Luisella V

Scritto da , il 2021-04-30, genere zoofilia

C’era la primavera e mi sentivo accaldata dopo essere stata sbattuta da Fred per più di mezz’ora, volevo sciacquarmi un po’, lui sul suo materassino faceva letteralmente il cazzo suo, e io andai a fare le mie cose, ma per prima sono andata sotto la doccia, mi sentivo appiccicosa e un po’ sporca perché lo abbiamo fatto in giardino e io volevo farlo sul prato, ma quel cane pazzo mi trascinò sopra un tumulo di sabbia e mi sono sporcata tutta.


Mi son fatta una bella doccia e poi sono andata a fare le mie cose, dovevo mettere a posto la mia stanza da letto, è vero che mamma non viene mai a impicciarsi dei fatti miei, ma io non sono abituata a vivere nel disordine, quindi ho cambiato il mio letto, ho passata la aspiratrice e ho pulito un po’ dappertutto, poi ho sparso deodorante per togliere il profumo di seme di cane che a volte mi sembra di sentire nell’aria, poi mi cambiai e sono uscita a visitare a Monica, una mia amica del college, lei sempre mi chiama quando ha dei problemi coi numeri, non è molto brava con le matematiche e chiede il mio aiuto quando ne ha bisogno e così appena finii me ne andai da lei.


Monica ha un cane diverso dal mio, è un pastore tedesco, di quelli che si vedono in Tv, come “Il Commissario Max”, è troppo bello col suo musetto appuntito, lei mi ha confidato che si fa leccare da suo cane, si chiama Lupo perché sembra un lupo, io mi son fatta la scema e ho mostrato sorpresa chiedendogli dettagli, mi disse che se volevo provare, io l’ho chiesto s’era impazzita e mi sono rifiutata, ma lei ha insistito tanto che gli dissi solo se c’era lei a trattenerlo nel caso mi voglia fare del male, lei mi rassicurò che lui è bravissimo e mai ha fatto del male a nessuno.


Girai la sedia e lei lo chiamò e lo indirizzò tra le mie cosce, Lupo da subito incominciò a spingere forte col suo muso per raggiungere le mie mutandine, morivo dalla voglia ma l’ho respinto con forza, Monica intanto m’incoraggiava ad aprire le mie gambe – dai … non fare la scema … vedrai quant’è bello – mi diceva con una mano sulla mia coscia, anche il tepore della sua mano mi eccitava, quando il cane colpii l’interno delle mie cosce, queste s’aprirono da sole, il cane leccava le mie mutandine che s’inumidivano velocemente.


Monica mise le sue dite in mezzo alla banda elastica delle mie mutandine e lasciò la mia passerina all’aria aperta, Lupo approfittò lo spazio e con forza infilò la sua lingua in mezzo alla mia micetta, non ho potuto trattenere dei gridolini di piacere pazzeschi, Monica mi guardava e adesso mi cominciò a toccare una tetta, i miei capezzoli hanno risposto diventando duri e gli sentivo pungere con un formicolio squisito, allargai di riflesso le mie gambe e Lupo come assetato, affossò il suo muso nella mia gnocca che si aprii come una rosa sotto il sole del mattino, la mia vagina tremava e vibrava frenetica di eccitazione, cercavo di non far capire a Monica miei folli desideri per il suo cane, ma le sensazioni erano troppo forti come per riuscire a stare immobile, miei fianchi cominciarono a scopare il suo muso e le mie mani acchiapparono le sue orecchie appuntite per tirare la sua lingua più dentro di me.


Già non c’era niente da nascondere, il mio corpo si dimenava sotto i colpi della sua lingua che instancabilmente entrava e usciva dal mio canale vaginale, la mia figa era un ruscello in caduta libera e Lupo beveva tutti i fluidi, il mio corpicino adolescenziale stava letteralmente implorando di essere usato per il piacere di questo maschio peloso, mi stavo abituando ad accarezzare la soffice pelliccia di Lupo e adesso lo tenevo a slinguare la mia indifesa femminilità, il grande e forte animale mi stava facendo impazzire, mi domandavo se sarei capace di prendere il suo immenso cazzo che minacciante, dondolava su e giù sotto il suo pancino.


Lupo abilmente, faceva serpeggiare la sua lingua dentro la mia gnocca, sopra la fessura della mia micetta, leccando la mia pelle nuda e rasata, percorrendo con la sua lingua fino al buchetto del mio culo − ¡Oh! Lupo come sei cattivo … non è giusto che mi fai così bello … mi farai venire, caro – lui continuava a leccare senza sosta la mia fica e il mio culetto, Monica aveva messo la sua mano sotto la mia camicetta e pizzicava i miei capezzoli, le mie tette abbondante salivano su e giù col mio respiro affannoso, mi stavo deliziando.


Stavo parzialmente sdraiata sulla sedia con le gambe divaricate e le mie tette gonfie all’aria – guarda come mi tieni, ragazzo … sei davvero cattivo e porco … mi piace troppo e mi fai sbrodolare … mi farai diventare una cattiva ragazza – parlavo con un animale che mai parlerà, ma il messaggio della sua lingua era forte e chiaro, lui leccava le mie pieghe femminile dandomi un piacere così forte che la mia gnocca si era accesa ed era diventata di fuoco con onde di desiderio ribollente che mi travolgevano, sapevo molto bene cosa io volevo da lui, lo avevo già visto, il suo grosso cazzo che sarebbe il piacere di qualsiasi troia in calore come me.


In un certo senso io lo sapevo che sarei qualificata come una cagna e mi sarei sottomessa ai suoi piaceri lascivi, la mia natura docile già aveva assaporato carne di cane e non vedevo l’ora di sentirla allargando la mia fica, inoltre, Lupo aveva tutte le energie e potenza per farmi diventare golosa di lui e del suo cazzo gigante, se era piaciuto a Monica mi pareva che anch’io lo avrei trovato soddisfacente.


Sarebbe mai possibile che il cane si accorga in qualche modo che noi ragazze abbiamo bisogno delle carezze del suo cazzo? Monica mi fece tornare in me dicendomi di mettermi in quattro, io feci la innocente per l’ultima volta e mi feci spiegare come si faceva, poi mi inginocchiai sul tappetto come una troietta sottomessa per permettergli di farmi una scopata bestiale, ma lui se ne andò a leccarmi ancora, la sua lingua infuocata e bagnata si muoveva con gloria e maestà nei bordi della mi micetta facendomi dimenare il mio bacino, stavo impazzendo, non so come mai un cane può brindare tanto piacere a una donna solo con la sua lingua, non ne parliamo poi col suo cazzo, ero di sicuro certa che mai un uomo avrebbe potuto farlo con maggiore efficacia.


Mi teneva ipnotizzata come in una specie di trance − ¡ooohhh! … si cagnolino … non fermarti … leccami per favore … leccami e fammi la tua troia cattiva – lui non capiva le mie parole, ma comprendeva per il mio tono di voce e il bisogno che c’era in me, lo stavo implorando di scoparmi con il suo grosso cazzo di pastore tedesco, mi alzai e mi son messa a ballare per lui molto sexy, immaginavo ci fosse un enorme palco con della gente a guardarmi scopare questo grande cane.


Mi trovavo vogliosa a dimenare il mio bacino sotto la sapiente lingua di Lupo, ansimavo come una cagna in calore aspettando il cazzo del mio maschio che mi fecondasse direttamente nella mia cervice, abbassai le mie spalle per mettermi in mostra e offrendo la mia gnocca al mio amante, volevo prendere il suo cazzo in una bella angolazione che mi facesse godere come una troietta, la mia fica era diventata di fuoco, come il cratere di un vulcano che poteva essere spento solo con gli schizzi di un bel cazzo di cane, e lo volevo disperatamente in me, i miei occhi restavano chiusi, la bocca aperta con la mia lingua rossa fuori a metà, ansimando come una cagnolina.


La mia libidine e concupiscenza pungevano ogni poro della mia pelle, mi pizzicava la fica dal mio interno, Lupo continuava a leccarmi la gnocca e miei strilli si facevano più acuti, lui capiva che la mia micetta era umida e assolutamente grondante di passione e la sua lunga lingua si muoveva in modo insidioso sulle labbra infiammate della mia passerina, poi lui mi ha montata e ho sentito entrare nelle pieghe della mia vagina il suo fulgido cazzo canino, non meno di quindici centimetri erano dentro di me, allargavano le mie pareti vaginali, non capivo più niente, solo quella sensazione che mi faceva stringere il mio ano con contrazioni di piacere, Monica muoveva la bocca ed emetteva suoni, ma il mio cervello traboccante di lussuria non riusciva a decodificare tali rumori.


Lupo mi teneva imprigionata tra le sue zampe e sbatteva il suo cazzo dentro di me con forza inaudita, mi ha fatto gridare quando ha spinto la sua palla oltre il mio buchetto vaginale, ora la mia gnocca era stracolma di cazzo di cane e lui mi scopò con la sua consueta forza e velocità, il mio corpicino di ragazza veniva strapazzato dalla forza ed energie di questo cane che respirava forte vicino a mio orecchio, dopo che la sua palla aveva finito di gonfiarsi dentro di me, un sconvolgente orgasmo mi colpii all’improvviso, tutto lo sfregamento scatenò in me una serie di sussulti che fecero tremare tutto il mio ventre e bacino, lì mi sono ricordata di essere incinta, impalata al cazzo di Lupo sentendo i palpiti del suo membro gigante vicino al mio utero oramai occupato da un piccolo bambino in crescita.


Non so che faccia ho fatto, ma Monica mi guardava un po’ sconcertata – stai bene? … ti è successo qualcosa? – mi domandò – no, non mi è successo niente … solo che sono incinta – risposi, lei si fece una risata – non essere scema … un cane non ti può mettere incinta … nemmeno così veloce … lui deve ancora venire dentro di te – disse lei – non hai capito nulla … sono incinta dal mio ragazzo … ho tre mesi e qualcosa in più … ed eccomi qui abbottonata dal tuo cane – dissi io un po’ tormentata – davvero? … e come è successo? – chiese lei – è successo come succedono questi fatti … abbiamo fatto l’amore l’ultimo giorno prima che se ne andasse via e il fottuto preservativo si rupe – dissi io, incominciando a sentire un ruscello caldo che si versava dentro di me, mi fece gemere e torcigliare il mio tronco e accomodare la mia gnocca che tremava da sola, la mia testa era un po’ scollegata dall’atto in sé, il pensiero di essere incinta mi aveva fatto atterrare, così e tutto, il mio corpo reagiva con convulsioni orgasmiche in risposta all’alluvione di sperma canino che riempiva tutto il mio sesso.


−¡Ooohhh! Quanto mi piace di essere scopata così bello – dissi tra gemiti e lamenti, facendomi coinvolgere dalla depravata passione un’altra volta, Monica incominciò ad accarezzare le mie grosse tette e pizzicare i miei duri capezzoli, tornai a gemere e strillare come una bambina scostumata, davo gridolini sentendo il cazzo di Lupo lanciando quei getti di sborra nella mia cervice, mi faceva venire con forza, ancor di più quando quella matta si mise sotto il mio pancino e cominciò a lambire il mio clitoride, la sensazione era pura follia, se non smetteva presto sarei morta di piacere.


Mi sembrava di essere coinvolta in un sogno che facevo da bambina a otto anni, mi trovavo nella folta giungla da sola e trovavo una donna di colore con delle tette enormi, tanto io come lei nude totalmente, ci addentravamo nella sua capanna e l’ha facevo sdraiare sul manto soffice dell’erba e cominciavo a leccare il suo piccolo sesso, nerissima di fuori e rosata all’interno, l’ha facevo venire in modo pazzesco, la ragazza si contorceva col suo sesso attaccato alle mie labbra e la mia lingua, poi lei faceva lo stesso con me, ma non mi faceva venire, mi portava all’apice dell’orgasmo, poi si fermava e mi chiedeva se avevo fatto l’amore con un cane, io rispondevo di no perché troppo ragazzina e allora lei faceva entrare un grosso cane nero e li toccava i suoi coglioni e massaggiava il suo cazzo facendolo diventare mostruoso, gigante, poi lei metteva il cane tra le mie cosce e mi accarezzava la micetta e mi portava ancora una volta vicino all’orgasmo, vedendomi eccitata in modo pazzesco, faceva salire al cane su di me per infilare il suo cazzo nella mia piccola fichetta, a quel punto mi svegliavo tremando e mi dovevo masturbare fino a raggiungere un orgasmo vero e proprio, avevo otto anni e questo era il mio sogno e pensiero ricorrente per le mie masturbazioni ed ero allora una piccola ragazzina vergine.


Adesso sono cresciuta abbastanza e sono qui abbottonata a questo pastore tedesco dannatamente bello, mi ha regalato un paio di orgasmi potenti e vorrei scoparlo di nuovo, Monica si era sdraiata vicino a noi e sgrillettava la sua gnocca a tutta forza venendo come una troia, Lupo aveva finito con me e il suo pene scivolò dalla mia micetta lasciando scorrere un fiume di sborra, quella pazza di Monica si lanciò sotto la pancia di suo cane e si mise a leccare quel bel cazzone rosso e gocciolante, io la guardavo con un po’ di gelosia e ho cominciato a giocare col buchetto del mio culo pensando a come si sentirebbe quel cazzo nel mio piccolo orifizio.


Monica mi ha guardata – lo vuoi prendere nel tuo culetto? – chiese lei, io non risposi, solo mi sono girata e messa in quattro, Monica prese il collare di Lupo e lo portò a montarmi, poi senza troppe cerimonie infilò la aguzzata punta nel mio buchetto e Lupo mi acchiappò con forza dai fianchi e il suo cazzo ancora un po’ moscio, si addentrò nel mio retto e cominciò a crescere e a gonfiarsi, era un po’ mollo e non mi faceva male, anzi, direi piuttosto che si sentiva bene, ma lo sentivo approfondire il mio stretto ano, le mani di Monica scivolavano le pieghe vellutate della mia giovane figa bagnata coi miei dolci succhi, ero con gli occhi chiusi e sentii lo scatto del telefonino di Monica che mi scattava delle fotografie, l’ho guardata un po’ preoccupata e lei mi fece vedere che era il mio telefonino, quindi mi rasserenai – è bello se rimarrà un ricordo di questa mia bella prima inculata – pensai chiudendo di nuovo i miei occhi e godendomi i corti colpi che Lupo mi dava scopandomi il mio culetto.


Con amorevole tenerezza Monica giocava col mio clitoride e le grosse labbra della mia figa, mi faceva morire e le sensazioni erano deliziose, lei mi guardava godere una e altra volta e mi chiedeva se stessi bene, io ho risposto mettendo le mie dita nella sua gnocca bagnata tanto come la mia, lei chiuse le sue cosce anticipando il piacere che sentiva, siamo rimaste lì per una quindicina di minuti finché Lupo si stacco da me, questa volta lei è venuta a baciare me e a giocare con le mie tette che dondolavano col mio respiro affannoso.


Ci siamo accarezzate per lunghissimi minuti, io non avevo esperienze lesbiche, ma mi pareva molto eccitante sentire un paio di tette diverse delle mie, anche la sua micetta mi affascinava, non avevo provato ancora i succhi che bagnavano le sue labbra gonfie, così che ho messo un’altra volta miei diti en su fessura e poi le ho portati nella mia bocca, Monica fece lo stesso con la mia gnocca, poi ci siamo ingarbugliate in un sessantanove fantastico, sono riuscita a farla venire e lei mi ha fatto gridare con voce rauca la mia lascivia e mi orgasmo.


Dopo un’ora e mezza, Monica cominciò a giocare col cazzo di Lupo e mi chiese de aiutare a prenderlo per il culo, a differenza delle ultime volte, durante le quali volevo finire presto la azione, questa volta volevo che lei assaporasse cosa si sente a tenere un bel cazzo in culo, quindi, gliel’ho infilato lentamente per fare sicché lei sentisse come si diffondeva quella sensazione perversa e meravigliosamente eccitante, dalla mia posizione riuscivo a vedere le contrazioni del suo culo assorbendo poco a poco tutta la lunghezza di quel splendido cazzo, quando arrivò la palla, sta non era così gonfia e scivolò nelle sue viscere come una bollicina, i suoi gridolini concupiscenti mi fecero capire che lei gradiva la profonda penetrazione.


Monica aggrappò le zampe posteriori di Lupo e lo teneva stretto, aveva gli occhi chiusi godendo la immensa asta che aveva incrostata nel suo didietro, le sue tette poggiavano sulla coperta del letto e il suo viso distorto era il riflesso della sua lussuria, lei stava godendosi il cazzo del suo cucciolo, tra gemiti e grugniti il suo corpo reagiva con sussulti che già non poteva controllare – scattami una foto … dai voglio che mi fai un piccolo video – Monica mi chiedeva di riprenderla col cazzo di Lupo profondamente inserto nel suo culetto, ed era una scena degna da riprendere.


Monica mi diceva che non sentiva nessun male, mentre con le sue dita accarezzava la sua gnocca affamata e sospirava in brevi respiri, aveva il suo viso arrossato di passione e la sua lingua continuamente inumidiva le sue labbra come se assaporasse ogni secondo del suo orgasmo, io travolta dalla mia libidine, mi sgrillettavo a tutta forza il mio bottoncino delicato e sensibile, tremolii mi sconvolsero tutta e sono stata colpita da un altro orgasmo bellissimo.


Ero lì a dieci centimetri quando il cazzo di lupo rimbalzo fuori dal culetto di Monica, lei si lasciò cadere in avanti e Lupo si girò a leccare il suo rosato buchetto posteriore che formava una specie di grossa “O” dal quale fuoriusciva abbondante seme canino, Monica si accomodò un po’ e con entrambi le mani si aprii le sue natiche, Lupo si crogiolava da quel copioso nettare, dopo lei mi prese la mano e ci siamo sorrisi l’una all’altra come due sorelle che godevano dallo stesso amante, il nostro sguardo confermava l’intenzione di ripetere quanto accaduto, eravamo complici nella concupiscenza.


Dopo ci siamo vestite e lei mi accompagnò alla porta e mi baciò dolcemente, io risposi alla sua carezza e ci siamo salutati, me ne andai a casa mia, il mio culo mi bruciava un po’ ma pensavo al mio cucciolo al quale gli avevo fatto le corna, con una leggera smorfia di bambina cattiva ho sbozzato un sorriso – mai lo saprà – pensai come se avesse tradito mio marito.


Ma non è stato così, appena ho aperto la porta di casa lui e venuto ad annusare le mie cosce e cominciò ad abbaiare, mi feci una risata, mai pensato al suo sensibile olfato, lui mi sembrava un po’ incazzato come se sapessi tutto e volessi sapere chi è stato, da chi ti sei fatta stantuffare il cazzo brutta mignotta, non potevo spiegare niente, ma sapevo che cosa fare, così mi spostai un po’ le mutandine e lui incomincio ad assaporare il seme dell’altro cane, sembrava esaltato ed eccitato come qualsiasi maschio, aveva la sua femmina di ritorno e questo era quello che lui voleva, ora per avere il suo perdono li dovevo porgere la mia micetta fresca di seme alla sua lingua assetata.


Ballando in torno a lui mi sono diretta alla mia stanza da letto, lo respingevo con le cosce e spingevo la sua grossa testa con le mie mani, lui era eccitato e io lo sapevo, il suo cazzo spuntava dalla sua guaina e i miei fluidi inumidivano la mia gnocca, sono caduta all’indietro sul mio letto e alzando le mie gambe mi tolsi le mutandine, lui incomincio a leccarmi il buco del mio culetto e mi fece vibrare tutta quanta, come se sapessi che avevo fatto l’amore col mio piccolo orifizio, lui si era appropriato dal mio culo e mi leccava con lunghe slinguate, la mia eccitazione era al massimo e volevo sfogarmi col suo cazzo in culo, gli dovevo il mio culetto cercando il mio perdono.


Fred è salito sul letto e io mi girai mettendo le mani sui miei glutei e aprii le mie natiche, le mie tette uscivano da lato a lato col peso della mia cassa toracica, stavo gemendo e piagnucolando sotto la lingua che mi leccava meravigliosamente bene, la passione sostituì ogni senso di colpa, mi sentivo un’altra volta la femmina del mio maschio e mi sottomettevo al suo volere, non più soddisfatto di leccarmi il culetto, lui saltò sulla mia schiena e mi attanagliò tra le sue zampe, il suo cazzo sbatteva sulle mie cosce, l’ho preso tra le mie dita e infilai la aguzzata punta nel mio piccolo buchetto, lui mi tirò all’indietro e con forza mi chiavò il suo chiodo caldo, rosso e affusolato.


Per seconda volta avevo un cazzo di cane nel mio didietro, con Fred era più bello poiché lui è il mio amante adorato ed è inebriante il suo modo di farmi l’amore, mi sentivo così piena e sicura abbottonata a lui, ero la sua cagna a tutto evento e lui lo sapeva, mi scopò per una eternità facendomi gridare i miei orgasmi e tenendolo stretto al mio culo, di tanto in tanto lui leccava i miei capelli e anche la mia guancia quando giravo la mia testa per guardare la sua faccia divertita, totalmente concentrato nel darmi il suo cazzo duro.


Sentivo la mia figa calda e appiccicosa col seme di Lupo che ancora usciva dalla mia micetta, Fred stava scaricando il suo proprio seme dentro il mio retto e sentivo le mie viscere che si gonfiavano facendo lo spazio necessario, anche le mie gambe tremavano, lo specchio del mio armadio, mi dava il riflesso di lui sopra la mia schiena, ammiravo la sua bellezza di maschio con la sua lussuriosa pelliccia dorata, il mio orgasmo era stato attenuato dalla attività sessuale precedente in casa di Monica, comunque non potevo fingere di godere col mio amante prediletto, Fred è un vero e gentile amante, mi sono incapricciata con lui e non posso fare a meno delle sue attenzioni nei miei confronti, adesso aspettavo solo che lui finisse di pompare seme nel mio culo per potermi riposare un po’, il mio pancino aveva cresciuto leggermente e avevo i piedi un po’ gonfi.


Quasi senza accorgermi il cazzo di Fred uscì dal mio culetto, l’essere incinta mi procurava qualche disappunto, non mi piaceva di essere infoiata 24 su 24, anche se mai avevo avuto degli orgasmi così belli, c’erano altre cose che non mi piacevano, le tette mi facevano male e sentivo qualcosa di pungente nei miei capezzoli, a volte mi sembrava che sarebbero scoppiati da un momento all’altro, i miei ormoni mi facevano girare la testa sentendo desiderio tutto il giorno, in somma, non avevo pace.


Mi rimangono poco più di cinque mesi, il mio ragazzo già lo sa, non l’è piaciuto per niente, ormai è andata così e non è l’unica sorpresa per lui, ma non voglio metterlo a conoscenza di tutte le mie faccende, già ci sarà tempo e luogo.

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