Al suo servizio
Scritto da Jenny92, il 2021-07-19, genere trans
D'estate ero solito trovare un lavoretto per guadagnarmi qualcosina da spendere in sciocchezze o intimo femminile è così fu anche quest' estate , solo con risvolti inaspettati.
Trovai come lavoretto il dover fare le pulizie nella grande casa del signor Giulio, un uomo sulla 50 divorziato e che viveva da solo in questa grossa casa a 2 piani fuori città.
Il signor Giulio divorziò dopo aver scoperto che la moglie era bisex , ma nonostante tutto conservò tutti i suoi vestiti ancora nei cassetti così come la biancheria ecc.
Io non ci pensai 2 volte ad accettare, dovevo pulire casa per 2 settimane e questo voleva dire che avrei avuto quella casa solo per me e per il mio "hobby" tanto che ordinai subito su internet una serie di cose: una divisa da cameriera, una parrucca corta nera con frangia, e una gabbietta per farmi rimanere concentrato sul lavoro.
Portai tutto in un borsone insieme anche alle calze nere e ai tacchi da 10 cm di mia sorella, mascherando il tutto al signor Giulio con la scusa che erano solo cose per passare il tempo dopo il lavoro; dopo tutte le istruzioni e gli avvertimenti del padrone di casa aspettai che si allontanasse sul viale per cominciare a giocare.
Cominciai con la gabbietta, poi passai alle calze ed al vestito, che non era uno di quei volgari costumini da negozietto asiatico ma una vera divisa con crestina e guanti, poi mi infilai i tacchi e mi misi una cavigliera con la chiave della gabbietta in bella vista; infine raggiunsi il bagno per truccarmi e mettermi la parrucca.
Aggiunsi il profumo dell ex moglie del signor Giulio e mi guardai allo specchio, ero perfetta, ordinata e femminile tanto che appesi alla divisa la targhetta di mia sorella "Jenny" per essere completamente donna.
Cominciai a spolverare tutto con lo spolverino e a passare gli stracci sui mobili, immaginandomi di servire il padrone di casa in persona la mia eccitazione strepitava dentro la gabbietta che non avrei aperto fino alla fine del mio lavoro.
Lavai la biancheria, stirai le camice e misi apposto tutto in 3 ore, li cominciai a fantasticare sugli ordini molesti del mio padrone, come spolverare con lo spolverino nel culo oppure in bagno il dover pulire la tazza del cesso con la lingua, il tutto sempre senza aprire la gabbietta. Più passavano i giorni più la mia depravazione aumentava, cominciai al fare le pulizie con le manette e una ballgag oppure alle volte mi ammanettavo al letto immaginando che il signor Giulio volesse approfittare di me o ancora mi legavo le mani ed infilavo il butt plug vibrante e bloccavo lo spazzolone in bocca per pulire il water. Questo gioco continuo per una settimana finché non mi si strappò una calza, non sapendo come rimpiazzarla al momento ne presi un paio dal cassetto dell' ex padrona di casa. Erano un paio nere velate con la riga dietro, uno splendore, cominciai a pulire l ingresso quando ad un certo punto sentii alle mie spalle:
"Bene bene, sembra che Giulio abbia sviluppato dei gusti interessanti."
Mi girai di scatto terrorizzata e vidi la signora Ilaria che mi fissava sorridendo, era una donna bionda, più alta di me ed indossava un pantalone lungo gessato con camicetta bianca che conteneva a mala pena i suoi enormi seni, abbinando il tutto con sandali alti.
Non sapevo che fare o che dire :" Io...non è come può sembrare...è solo un..."
"A me non sembra niente, vedo solo una cameriera che pulisce, e che ora mi preparerà un caffè, vero ?"
"S... si signora."
Seguì Ilaria in cucina e cominciai a preparare il caffè, sentivo che non mi schiodava gli occhi di dosso nemmeno per un istante; appena pronto glielo versai nella tazza cercando di non tremare, poi prese la tazza ne fece un sorso e ci sputò dentro con un infinità di saliva.
Mi porse la tazza:
"Bevilo tu per me"
Io lo buttai giù d un fiato
"Brava, Jenny, giusto ?"
"Si, signora "
"Jenny, riconosco il tuo profumo e le calze che indossi, sai che si chiama rubare ?"
Mi alzò il vestito ,vide la gabbietta sotto le calze e mi sorrise.
"Che ragazza scrupolosa, ora dammela !"
"Cosa...cosa devo darle ?"
"La chiave ovviamente, a te non servirà per ora."
Mi slacciai la cavigliera e le porsi la piccola chiave che afferrò velocemente e che si infilò nel reggiseno.
"Da domani verrai a lavorare per me in ufficio, se non verrai spargerò la voce che sei una ladra e sporca maniaca tutto chiaro Jenny ?"
"S...si...signora"
Le mie vacanze avevano preso una svolta decisamente diversa da come mi aspettavo.
Fine parte 1
Trovai come lavoretto il dover fare le pulizie nella grande casa del signor Giulio, un uomo sulla 50 divorziato e che viveva da solo in questa grossa casa a 2 piani fuori città.
Il signor Giulio divorziò dopo aver scoperto che la moglie era bisex , ma nonostante tutto conservò tutti i suoi vestiti ancora nei cassetti così come la biancheria ecc.
Io non ci pensai 2 volte ad accettare, dovevo pulire casa per 2 settimane e questo voleva dire che avrei avuto quella casa solo per me e per il mio "hobby" tanto che ordinai subito su internet una serie di cose: una divisa da cameriera, una parrucca corta nera con frangia, e una gabbietta per farmi rimanere concentrato sul lavoro.
Portai tutto in un borsone insieme anche alle calze nere e ai tacchi da 10 cm di mia sorella, mascherando il tutto al signor Giulio con la scusa che erano solo cose per passare il tempo dopo il lavoro; dopo tutte le istruzioni e gli avvertimenti del padrone di casa aspettai che si allontanasse sul viale per cominciare a giocare.
Cominciai con la gabbietta, poi passai alle calze ed al vestito, che non era uno di quei volgari costumini da negozietto asiatico ma una vera divisa con crestina e guanti, poi mi infilai i tacchi e mi misi una cavigliera con la chiave della gabbietta in bella vista; infine raggiunsi il bagno per truccarmi e mettermi la parrucca.
Aggiunsi il profumo dell ex moglie del signor Giulio e mi guardai allo specchio, ero perfetta, ordinata e femminile tanto che appesi alla divisa la targhetta di mia sorella "Jenny" per essere completamente donna.
Cominciai a spolverare tutto con lo spolverino e a passare gli stracci sui mobili, immaginandomi di servire il padrone di casa in persona la mia eccitazione strepitava dentro la gabbietta che non avrei aperto fino alla fine del mio lavoro.
Lavai la biancheria, stirai le camice e misi apposto tutto in 3 ore, li cominciai a fantasticare sugli ordini molesti del mio padrone, come spolverare con lo spolverino nel culo oppure in bagno il dover pulire la tazza del cesso con la lingua, il tutto sempre senza aprire la gabbietta. Più passavano i giorni più la mia depravazione aumentava, cominciai al fare le pulizie con le manette e una ballgag oppure alle volte mi ammanettavo al letto immaginando che il signor Giulio volesse approfittare di me o ancora mi legavo le mani ed infilavo il butt plug vibrante e bloccavo lo spazzolone in bocca per pulire il water. Questo gioco continuo per una settimana finché non mi si strappò una calza, non sapendo come rimpiazzarla al momento ne presi un paio dal cassetto dell' ex padrona di casa. Erano un paio nere velate con la riga dietro, uno splendore, cominciai a pulire l ingresso quando ad un certo punto sentii alle mie spalle:
"Bene bene, sembra che Giulio abbia sviluppato dei gusti interessanti."
Mi girai di scatto terrorizzata e vidi la signora Ilaria che mi fissava sorridendo, era una donna bionda, più alta di me ed indossava un pantalone lungo gessato con camicetta bianca che conteneva a mala pena i suoi enormi seni, abbinando il tutto con sandali alti.
Non sapevo che fare o che dire :" Io...non è come può sembrare...è solo un..."
"A me non sembra niente, vedo solo una cameriera che pulisce, e che ora mi preparerà un caffè, vero ?"
"S... si signora."
Seguì Ilaria in cucina e cominciai a preparare il caffè, sentivo che non mi schiodava gli occhi di dosso nemmeno per un istante; appena pronto glielo versai nella tazza cercando di non tremare, poi prese la tazza ne fece un sorso e ci sputò dentro con un infinità di saliva.
Mi porse la tazza:
"Bevilo tu per me"
Io lo buttai giù d un fiato
"Brava, Jenny, giusto ?"
"Si, signora "
"Jenny, riconosco il tuo profumo e le calze che indossi, sai che si chiama rubare ?"
Mi alzò il vestito ,vide la gabbietta sotto le calze e mi sorrise.
"Che ragazza scrupolosa, ora dammela !"
"Cosa...cosa devo darle ?"
"La chiave ovviamente, a te non servirà per ora."
Mi slacciai la cavigliera e le porsi la piccola chiave che afferrò velocemente e che si infilò nel reggiseno.
"Da domani verrai a lavorare per me in ufficio, se non verrai spargerò la voce che sei una ladra e sporca maniaca tutto chiaro Jenny ?"
"S...si...signora"
Le mie vacanze avevano preso una svolta decisamente diversa da come mi aspettavo.
Fine parte 1
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