Piccole Storie erotiche

Scritto da , il 2021-08-27, genere etero

Piccole storie

I- Leo e Cecilia

Era così fatta che me la sono fatta. Leo annuisce soddisfatto mentre si rolla una sigaretta, appoggiato alla ringhiera della fermata del bus. Ripensa a Cecilia, alla sera prima, al fatto che si è scolata così tanta roba da svenire.
L’aveva accompagnata a casa, non senza fatica e si era fermato un attimo a riprender fiato e guardarla mentre russava beata sotto l’effetto dell’alcool. La Cecilia: capelli neri pettinata a caschetto, naso lungo e dritto, un po’ pienotta ma appetibile.
Lì per lì Leo aveva scosso la testa dicendo: = No, è svenuta e ubriaca, non posso approfittarne =
E Poi aveva pensato che non poteva lasciarla lì e andarsene semplicemente. = Forse una doccia = L’aveva sollevata a sedere, le aveva tolto la giacchetta di jeans. Le aveva sfilato la camicetta e.. ma quanti strati ha? Sotto una canottiera. Le toglie anche quella e lei rimane quasi nuda. Bella pelle, bianca come latte, qualche rotolino di cellulite e tette abbordabili. = Che faccio? Vado avanti?=
=Mmm.. Mmmm.. Non fermarti = mugugna lei
E lui, sorpreso, la osserva per vedere se lo sta prendendo in giro. Ma ha gli occhi chiusi, continua a russare e sorridere, persa in chissà quali sogni
“Vuoi che ti spogli?” le chiede
“Sì, spogliami” ride ma dorme ancora
Leo, titubante, si gratta la testa. Poi decide “Sei tu che me l’hai chiesto” e le toglie il reggiseno, liberando due tette piccole ma piene con capezzoli neri, colori di netto contrasto con il colore della pelle. Poi le sfila i jeans e, ha un’incertezza quando allunga la mano verso le mutandine. Poi, deciso, gliele sfila e rivela una fichetta liscia e perfettamente rasata. “Prendimi” biascica
E lui che cerca frenetico il preservativo nella tasca dei pantaloni, che lo trova, che lo strappa e…
Cecilia non si sveglia. Lui la penetra con furia animalesca ma lei, nulla: dorme, russa, sogna. E lui che si muove dentro di lei e pensa = Non è stupro. Lei mi ha detto di scoparla = Ma lo sa che è solo una scusa e lui se ne sta approfittando
Poi, orgasmo ma, lo sperma finisce dentro il preservativo. Abbassa lo sguardo e vede lei con gli occhi quasi aperti. Si blocca e la osserva. Azzarda un “Ciao”
“Bella scopata” biascica lei “Domani meglio” e torna a dormire

Il pullman arriva e lui afferra lo zaino e si mette in posizione. Sopra, quasi pieno. A metà corridoio vede Cecilia che legge un fumetto e abbassa per guardare lui “Vuoi sederti?”
E lui si accomoda accanto a lei, nervoso e timoroso che lei possa dirgli qualcosa. Ma non dice nulla, si limita a leggere il suo fumetto ed ignorarlo per tutto il percorso
Scuola. Lezioni. Noia. Intravede Cecilia all’intervallo che chiacchiere con le sue amiche.
Arriva l’una e si rientra a casa. Non c’è Cecilia. E’ uscita prima, dicono alcune sue amiche. Visita medica.
Leo scende dal pullman e si avvia verso casa. Ha voglia di una siga e la testa è ancora alla sera prima quando si è scopato Cecilia mentre era addormentata.
Arriva al vialetto d’ingresso e, sui gradini, c’è Cecilia che lo aspetta “Ciao”
“Ciao” lui si ferma a due metri da lei e chiede “Hai bisogno di qualcosa?”
“Di te”
“Sono qui”
Lei si alza “Posso entrare? I tuoi sono via?”
“Sì, non rientrano fino a stasera”
“Allora abbiamo tempo”
“Per cosa?”
“Per scopare meglio” sorride Non fare quella faccia. Pensi che non me ne sia accorta di quello che hai fatto ieri sera? Mentre ero ubriaca a letto. Per tua informazione, non ero affatto ubriaca”
“Io.. Io posso spiegare.. Come? Vuol dire che?.."
"Sceemo che sei" ride lei "Ok, non ero attiva al 100% ma, tranquillo. Ora ripetiamo con più partecipazione"
Leo, pietrificato, non crede alle sue orecchie. Imbambolato, afferra la mano che lei gli tende “Sì”
“E, Leo” lui si volta “Questa volta, non mettere il preservativo”




Claudio e Giulia-Esibizione e masturbazione

Ma tu mi ci vedi mentre mi smanetto davanti a te?" Domanda Claudio a Giulia
Lei,in bikini strizzato,appoggiata alla ringhiera della terrazza che da sul mare. Oltre,il golfo di Camogli,con il borgo multicolore dei pescatori,la Rocca prominente al mare e i vaporetti che fanno scalo al porticciolo.
Giulia sta sorseggiando del te alla pesca con una cannuccia. Guarda Claudio con aria maliziosa e comincia succhiare la cannuccia in maniera provocatoria. Basta questo a farglielo gonfiare sotto il costume.
"Beh,vediamo" dice lei liberandosi del reggiseno e gettandoglielo addosso.
Si appoggia nuovamente alla ringhiera e inizia a versarsi il tè addosso,tra le tette. Si esprime in un espressione di goduria,si strizza una tetta,si pizzica un capezzolo,si accarezza il ventre.
Claudio sente dolore nel suo costume,non resiste,lo estrae. Una sbarra di carne così dura da sembrare marmo.
Lei ride,continua a danzare come se fosse attorno ad una sbarra in un locale da strip club.
Lui se lo afferra e comincia a masturbarsi davanti a quella esibizione.
Lei si toglie gli slip rimanendo con la fica rasata umida del tè colato dal suo corpo. Lei si infila le dita dentro e comincia a masturbarsi. Claudio aumenta l'andatura sull'asta di carne. Sente che sta per venire.
Lei aumenta la velocità e raggiunge l'orgasmo. Lui erutta in un piacere liberatorio,disegnando un arco biancastro nell'aria e finendo addosso a lei
"Visto?" Fa lei " Questa è la risposta"
Va da lui e si inginocchia,gli afferra il cazzo floscio e comincia a succhiare l'umido rimasto. Claudio arrovescia la testa all’indietro e chiude gli occhi. Puro piacere.
Oltre la ringhiera,il Mondo va avanti.

III-il sesso ermetico

Troppa fila. Vanessa si sente frustrata. L’ingresso a quella discoteca la desiderava da tanto. “Maledizione”
“Stasera c’è il pienone” ha parlato un tizio sui trenta, vestito in bianco, con una cravatta color fucsia che fa a pugni con tutto il resto. Ma il tizio ha il fascino di un cantante pop famoso ed è sceso da una limousine che sembra una corriera “Fortuna per i proprietari”
“Sfortuna per me” dice lei. Si è messa in tiro, tacchi alti, un body che le strizza le tette e una mini così vertiginosa che, solo da seduta, le si vedrebbero le mutandine. La zia Hanna l’ha definita ‘ un abbigliamento da troia’. Lei, dito medio, è uscita incazzata. Pensava di trovarsi qualche maschio, fargliela annusare, magari dargliela anche
“Se vuoi puoi entrare” dice l’uomo “Privilegio VIP”
Lei lo guarda meglio, guarda la limousine, poi torna a guardare lui “Cos’è che vuoi, la mia passera?”
Lui ride “Non c’è bisogno che si arrivi a tanto” porge il gomito “Vieni, farai la mia damigella” si avviano verso la fila del locale, saltando la fila sotto gli occhi inviperiti della folla. Arrivano davanti al buttafuori che si fa da parte con riverenza. Lui fa procedere lei.
Dentro. Baraonda infernale. Corpi accalcati impegnati in una danza frenetica. Serata topless. Maschi a torso nudo, femmine con le tette al vento. Qualcuno è appartato in un angolo a limonare, o farsi masturbare, o scopare “Bella festa, vero?”
Quante tette, le viene da pensare “Dove mi vuoi portare?”
“Se vuoi, ti lascio qui e ti mescoli alla bolgia. Oppure, vieni con me” indica la parte alta della discoteca, una vetrata, la postazione dominante
“Sei il boss?”
“Jacob” si presenta
“Vanessa”
La postazione di comando, un ufficio vasto, un'unica stanza. Il rumore della disco è martellante ma ovattato. Sotto, la bolgia di corpi seminudi, si struscia in un frenetico amplesso “Bella vista”
“Non so se avrei avuto lo stomaco per quel bagno di folla”
“Un drink?” le porge un bicchiere di Cognac “Non sei un’esibizionista?”
“Non lo so”
“Vergine?”
“Non di figa” ma perché risponde alle sue domande “Mi stai adescando?”
“Funziona?”
Lei fa spallucce “Ma, non saprei” evasiva, appoggia alla vetrata, spalle all’indietro, petto in fuori “Cos’hai in mente?”
“Se ti chiedo di sfilarti le mutandine?”
Lei lo guarda. Lui sorseggia il suo cognac. Le si infila una mano sotto la gonna e si sfila le mutandine. Lui la osserva con malcelata noncuranza “E Ora”
“Ora, faremo sesso ermetico” poggia il bicchiere su un tavolino di cristallo “Girati, palmi contro la vetrata e piega il culo verso di me”
Lei obbedisce, sente lui che si abbassa la cerniera. Sente un rumore di plastica strappata. Sente la gonna sollevarsi. Sotto, la bolgia è troppo occupata nella sua frenetica danza. Solo un attimo, lui la penetra da dietro. Lei trattiene il respiro mentre lui riempie con la sua presenza il suo culo. Incomincia a pomparla, afferrandola come una vacca da monta. Lei contro la vetrata e la folla sottostante ignara. Cade in ginocchio, il culo che brucia. Lui si siede su una poltrona e riprende il suo bicchiere “Diavolo” fa lei
“Diavolo” annuisce lui
“Quante ragazze ti sei inculato qui sopra?”
“Parecchie”
“Oh, allora non mi devo sentire lusingata”
“Lusingata? Direi privilegiata” sorride
“Che arroganza”
“Adesso c’è il secondo round”
“Uh, mi vuoi inculare ancora?”
“No”
“Allora cosa?”
“Voglio bere dell’ottimo cognac dalla tua vagina” sorride lui

=Per ora, fine=

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