomodare ad un tavolo un po' appartato.
In un angolo poco distante vi era un tavolo con quattro chiassosi giovani che alla vista della strana coppia si sono di colpo quietati.
Agli occhi dei giovani quell'uomo poteva essere il
padre,un parente oppure un professore e mai avrebbero potuto
immaginare quello che più tardi sarebbe avvenuto sotto
i loro occhi.
Giulia con fare provocante,ha subito voluto mettere in chiaro nei confronti dei ragazzi del tavolo accanto quale fosse la sua vera personalità celata sotto l'innocua parvenza di timida collegiale in compagnia di un vecchio dall'identità sconosciuta.
Prima di sedersi al tavolo ha lasciato cadere un oggetto che aveva nello zainetto e nel chinarsi per raccoglierlo,ha mostrato agli occhi stupiti dei tagazzi,le sue gonfie natiche all'interno delle quali si perdeva il filo del suo perizoma.
continua
Le tette di Giulia erano più grandi di quelle di sua madre e sporgevano invitanti come collinette di panna sulla pelle bianca e levigata del giovane corpo della ragazza.
I capezzoli erano solo abbozzati ed ancora inglobati come frutti acerbi all'interno delle rosee areole.
Per il padre quelli erano certamente i frutti preferiti da suggere ed estrarre dal morbido baccello che li conteneva.
Dopo essersi piegato lievemente sulle ginocchia,l'uomo accompagnato dalle mani della figlia che gli avvolgevano il volto,si è abbassato a succhiare quei prelibati frutti.
Mentre con le labbra e la lingua assaporava quella gustosa montagnetta di panna con una mano la stringeva alla vita e con l'altra era corso ad esplorarla tra le cosce.
La ragazza già ansimava alle tenere attenzioni del genitore.
Poi,mentre lentamente scendeva in basso,il padre le sussurrava:
-Giulia...amore mio... hai dei seni meravigliosi.
Sai,tua madre ha i capezzoli sensibili come la fica,basta sfiorarglieli per farla godere ma i tuoi sono bottoncini meravigliosi dai quali suggere l'essenza stessa del piacere e della vita.-
Mentre il padre dopo averle scostato il perizoma le leccava il sesso già impregnato di umori,la ragazza ansimando forte ed accompagnandolo con le mani tra i capelli con la voce rotta dal piacere gli diceva:
-Mmmmmm....papà...mi fai morire quando lecchi le micetta della tua bambina....papà...hai una lingua favolosa....altro che quello stronzetto che ieri sera mentre mi leccava pareva una zappa sulla mia povera delicata cosina.
Pensa che dopo,senza neanche avermi fatto godere,voleva che gli facessi un pompino e poi chiavarmi...ma io l'ho mandato affanculo "fatti una sega al tuo rastrello!" gli ho gridato mentre me ne andavo!
Dopo aver goduto due volte ed aver baciato in bocca il padre per assaporare il gusto dei suoi stessi umori,Giulia si era inginocchiata davanti al padre che aveva già sfoderato il membro che si ergeva livido e vigoroso verso le labbra della figlia che,con sapiente precisione l'aveva imboccato dall'alto verso il basso ingoiandolo subito come fosse la spada di un fachiro, sino al contatto con l'ugola.
Poi aveva cominciato a muovere la testa con estenuante lentezza in un andirivieni che procurava al padre un piacere intenso e struggente.
D'altra parte era stato lui stesso ad iniziarla ai piaceri del sesso sin dalla prima pubertà e dunque,non vi erano lembi di pelle del corpo di suo padre che la ragazza non conoscesse.
Ne conosceva ogni reazione riuscendo a cogliere anche il più impercettibile fremito che scuoteva il corpo del padre quando lei si prendeva cura del suo piacere.
Mentre lo succhiava gli strizzava i testicoli e lo accarezzava all'interno delle cosce facendogli sfuggire gemiti lunghi e sottili come lamenti.
Di tanto in tanto risaliva soffermandosi sul glande e dopo avergli risucchiato le goccioline che sgorgavano dal buchino uretrale,scendeva sul prepuzio e con la lingua aguzzata a guisa di dardo gli picchiettava il frenulo ed al contempo gli conficcava le unghie sullo scroto procurandogli improvvise fitte ai testicoli che gli scuotevano il corpo e gli stappavano sorde grida di dolore.
Il padre,benchè completamente abbandonato come in tranche alla mercé della figlia che lo maneggiava con la maestria di un violinista,accompagnava i suoi movimenti con le dita immerse nei suoi folti capelli con la stessa delicatezza con la quale la stringeva ancora bambina tra le sue braccia.
La ragazza avrebbe potuto suonare suo padre come uno spartito infinito ed un numero illimitato di melodie ed era lei stessa a modularne il ritmo che lo avrebbe condotto al sublime momento dell'acuto finale.
Erano oramai due settimane che non facevano l'amore ed erano due settimane che la ragazza attendeva smaniosamente quel momento.
Dovevano ancora andare a cena in quel localino per provare a ripetere l'eccitante giochino dell'ultima volta e poi di corsa a casa a consumare una meravigliosa notte d'amore.
Mentre veniva colta da quell'improvviso promettente pensiero,la ragazza aveva la bocca intasata dalla saliva che le colava dalle labbra e schioccava agli affondi della verga del padre che lei stessa modulava.
La sua libidine al pari di quella del padre era giunta al punto di non ritorno.
Con un gesto fulmineo gli ha infilato un dito nel culo e rompendo ogni freno,ha accelerato il ritmo del suo pompino sino a portare il padre ad esploderle in bocca con un lunghissimo rantolo liberatorio.
I fiotti di sperma che parevano interminabili,schizzavano nella sua bocca caldi e pulsanti sino a che con un lungo gemito,il padre si è accasciato sul divano lasciandosi andare ad una delicata carezza di gratitudine sul viso della figlia che conservava ancora tra le labbra il caldo frutto del suo piacere.
Come sempre faceva,la ragazza ha deglutito tutto rumorosamente non volendo privare il padre del piacere di fargli sentire come sua figlia ingoiava la sua sborra.
Poi,dopo averlo ben ripulito con la lingua prima di andare in bagno e mentre si leccava le labbra accennando un complice sorriso gli ha detto:
-Papà...non so proprio come tu faccia ma il tuo miele è sempre il più gustoso per me!-
Quando dopo aver fatto la doccia ed essersi preparata presentandosi già pronta davanti al padre,aveva l'aspetto di una ragazzina.
Camicetta bianca sopra una minigonna scozzese.
Scarpette da tennis con calzettoni bleu a righe.
Capelli acconciati con lunghe trecce e decorati con due fiocchi a pois rosso e bleu.
Nessun trucco,solo le labbra lucidate di rosso.
Zainetto bleu alquanto liso.
Vista in casa se si escludeva lo sguardo civettuolo,aveva tutta l'aria della ragazzina collegiale pronta per una festa scolastica.
Altro significato avrebbe assunto il suo aspetto quando in pubblico decideva di fare la civetta e quella sera aveva deciso che avrebbe proprio fatto la puttanella infatti,sotto la castigata minigonna,aveva indossato un minuscolo perizoma bianco che si era infilata tra le labbra della fica appena segnata da un filo di peli scuri.
Prima di uscire ha sollevato la gonnellina mostrando al padre la sua mise intima e dopo averne ricevuto l'approvazione,lo ha baciato teneramente sulla guancia.
-Papà ma tu credi che la mamma sospetti di noi?-
Aveva chiesto la ragazza mentre erano già in macchina.
-Giulia....io credo proprio che la mamma sappia già tutto anche se non me ne ha mai parlato.
Ci sono però alcune sue battute e certi comportamenti che me lo fanno davvero credere.-
-E quali papà...non me ne hai mai parlato?!-
-Bambina mia....hai idea come conciamo il letto quando facciamo l'amore io e te?-
-E' vero papà ma poi io cambio sempre le lenzuola e rassetto il letto!-
-Appunto bambina...cambi le lenzuola e credi che tua madre non si chieda perché ogni volta che tu sei in casa e lei esce al mattino trova sempre le lenzuola pulite....e quelle altre nel cesto dei panni da lavare!?
Credi che non sia mai andata a rovistare tra le lenzuola sporche e la tua biancheria intima?
E poi c'è di più!
Tua madre sa bene che io non sono come lei.
Sa che io non ho l'amante fissa né ho la necessità di andarmi a procurare una donna da chiavare ogni sera come fa lei coi suoi maschi.
Epperò c'è qualcosa che mi fa pensare!
Ogni volta che lei esce e tu sei a casa,mi lascia in tasca una scatola di preservativi.
Tua madre non sa che prendi la pillola da quando avevi 14 anni e così facendo crede di proteggerti da una sgradita gravidanza...per di più incestuosa.
Credo che sia proprio così!-
La ragazza che sino a quel momento l'aveva ascoltato in silenzio,sobbalzando sul sedile come se fosse stata colpita sul vivo,ha detto:
-Ma papà...verrà pure quel giorno in cui mi metterai incinta....vero papà che anche tu mi vuoi ingravidare?-
-Giulia...bambina mia...non sai quanto anch'io desideri renderti madre di un nostro bambino!
Però dobbiamo aspettare...prima devi laurearti,trovare un lavoro ed un bravo ragazzo da sposare poi.....:
Per tutto il resto del viaggio sono rimasti in silenzio.
La ragazza aveva abbassato il sedile e si era tirata completamente su la gonnellina lasciando scoperte le cosce e la zona pubica.
Poi aveva accompagnato la mano del padre sulla sua fichetta ancora umida e vogliosa mentre lei stessa con la dita massaggiava il membro del padre che turgido,spingeva sotto i pantaloni.
Quando sono arrivati a destinazione sono stati subito riconosciuti dal proprietario e dai camerieri che si sono immediatamente attivati per farli accomodare ad un tavolo un po' appartato.
In un angolo poco distante vi era un tavolo con quattro chiassosi giovani che alla vista della strana coppia si sono di colpo quietati.
Agli occhi dei giovani quell'uomo poteva essere il
padre,un parente oppure un professore e mai avrebbero potuto
immaginare quello che più tardi sarebbe avvenuto sotto
i loro occhi.
Giulia con fare provocante,ha subito voluto mettere in chiaro nei confronti dei ragazzi del tavolo accanto quale fosse la sua vera personalità celata sotto l'innocua parvenza di timida collegiale in compagnia di un vecchio dall'identità sconosciuta.
Prima di sedersi al tavolo ha lasciato cadere un oggetto che aveva nello zainetto e nel chinarsi per raccoglierlo,ha mostrato agli occhi stupiti dei tagazzi,le sue gonfie natiche all'interno delle quali si perdeva il filo del suo perizoma.
continua
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