Zia è tornata dalla vacanza

Scritto da , il 2021-08-22, genere incesti

Per tre settimane saltammo il nostro incontro settimanale del giovedì, ma finalmente zia tornò dalla sua vacanza in montagna. Era stata in Trentino con un'amica e dai messaggi e dalle foto che mi aveva mandato aveva fatto molte attività sportive. Zia rientrò a casa il sabato e ci accordammo per vederci il giorno successivo senza aspettare fino al giovedì. Decisi che l'avrei portata fuori a pranzo in un posto carino e poi...
Andai a prenderla a casa per le 12,30 ed apprezzai moltissimo la sua forma fisica e come era vestita; in quei venti venticinque metri dal portoncino di casa alla mia auto fece una sfilata super sexy. Ai piedi indossava un paio di scarpe a punta (ovviamnete chiuse) color crema di caffè e con la parte posteriore aperta e tenuta da un laccetto al tallone; il tacco era sui dieci o dodici centimetri. L'abitino che indossava era anch'esso color crema di caffè, le copriva un pò le spalle poi scendeva fino a metà delle cosce; spacco sul seno e non essendo elasticizzato spacco anche dietro. Erano due spacchi di una giusta misura, sexý ma non eccessivi. La pelle era abbronzata e lucida, il colore delle scarpe e dell'abitino la facevano risaltare. Unghie rosse sulla mani, un trucco leggero con rossetto opaco sul marrone scuro ed un nuovo taglio di capelli che le stava molto, molto bene. Aggiungerei che le lunghe camminate fatte durante la vacanza le davano una tonicità interessante. Venticinque metri e circa altrettanti secondi ... ed ero già eccitato.
Zia salì in auto sorridente e ci baciammo sulla guance. Il suo profumo mi piaceva un sacco. L'occhio mi cascò subito sulle gambe perchè quell'abitino si era ovviamente alzano e da seduta risultava molto corto. Zia dopo un ciao, ciao, come va, ecc. disse: dammi ancora un bacino che mi sei mancato così tanto! Questo giro lei prese l'iniziativa con decisione e mi baciò sulla bocca ... e ci tirammo un bel limone per un bel minuto durante il qualche ebbi una decisa erezione. Quando zia si staccò io rimasi immobile come un pulcino che aspetta il cibo dalla mamma, lei mi accarezzò con una mano prima la guancia, poi scese facendo scivolare l'arto, collo, petto, pancia e si fermò per un secondo suo mio pacco, ma poi ritrasse veloce la mano e la utilizzò per coprirsi la bocca in tanto che rideva in quel modo sexy.... disse: uuuu... vedo che sei proprio felice di vedermi! E rise nuovamente. Partimmo in direzione del ristorante ed in tanto parlottammo un pochino. Zia mi raccontò della sua vacanza ed in particolare mi parlò di una guida con la quale avevano fatto alcune uscite organizzate dell'albergo; a sentire zia, la guida, che era un ragazzone sui venticinque anni, dopo un paio di uscite si innamorò di lei, o per lo meno ci provava. Zia mi disse che se lo sarebbe portato a letto volentieri, ma questo corteggiamento la eccitava di più di un eventuale incontro. Nel frattempo arrivammo al ristorante, iniziammo a mangiare e continuammo a raccontarci di quanto era successo nelle tre settimane in cui non ci eravamo visti. Il nostro tavolo, non era molto grande, ma era preparato con cura e come tutti i tavoli di quel lussuoso ristorante la tovaglia era bianca e lunga fino a terra; questo dettaglio non sfuggì a zia che ad un certo punto, dopo essersi sfilata una scarpa iniziò ad accarezzarmi la gamba col suo piedino. Zia purtroppo non è molto alta, quindi senza dare nell'occhio non riusciva a fare chissà che, ma quelle sue carezze che comunque arrivavano alle mie ginocchia contribuivano a farmi restare un piena erezione. Finimmo di pranzare, zia senza che si potesse notare nulla si ricompose e risalimmo in auto. Zia: dici che dagli altri tavoli si notava qualcosa ? Io: non credo, al massimo si notava una grande intesa e le presi una mano e la strinsi con energia. Poi aggiunsi: zia, ho voglia di baciarti, voglio baciarti tutta, tutta tutta, voglio solo baciarti. Zia sorrise radiosa senza rispondere. Andammo a casa mia e poco ci fù un'altra di quelle situazioni apparentemente banali, ma che mi eccitò molto. Infatti, una volta scesi dall'auto lasciai andare zia davanti a me, per galanteria si, ma anche per vedermela ancheggiare di fronte. Quando poi iniziò a salire le scale, lo spettacolo si amplificò (peccato che i gradini erano pochi): le fissavo intensamente il culo, le gambe ed i tacchi. Wow! Una volta entrati in casa ci sedemmo come al solito sul divano ed iniziammo a baciarci ed accarezzarci. Ci toccavano ovunque tranne che nelle parti intime. Era molto eccitante, soprattutto quando con le mani ci si accarezzava vicino a quei punti tanto sensibili... mi staccai un secondo, mi alzai, presi zia in braccio, che fece un urletto stupita e la portai in camera, la adagiai sul letto, le sfilai le scarpe, la feci girare, le abbassai la cerniera dell'abitino e pian piano lo sfilai dal suo corpo. Zia rimase un mutande e reggesino ... e che mutande e che reggiseno! Le mutande erano uno striminzito tanga nero di raso senza particolari lavorazioni ed il reggiseno era tipo a balconcino, allacciato bello stretto per far sembrare la sua terza una quarta (che pezzo di f che è zia!). Io rimasi vestito e ricominciammo a baciarci, poi zia disse: ma tu non ti spogli? Feci cenno di no col capo e mi fiondai a baciarle il collo, poi le spalle, poi in mezzo alla riga del seno, poi tornai al collo, di nuovo le spalle, poi le presi una mano e le bacia anche quella. Zia mi infilò un dito in bocca ed anche se quella non era la mia intenzioni lo succhiavo avido per un pò. Poi ricominciai a baciarla con grande delicatezza; questo giro, l'oggetto delle mie attenzioni era il ventre, girai attorno all'ombelico, sempre con bacetti dolci e leggeri, poi scesi sui fianchi, sulle cosce, le ginocchia, arrivai ai piedi, baciai il collo dei piedi con la stessa delicatezz. Io che quei piedi lì avrei mangiati, ingoiati, morsicati, me ne stavo lì a sbaciucchiarli. Baciai ogni centimetro del corpo di zia, la feci girare e "risalii". Devo ammettere che sui glutei diedi qualche bacetto in più, ma sempre con grande delicatezza, anche su schiena e spalle mi soffermai parecchio. Sentivo il respiro pesante di zia che era eccitatissima e non resisteva più. Arrivai al collo, con una mano spostai i capelli e lì, più che dei baci, le feci un bel succhiotto, poi mi misi sopra di lei, ma restando sollevato in modo che il mio pene (per altro durissimo) non la toccasse, e presi a mordicchiarle un orecchio. Zia soffiava dall'eccitazione ed io rimasi lì con la bocca di fianco al suo orecchio e le dissi: sei la donna più bella del mondo, il tuo nuovo taglio di capelli mi piace moltissimo, il colore della tua pelle abbronzata me lo sognerò per mesi, il tuo sorriso mi fa impazzire, il tuo modo di camminare mi destabilizza, la forma del tuo corpo è incredibile, il tuo trucco e lo smalto sono come delle ciliegine su di una splendida torta, il tuo profumo mi inebria così tanto che quando poi non lo sento è come se mi mancasse l'aria. Adesso voglio ripercorre tutto il tuo corpo con le mie mani. E feci praticamente lo stesso "percorso" fatto in precedenza con le labbra che la baciavano, ma con le mani accarezzandola con delicatezza. I nostri cuori battevano a mille ed i nostri respiri erano ravvicinati, avevamo praticamente il fiatone come se stessimo facendo l'amore da un tempo infinito, ma non avevamo fatto ancora nulla ... Zia era al limite, mi abbassai, le sfilai il tanga, le allargai delicatamente le gambe; era fradicia e bollente, con le dita le aprii pian piano le grandi labbra, mi sciovolavano tanto che si era eccitata ... la baciai anche lì, più volte, poi zia mi implorò con dei gemiti ed io, solo allora, iniziai a leccarla ed a infilarle dentro la lingua, le davo degli energici colpi di lingua e sentii la temperatura salire, zia mi prese la testa con le mani e mi schiacciò la bocca contro la sua patatina, io continuavo a muovere la lingua e sentii zia tremare e premere ancora di più, sentii colare liquidi abbondanti e la situazione divenne ancora più bavoso di prima, zia gemette e si fece sfuggire qualche "si si si o mio Dio, siiiii" e lasciò di colpo con le mani la mia testa. Restammo lì immobili ... lei sdraiata io appoggiato con la testa sulla sua coscia.

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