Sono una moglie felice 2° - Un gioco a tre con mio padre e il mio futuro marito
Scritto da Incest 2021, il 2021-08-26, genere incesti
Alla sua proposta di matrimonio, naturalmente avevo risposto che si!
Volevo sposarlo per renderlo felice sicura che anche lui sarebbe stato un marito meraviglioso con me, gentile e disponibile ad esaudire ogni mio desiderio.
Gli avevo anche giurato che l'avrei amato per sempre e che non l'avrei mai tradito!
Sarei stata per lui una sposa innamorata e fedele come lui sarebbe stato per me.
Naturalmente, lui sapeva bene che la mia fedeltà era riferita al nostro complice e trasgressivo amore ed alla sfera cerebrale del nostro rapporto giacché lui stesso, non avrebbe mai accettato che mi privassi della libertà di godere di quei piaceri ai quali il mio corpo e la mia mente non avrebbero mai potuto rinunciare.
L'avrei avuto sempre accanto a me anche nei momenti in cui godevo tra le braccia di un altro e sempre pronto a darmi il suo supporto pratico ed affettivo.
La notizia di quella proposta matrimoniale aveva trovato mio padre entusiasta giacché secondo lui, era l'epilogo naturale del nostro fortunato incontro poiché l'uno era il naturale compimento dell'altro: "Tu e Giorgio siete come due gocce d'acqua uguali e diversi al contempo.
Siete come culo e camicia che separati perdono entrambi qualcosa di se.
Siete come l'edera col suo albero così diversi ma così complementari." Carpe diem bambina!
Cogli l'attimo e cerca di fermare la magia di questo momento meraviglioso per te e per lui per conservarlo e rivitalizzarlo col trascorrere del tempo.
Mi aveva detto mio padre col sorriso pieno di approvazione e felicità per il fortunato futuro che mi si stava prospettando.
Naturalmente sapeva bene che anche nel mio futuro di moglie, ci sarebbe sempre stato uno spazio per lui nel mio cuore e nel mio letto.
Sapeva bene che qualunque cosa fosse successo, il mio corpo, la mia fica, le mie tette, il mio culo e la mia bocca erano sempre pronti e disponibili per il suo meraviglioso cazzo e per la sua incomparabile lingua.
Anche mia madre, uscendo dalla sua silenziosa approvazione per tutto quanto aveva accompagnato la mia vita, si era finalmente aperta e superando la sua discreta riservatezza, aveva aggiunto: "Carpe diem bambina mia e cogli con le labbra dischiuse il bacio che ti offre la fortuna!"
Nessun invito avrebbe potuto avere su di me l'effetto delle parole di mia madre alla fine delle quali, mi ero gettata tra le sue braccia ringraziandola e coprendola di baci di gratitudine mentre lei, sospirando e bisbigliando parole incomprensibili, mi accarezzava i capelli.
Sin da adolescente mia madre aveva finto di ignorare lo speciale rapporto che mi legava a mio padre.
La stessa discrezione aveva usato anche quando il rapporto con mio padre era divenuto incestuoso a tutti gli effetti ed io ricorrevo ai suoi consigli per sapere come comportarmi dopo aver perso la verginità e poi per la pillola e poi per le prime fastidiose infiammazioni o ritardi nelle mie cose.
Comunque mai mi aveva suggerito di ricorrere all'uso del preservativo: Sapeva infatti che mio padre odiava fare l'amore con quel cappuccio di gomma!
Uguale "complice" discrezione aveva mostrato quando Giorgio veniva a casa nostra e con un pretesto qualsiasi lei usciva per lasciarmi il tempo di fare l'amore con mio padre e poi, per favorire l'evoluzione dei nostri rapporti sino a che, anche Giorgio veniva coinvolto nei nostri giuochi erotici.
Ogni volta prima di uscire di casa, si avvicinava e rivolgendosi a Giorgio e mio padre diceva con un tono dolce e allusivo: "Trattatemela bene la mia bambina, lei è una ragazza sensibile ma molto esigente come sa bene suo padre."
Dopo quella prima volta infatti, in cui Giorgio aveva fatto quel primo pompino con ingoio a mio padre, erano passati diversi giorni in cui l'imbarazzo di quanto successo, aveva avuto il sopravvento sulla voglia di parlarne e di condividere la gioia di quella conquista.
Ero stata io a rompere quel silenzio ipocrita protrattosi sin troppo a lungo.
Ne avevo parlato con Giorgio ed anche con mio padre ed ero riuscita finalmente ad organizzare un nuovo incontro a casa nostra durante il quale, come sempre mia madre aveva trovato il modo di allontanarsi non senza raccomandare prima di trattare bene la sua bambina.
Quella volta era stato davvero stupendo!
Giorgio, finalmente libero da ogni freno inibitorio si era dedicato a mio padre con tutta la sua passione.
Mio padre dal canto suo, aveva scoperto di covare in se pulsioni omosex mai esplorate.
In quei momenti, io ero l'osservatore privilegiata di tanta esplosiva sessualità ed al tempo stesso me ne sentivo la maggiore beneficiata.
Che goduria sentire la lingua di Giorgio leccarmi mentre avevo il cazzo di mio padre che mi martellava la fica.
E che sensazioni incredibili quando potevo unire la mia lingua alla loro quando in posizione di 69 si leccavano a vicenda.
E come dimenticare il momento in cui, mentre mio padre lo inculava , io succhiavo il cazzo di Giorgio facendomi sborrare in bocca proprio mentre mio padre gli scaldava le visceri coi suoi fiotti di sperma.
Il dado era tratto!
Da quel momento, ogni volta che ne avevamo voglia, si ripetevano con nuove varianti quelle scene omo-orgiastiche e incestuose.
Mia madre come sempre pareva esserne all'oscuro, mentre mio fratello veniva tenuto lontano e di lui mi occupavo io come se il nostro fosse un rapporto segreto e clandestino.
Naturalmente, nonostante l'evoluzione della tresca con Giorgio e mio padre, scopare e fare pompini a mio fratello era per me sempre motivo di grande godimento.
Giorgio che si era finalmente liberato da ogni tabù, smaniava dalla voglia di fare sesso anche con mio fratello ogni qualvolta gli raccontavo dei mie incontri con lui.
-Amore, abbi pazienza, vedrai che verrà anche il tuo turno...il nostro turno!-
Gli ripetevo ogni volta per rassicurarlo che sarei di sicuro riuscita a convincere mio fratelle ad avere rapporti anche con lui anche se, per quanto ne sapessi, era attratto solo dalle ragazze.
Nel periodo trascorso tra la bella festa per il fidanzamento ufficiale ed il fatidico giorno del matrimonio, i miei si erano preoccupati di organizzare in ogni dettaglio il rito matrimoniale in chiesa (L'abito da sposa, gli inviti etc.) la festa nuziale al ristorante con tanti invitati tra amici e parenti.
Il giorno del mio matrimonio non potevo deludere mio fratello e dunque, durante l'affollato banchetto, avevo trovato il tempo di appartarmi con lui il tempo per fargli un pompino ingoiando la sua sborra e pulendogli il cazzo con un lembo del lungo abito bianco in seta e tulle da conservare come ricordo.
Tornata al tavolo degli sposi, avevo baciato in bocca mio marito e tra gli applausi degli invitati dopo il bacio gli avevo bisbigliato nell'orecchio: "Ti piace amore...è il gustoso sapore dello sperma di mio fratello!"
Oltre all'organizzazione del matrimonio i miei non avevano dimenticato di acquistare la casa per gli sposi del cui arredamento si era occupato direttamente Marco nella sua veste di architetto.
Lo stile arredativo di Marco era piuttosto minimalista tranne che per la camera da letto in cui vi erano applicate le più innovative tecnologie in fatto di meccanismi per il grande letto e poi, luci, suoni e specchi dagli effetti speciali.
Ed era stato proprio in quell'alcova tecnologica che avevamo trascorso la prima notte di nozze io, il mio sposo e mio padre prima di partire il giorno dopo per la nostra luna di miele.
Avevamo già fatto l'amore molte volte noi tre ma quella era stata un'occasione davvero speciale.
Non dovevamo solo godere ma dovevamo fare in modo che mio padre mi mettesse incinta.
A tale proposito, anche la data del matrimonio era stata scelta in funzione del mio ciclo e della mia ovulazione e quello era giustappunto il mio periodo di massima fertilità.
Entrambi si erano dedicati esclusivamente a me ed al mio piacere limitando i giuochi tra di loro al solo fatto di darmi piacere e preparare mio padre ai tre momenti in cui era riuscito a impregnare il mio utero col suo caldo seme.
Naturalmente, il fatto che si fossero occupati solo di me non aveva impedito a mio padre di leccarmi la fica per lubrificarla mentre Marco gli succhiava il cazzo per mantenerlo ben duro.
Era oramai l'alba quando, attraverso il calore dello sperma che avevo ancora dentro di me e la suggestione del desiderio, mi sentivo già con la pancia piena della creatura di mio padre.
Che meraviglia!
La gioia di quel momento pervadeva in maniera quasi fisica noi tre.
Tuttavia, mi sembrava ingiusto che mentre io e mio padre avevamo goduto, il mio sposo si fosse limitato a leccarmi la fica gocciolante e ripulire con la bocca il cazzo bagnato di mio padre.
Certo, per la sua natura omosex poteva anche bastare ma per me, restava ugualmente ingiusto soprattutto nelle sua prima notte di nozze.
Con un lieve cenno del mio viso ed un esplicito invito dei miei occhi, mio padre aveva capito e nel tempo di un sospiro, lo avevamo raggiunto con le nostre bocche e mentre mio padre gli leccava i testicoli ed il buco del culo, io lo avevo succhiato e sino a farlo sborrare tra le labbra di mio padre.
Mio padre poi mi aveva baciata sulle labbra e poi, con la bocca ancora satura di sperma, mi aveva leccato la fica facendomi godere ancora mentre io baciavo il mio sposino facendogli gustare il sapore del suo stesso sperma che mio padre aveva lasciato sulla mia lingua.
-Ora l'abbiamo davvero ingravidata insieme!-
Aveva detto mio padre unendo la sua bocca al nostro complice, sensuale, perverso e peccaminoso bacio.
Che meraviglia!
Il sigillo di un rapporto vitale e davvero indissolubile!
segue
Volevo sposarlo per renderlo felice sicura che anche lui sarebbe stato un marito meraviglioso con me, gentile e disponibile ad esaudire ogni mio desiderio.
Gli avevo anche giurato che l'avrei amato per sempre e che non l'avrei mai tradito!
Sarei stata per lui una sposa innamorata e fedele come lui sarebbe stato per me.
Naturalmente, lui sapeva bene che la mia fedeltà era riferita al nostro complice e trasgressivo amore ed alla sfera cerebrale del nostro rapporto giacché lui stesso, non avrebbe mai accettato che mi privassi della libertà di godere di quei piaceri ai quali il mio corpo e la mia mente non avrebbero mai potuto rinunciare.
L'avrei avuto sempre accanto a me anche nei momenti in cui godevo tra le braccia di un altro e sempre pronto a darmi il suo supporto pratico ed affettivo.
La notizia di quella proposta matrimoniale aveva trovato mio padre entusiasta giacché secondo lui, era l'epilogo naturale del nostro fortunato incontro poiché l'uno era il naturale compimento dell'altro: "Tu e Giorgio siete come due gocce d'acqua uguali e diversi al contempo.
Siete come culo e camicia che separati perdono entrambi qualcosa di se.
Siete come l'edera col suo albero così diversi ma così complementari." Carpe diem bambina!
Cogli l'attimo e cerca di fermare la magia di questo momento meraviglioso per te e per lui per conservarlo e rivitalizzarlo col trascorrere del tempo.
Mi aveva detto mio padre col sorriso pieno di approvazione e felicità per il fortunato futuro che mi si stava prospettando.
Naturalmente sapeva bene che anche nel mio futuro di moglie, ci sarebbe sempre stato uno spazio per lui nel mio cuore e nel mio letto.
Sapeva bene che qualunque cosa fosse successo, il mio corpo, la mia fica, le mie tette, il mio culo e la mia bocca erano sempre pronti e disponibili per il suo meraviglioso cazzo e per la sua incomparabile lingua.
Anche mia madre, uscendo dalla sua silenziosa approvazione per tutto quanto aveva accompagnato la mia vita, si era finalmente aperta e superando la sua discreta riservatezza, aveva aggiunto: "Carpe diem bambina mia e cogli con le labbra dischiuse il bacio che ti offre la fortuna!"
Nessun invito avrebbe potuto avere su di me l'effetto delle parole di mia madre alla fine delle quali, mi ero gettata tra le sue braccia ringraziandola e coprendola di baci di gratitudine mentre lei, sospirando e bisbigliando parole incomprensibili, mi accarezzava i capelli.
Sin da adolescente mia madre aveva finto di ignorare lo speciale rapporto che mi legava a mio padre.
La stessa discrezione aveva usato anche quando il rapporto con mio padre era divenuto incestuoso a tutti gli effetti ed io ricorrevo ai suoi consigli per sapere come comportarmi dopo aver perso la verginità e poi per la pillola e poi per le prime fastidiose infiammazioni o ritardi nelle mie cose.
Comunque mai mi aveva suggerito di ricorrere all'uso del preservativo: Sapeva infatti che mio padre odiava fare l'amore con quel cappuccio di gomma!
Uguale "complice" discrezione aveva mostrato quando Giorgio veniva a casa nostra e con un pretesto qualsiasi lei usciva per lasciarmi il tempo di fare l'amore con mio padre e poi, per favorire l'evoluzione dei nostri rapporti sino a che, anche Giorgio veniva coinvolto nei nostri giuochi erotici.
Ogni volta prima di uscire di casa, si avvicinava e rivolgendosi a Giorgio e mio padre diceva con un tono dolce e allusivo: "Trattatemela bene la mia bambina, lei è una ragazza sensibile ma molto esigente come sa bene suo padre."
Dopo quella prima volta infatti, in cui Giorgio aveva fatto quel primo pompino con ingoio a mio padre, erano passati diversi giorni in cui l'imbarazzo di quanto successo, aveva avuto il sopravvento sulla voglia di parlarne e di condividere la gioia di quella conquista.
Ero stata io a rompere quel silenzio ipocrita protrattosi sin troppo a lungo.
Ne avevo parlato con Giorgio ed anche con mio padre ed ero riuscita finalmente ad organizzare un nuovo incontro a casa nostra durante il quale, come sempre mia madre aveva trovato il modo di allontanarsi non senza raccomandare prima di trattare bene la sua bambina.
Quella volta era stato davvero stupendo!
Giorgio, finalmente libero da ogni freno inibitorio si era dedicato a mio padre con tutta la sua passione.
Mio padre dal canto suo, aveva scoperto di covare in se pulsioni omosex mai esplorate.
In quei momenti, io ero l'osservatore privilegiata di tanta esplosiva sessualità ed al tempo stesso me ne sentivo la maggiore beneficiata.
Che goduria sentire la lingua di Giorgio leccarmi mentre avevo il cazzo di mio padre che mi martellava la fica.
E che sensazioni incredibili quando potevo unire la mia lingua alla loro quando in posizione di 69 si leccavano a vicenda.
E come dimenticare il momento in cui, mentre mio padre lo inculava , io succhiavo il cazzo di Giorgio facendomi sborrare in bocca proprio mentre mio padre gli scaldava le visceri coi suoi fiotti di sperma.
Il dado era tratto!
Da quel momento, ogni volta che ne avevamo voglia, si ripetevano con nuove varianti quelle scene omo-orgiastiche e incestuose.
Mia madre come sempre pareva esserne all'oscuro, mentre mio fratello veniva tenuto lontano e di lui mi occupavo io come se il nostro fosse un rapporto segreto e clandestino.
Naturalmente, nonostante l'evoluzione della tresca con Giorgio e mio padre, scopare e fare pompini a mio fratello era per me sempre motivo di grande godimento.
Giorgio che si era finalmente liberato da ogni tabù, smaniava dalla voglia di fare sesso anche con mio fratello ogni qualvolta gli raccontavo dei mie incontri con lui.
-Amore, abbi pazienza, vedrai che verrà anche il tuo turno...il nostro turno!-
Gli ripetevo ogni volta per rassicurarlo che sarei di sicuro riuscita a convincere mio fratelle ad avere rapporti anche con lui anche se, per quanto ne sapessi, era attratto solo dalle ragazze.
Nel periodo trascorso tra la bella festa per il fidanzamento ufficiale ed il fatidico giorno del matrimonio, i miei si erano preoccupati di organizzare in ogni dettaglio il rito matrimoniale in chiesa (L'abito da sposa, gli inviti etc.) la festa nuziale al ristorante con tanti invitati tra amici e parenti.
Il giorno del mio matrimonio non potevo deludere mio fratello e dunque, durante l'affollato banchetto, avevo trovato il tempo di appartarmi con lui il tempo per fargli un pompino ingoiando la sua sborra e pulendogli il cazzo con un lembo del lungo abito bianco in seta e tulle da conservare come ricordo.
Tornata al tavolo degli sposi, avevo baciato in bocca mio marito e tra gli applausi degli invitati dopo il bacio gli avevo bisbigliato nell'orecchio: "Ti piace amore...è il gustoso sapore dello sperma di mio fratello!"
Oltre all'organizzazione del matrimonio i miei non avevano dimenticato di acquistare la casa per gli sposi del cui arredamento si era occupato direttamente Marco nella sua veste di architetto.
Lo stile arredativo di Marco era piuttosto minimalista tranne che per la camera da letto in cui vi erano applicate le più innovative tecnologie in fatto di meccanismi per il grande letto e poi, luci, suoni e specchi dagli effetti speciali.
Ed era stato proprio in quell'alcova tecnologica che avevamo trascorso la prima notte di nozze io, il mio sposo e mio padre prima di partire il giorno dopo per la nostra luna di miele.
Avevamo già fatto l'amore molte volte noi tre ma quella era stata un'occasione davvero speciale.
Non dovevamo solo godere ma dovevamo fare in modo che mio padre mi mettesse incinta.
A tale proposito, anche la data del matrimonio era stata scelta in funzione del mio ciclo e della mia ovulazione e quello era giustappunto il mio periodo di massima fertilità.
Entrambi si erano dedicati esclusivamente a me ed al mio piacere limitando i giuochi tra di loro al solo fatto di darmi piacere e preparare mio padre ai tre momenti in cui era riuscito a impregnare il mio utero col suo caldo seme.
Naturalmente, il fatto che si fossero occupati solo di me non aveva impedito a mio padre di leccarmi la fica per lubrificarla mentre Marco gli succhiava il cazzo per mantenerlo ben duro.
Era oramai l'alba quando, attraverso il calore dello sperma che avevo ancora dentro di me e la suggestione del desiderio, mi sentivo già con la pancia piena della creatura di mio padre.
Che meraviglia!
La gioia di quel momento pervadeva in maniera quasi fisica noi tre.
Tuttavia, mi sembrava ingiusto che mentre io e mio padre avevamo goduto, il mio sposo si fosse limitato a leccarmi la fica gocciolante e ripulire con la bocca il cazzo bagnato di mio padre.
Certo, per la sua natura omosex poteva anche bastare ma per me, restava ugualmente ingiusto soprattutto nelle sua prima notte di nozze.
Con un lieve cenno del mio viso ed un esplicito invito dei miei occhi, mio padre aveva capito e nel tempo di un sospiro, lo avevamo raggiunto con le nostre bocche e mentre mio padre gli leccava i testicoli ed il buco del culo, io lo avevo succhiato e sino a farlo sborrare tra le labbra di mio padre.
Mio padre poi mi aveva baciata sulle labbra e poi, con la bocca ancora satura di sperma, mi aveva leccato la fica facendomi godere ancora mentre io baciavo il mio sposino facendogli gustare il sapore del suo stesso sperma che mio padre aveva lasciato sulla mia lingua.
-Ora l'abbiamo davvero ingravidata insieme!-
Aveva detto mio padre unendo la sua bocca al nostro complice, sensuale, perverso e peccaminoso bacio.
Che meraviglia!
Il sigillo di un rapporto vitale e davvero indissolubile!
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