Zia guaìna
Scritto da Eliza, il 2021-01-12, genere incesti
Ho pensato a una storia erotica incestuosa, sulla quale gradirei il vostro parere. Ecco la sinossi.
Il protagonista è un diciottenne, che ogni settimana va a trovare una zia, piuttosto grassa e decisamente matura. Egli intuisce che la zitella indossa biancheria pesante e ingombrante. Cerca ogni pretesto per sbirciarla timidamente, e la zia non reagisce mai con diffidenza, anzi, sembra facilitargli le scoperte.
Un giorno ella inizia una serie di lavoretti da eseguire su una scala; il giovane si offre di eseguirli, ma lei glielo proibisce, preferendo salire lei sulla scala, mentre lui l'aiuterà dal basso. Naturalmente è la posizione perfetta per visionare a largo raggio, incantato, gli indumenti intimi dell'anziana, con i loro pizzi, gli ingombranti tessuti e le pesanti strutture a cui sono agganciate le calze di nylon.
Appena rincasato la madre, una bella donna dai capelli rossi, sempre un po' scarmigliata, vivace ma di pessimo carattere, gli chiede in tono diffidente dove sia stato, e subito dopo ha con lui un diverbio per motivi futili.
Il figlio appena solo cerca ristoro per l'eccitazione accumulata guardando la zia, ma arrivato al massimo dell'eccitazione si rende conto con turbamento di immaginare di inculare la mamma, e poi di avere con lei un rapporto sessuale, pensando al rischio di metterla incinta.
La settimana successiva sul divano della zia i due conversano sul divano, e lui fa qualche timido tentativo di alzare il vestito di lei, che sembra lasciarlo fare.
La volta dopo il giovane intuisce che la madre sospetta qualcosa, e non vede di buon occhio le sue visite alla sorella maggiore. Nel frattempo è arrivato al punto di accarezzare la guaìna che avvolge il grande culo della zia, con i deliziosi gancetti del reggicalze coperti dal tessuto semitrasparente.
Emerge la personalità di una donna disposta a cedere al nipote un po' per affetto, un po' per sincera apertura, un po' per solitudine, ma anche per un'interiorizzata sudditanza verso il sesso maschile.
Oramai egli spera, alla prossima visita, di suggellare il rapporto incestuosetto con una bacio proprio sulla bocca. Trova però la zia in lacrime: la sorella è venuta a farle una scenata, riaccendendo furiosa antiche rivalità, e non dovrà più rivedere il ragazzo.
Dopo aver condiviso la loro violenta angoscia, i due amanti proibiti affrontano la madre gelosa. Dapprima negano qualsiasi rapporto morboso, infine lo ammettono e la costringono ad accettare la situazione. Non solo, ma a suon di schiaffoni la umiliano costringendola ad assistere alle effusioni alle quali si abbandonano per la prima volta. Malgrado l'umiliazione, la rabbia e la gelosia, la madre rimane a guardare.
Infine sobillato e spalleggiato dalla zia il ragazzo costringerà d'ora in poi la mamma a sottomettersi ai sui più incestuosi desideri libidinosi, che sotto sotto sono anche quelli di lei.
Il protagonista è un diciottenne, che ogni settimana va a trovare una zia, piuttosto grassa e decisamente matura. Egli intuisce che la zitella indossa biancheria pesante e ingombrante. Cerca ogni pretesto per sbirciarla timidamente, e la zia non reagisce mai con diffidenza, anzi, sembra facilitargli le scoperte.
Un giorno ella inizia una serie di lavoretti da eseguire su una scala; il giovane si offre di eseguirli, ma lei glielo proibisce, preferendo salire lei sulla scala, mentre lui l'aiuterà dal basso. Naturalmente è la posizione perfetta per visionare a largo raggio, incantato, gli indumenti intimi dell'anziana, con i loro pizzi, gli ingombranti tessuti e le pesanti strutture a cui sono agganciate le calze di nylon.
Appena rincasato la madre, una bella donna dai capelli rossi, sempre un po' scarmigliata, vivace ma di pessimo carattere, gli chiede in tono diffidente dove sia stato, e subito dopo ha con lui un diverbio per motivi futili.
Il figlio appena solo cerca ristoro per l'eccitazione accumulata guardando la zia, ma arrivato al massimo dell'eccitazione si rende conto con turbamento di immaginare di inculare la mamma, e poi di avere con lei un rapporto sessuale, pensando al rischio di metterla incinta.
La settimana successiva sul divano della zia i due conversano sul divano, e lui fa qualche timido tentativo di alzare il vestito di lei, che sembra lasciarlo fare.
La volta dopo il giovane intuisce che la madre sospetta qualcosa, e non vede di buon occhio le sue visite alla sorella maggiore. Nel frattempo è arrivato al punto di accarezzare la guaìna che avvolge il grande culo della zia, con i deliziosi gancetti del reggicalze coperti dal tessuto semitrasparente.
Emerge la personalità di una donna disposta a cedere al nipote un po' per affetto, un po' per sincera apertura, un po' per solitudine, ma anche per un'interiorizzata sudditanza verso il sesso maschile.
Oramai egli spera, alla prossima visita, di suggellare il rapporto incestuosetto con una bacio proprio sulla bocca. Trova però la zia in lacrime: la sorella è venuta a farle una scenata, riaccendendo furiosa antiche rivalità, e non dovrà più rivedere il ragazzo.
Dopo aver condiviso la loro violenta angoscia, i due amanti proibiti affrontano la madre gelosa. Dapprima negano qualsiasi rapporto morboso, infine lo ammettono e la costringono ad accettare la situazione. Non solo, ma a suon di schiaffoni la umiliano costringendola ad assistere alle effusioni alle quali si abbandonano per la prima volta. Malgrado l'umiliazione, la rabbia e la gelosia, la madre rimane a guardare.
Infine sobillato e spalleggiato dalla zia il ragazzo costringerà d'ora in poi la mamma a sottomettersi ai sui più incestuosi desideri libidinosi, che sotto sotto sono anche quelli di lei.
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