Anonimo
Scritto da greystoke, il 2020-05-31, genere gay
Era una di quelle serate invernali piovose che francamente non si sa che fare. Avevo un po' di voglia, non c'era internet e tutti i film proiettati al cinema erano di genere etero.Mi sono detto vado lo stesso almeno mi vedo qualche bel cazzo lavorare anche se non come volevo io. Vado al primo film a luci rosse in zona, non c'era molta gente a dir la verità, però mi siedo vicino a un signore piuttosto avanti di età almeno rispetto alla mia, allora avevo poco più di vent'anni ma qualche bel membro me lo ero già pappato. Inizio tranquillamente a guardare la pellicola, eccitandomi vedendo quei bei cazzi in tiro che però non finivano nel buco giusto. L'età ovviamente mi portava ad avere un'erezione che i pantaloni non riuscivano a controllare, ad un certo punto sento una mano che mi massaggia la parte interna della coscia, ci guardammo in faccia e senza parlare uscimmo dalla sala. Mi disse che non abitava lontano e se volevo potevamo continuare da lui. Per fortuna accettai e fu una delle serate più belle della mia vita. Arrivammo nel suo appartamento e mi offrì da bere, bevvi avidamente quello che mi offri e non mi ricordo neanche cosa fosse tanto ero eccitato. Finito di sorseggiare l'intruglio mi mise la lingua in bocca e una mano sulla patta, non capivo più niente, finito di limonare mi aprì la cerniera, mi tolse pantaloni e mutande, e iniziò a trastullare il mio volatile, prima la cappella poi giù giù fino alle palle per molto tempo, tanto che quasi senza accorgermi gli venni in bocca con una sborrata notevole. lui non fece una piega e se la trangugiò tutta senza problemi, poi mi ripulì il glande con grande maestria. Mi ripresi subito e con la foga il cazzo ritornò voglioso in un battibaleno. Lui nonostante il caldo sperma appena divorato tornò come nuovo e decise di passare all'altro lato, mi fece girare e con le mani mi allargò le chiappe e con la lingua iniziò a lavorarmi il buchetto, ogni tanto sputando per renderlo più accessibile e lavorando con le dita, non mi accorsi con quante me lo allargava ma sono sicuro che almeno tre ebbero parte a quella goduria. Ormai non c'ero più e volevo sentire il suo cazzo nel mio buchetto. a mia volta gli aprii la patta , e trovai un cazzo un pò moscio, ma di dimensioni più che accettabili, lo presi subito in bocca e ci giocai parecchi tempo, finchè divenne duro, pronto per l'operazione che desideravo. Anche lui col cazzo duro si arrapò notevolmente e dopo avermi lavorato di nuovo lo sfintere non ce la fece più e decise di affondare il suo arnese penetrandomi. Per me non era la prima volta ma mi diede la stessa sensazione. Non lesinammo col tempo e non sò quanto durò quell'estasi, sò soltanto che mi sodomizzò in tutte le posizioni possibili, pecora, smorza, missionario, mi sentivo una vera troia e lo ero. Purtroppo tutte le belle cose hanno una fine, non riuscendo più a trattenersi mi portò il suo gingillo verso la mia bocca, non feci in tempo a stringere le labbra che sentii un fiume di calda sborra inondarmi la bocca. Cercai di non sprecare niente di quel succulento nettare ripulendogli l'uccello con cura con la lingua. So che non finì li perchè infoiato gli leccai di nuovo il buco del culo e rimanemmo avvinghiati per almeno un'ora continuando a limonare. Stremati lui mi riaccompagnò al parcheggio del cinema. Arrivai a casa quasi all'alba, stanco ma al settimo cielo, non mi sono mai pentito di essere uscito quella sera.
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