Il mio futuro suocero Cap 2

Scritto da , il 2018-08-07, genere incesti

IL MIO FUTURO SUOCERO

Cap.2


Franco era inebedito… non credo si sarebbe mai aspettato un tale comportamento da troia.
Seguitavo a fissarlo, mentre mantenevo le cosce aperte sotto al tavolo trasparente.

“Hai una voglia fottuta di chiavarmi, anche perché ormai sai tutto di me… di quanto mi piaccia il cazzo… e ora che anche tuo figlio sa che voglio scoparti non hai neanche il timore di fargli un torto scopandoti la fidanzata nonché futura moglie… puoi andare a ruota libera!”

Lo vedevo vibrare come un fruscello, mentre mi guardava allibito.

“Non mi guardare così! Vedi, Luciano ti ha detto molte cose sul mio conto, anche molto intime, ma non ti ha detto il meglio: mi ha fatto la proposta di essere una coppia aperta, basata, oltre che sull’amore, il reciproco rispetto e stima, anche sulla libertà sessuale! Riteniamo il sesso uno splendido gioco e abbiamo deciso di comune accordo di giocare anche con altri, con chi ci attrae, anche singolarmente… ed io ho accettato con vero piacere!

Questa nostra decisione prevede però un patto che abbiamo promesso fermamente di rispettare: ognuno di noi due deve raccontare all’altro l’avventura che ha vissuto, qualunque essa sia. In questa maniera non lo riteniamo un tradimento e poi ognuno coinvolgerebbe l’altro nel proprio piacere!”

Gli sussurrai libidinosamente.

“Quindi se vuoi sentire il calore della mia fica sappi che io mantengo le promesse… e lo dirò a tuo figlio… riportandogli ogni dettaglio!”

“E’ quello che voglio… deve sapere che hai goduto tra le braccia di suo padre! Lo sa che mi piaci, glielo ho detto apertamente: abbiamo gli stessi gusti in fatto di donne! Lui lo sa che farei pazzie per una donna come te… come le ha fatte lui a suo tempo per un’altra donna!”

Mi sentivo sempre più lusingata: il mio futuro suocero mi desiderava e anche lui lo aveva detto apertamente al figlio.
Dovevo premiarlo nel migliore dei modi…
Mentre lo fissavo, presi il tovagliolo e lo feci apertamente cadere a terra, sotto il tavolo.

“Scusa, mi è caduto il tovagliolo… me lo raccogli per favore?”

Non si fece ripetere due volte l’invito: si mise in ginocchio a quattro zampe e si intrufolò sotto il tavolo.
Attraverso il cristallo lo vidi gattonare verso le mie cosce… erano ancora deliziosamente aperte, ma le allargai ancora di più.
Sentii le labbra posarsi sulla fica e la sua lingua percorrere lentamente tutta la fessura, fino a raggiungere il grilletto… lo imprigionò tra le labbra e cominciò a spompinarlo con estrema libidine.
Il grillo si ingrossò immediatamente e cominciai subito a godere.
Gli misi una mano dietro alla nuca e gli spinsi la testa contro la fica, mentre portai l’altra mano sul seno per strizzarmi i capezzoli.
Cominciai a gemere e a incitarlo come una troia.

“Si… cazzo… cazzo… così… leccami la fregna… falla godere… bravo… porco… senti come è bagnata… ha voglia di cazzo! Sappi che ho una fica molto esigente… grazie a tuo figlio che l’ha sempre trattata con molto riguardo! Mi piace farmela leccare prima di farmi montare… con la lingua la mia fica si prepara nel migliore dei modi a ricevere il cazzo che la deve far godere! Uhmmmm! Cazzo… sento che la sai leccare la fica… mi piaci… un maschio che non mi sa leccare la fica non lo prendo in nessuna considerazione… tu hai superato degnamente la prova… adesso puoi chiavarmi! Fermati… non leccarmi più… sono al limite… se seguiti ti piscio in bocca! Non credere non ne sia capace… adoro riversare il mio caldo liquido sulla bocca dell’uomo che mi fa godere! Vieni, alzati, vienimi vicino… ora tocca a te sentire le mie labbra!”

Quando usci da sotto il tavolo aveva una espressione trasfigurata dall’eccitazione… era irriconoscibile… con il viso completamente ricoperto dei miei umori.
Mi si avvicinò… con una mano cominciai a slacciargli la cintura dei pantaloni… con l’altra mi accarezzavo la fica per constatare i risultati del suo servizio.

“Bravo, hai fatto un ottimo lavoro… il grillo è duro come un sasso e le labbra sono gonfie da paura… ecco, la mia fica è pronta… adesso pensiamo al tuo uccello! Spero non ti dispiaccia se prendo io l’iniziativa: la cosa mi fa sentire una gran porca e mi intriga da impazzire!”

Dopo la cintura gli sbottonai i pantaloni: li afferrai insieme ai suoi slip e glieli abbassai fino alle ginocchia… mentre mi inchinavo accosciata con il viso davanti al suo pube.
L’uccello che mi si parò davanti era qualcosa di maestoso: la copia esatta di quello di suo figlio.

Più di 20 cm di carne dura, con una grossa cappella rosso fuoco e due enormi coglioni… una vera delizia.
Il super cazzo di Luciano mi aveva sempre fatto godere come una troia, mi aveva aperto tutti i buchi con mia grande gioia… e ora avevo il piacere di constatare che il padre non era da meno! Una famiglia assolutamente da non perdere! Due verghe del genere avrebbero fatto la gioia di qualunque donna che si potesse definire tale… ed io li avevo a mia completa disposizione! Wow!!!

Impugnai la verga di Franco, la scappellai completamente e diedi un tenero bacio sulla cappella e sul frenulo: sentii l’uccello vibrarmi in mano… uhm!!! Che sensazione!
Espressi liberamente e senza remore la mia ammirazione.

“Uhmmm!!! Che stupendo cazzo: adesso capisco di chi ha ripreso tuo figlio! Avete due verghe meravigliose e non saprei proprio giudicare quale dei due è più grosso e lungo: dovrei metterli uno vicino all’altro!”

“E magari prenderteli tutti e due in bocca!” esclamò Franco.

Il pensiero di avere quei due superbi cazzi uniti insieme nella mia bocca mi fece sentire un sottile brivido di piacere.

“Uhmm! Perché no! L’idea non è affatto male! Ancora non abbiamo iniziato con i rapporti multipli, anche se ogni tanto ne parliamo… potremmo sempre iniziare con te! Certo, con due cazzi del genere in corpo mi sentirei completamente realizzata… come donna, come moglie e come nuora! Hai esperienze del genere? A tua moglie glieli hai mai fatti assaggiare due cazzi insieme?”

Lo sentii trasecolare… non si aspettava una domanda del genere, ma sotto l’influsso della forte eccitazione si lasciò completamente andare!

“Claudia, sei l’unica persona a cui faccio queste confidenze e ovviamente conto sulla tua discrezione. Le supposizioni di Luciano sono vere: io e mia moglie praticavamo sesso di gruppo, specialmente con singoli!
Lei era una adorabile puttana, adorava il cazzo e sentirsi più uomini addosso che la facessero godere con contemporanei baci, carezze, leccate e penetrazioni.
Era nata per il sesso e per godere: ci siamo amati da impazzire e ho sempre voluto il suo piacere.

Ero felice quando insieme ad amici fidati la mettevamo al centro delle attenzioni… doveva essere sempre lei la regina della serata e quando la vedevo contorcersi e urlare dal godimento che le procuravamo ero in estasi… perché vedevo la donna della mia vita raggiungere l’acme del piacere!
Per l’amore che avevo per lei non gli ho mai negato alcun piacere che mi avesse chiesto… le ho permesso anche situazioni che altri al mio posto non avrebbero accettato, ma la vedevo felice… e allora perché negarle il piacere? Non si dice che amare una persona è anche desiderare la sua felicità?

Con questo credo di aver risposto in maniera esaustiva alla tua domanda: non solo due uccelli in bocca, ma molto spesso anche tre! Mi sembra di rivedere ancora la scena: lei in ginocchio, noi tre in piedi con gli uccelli dritti davanti alla sua bocca! Cominciava a succhiarli, leccarli, lapparli in maniera fantastica… amava particolarmente il sesso orale! Passava da un uccello all’altro senza soluzione di continuità, ma quando ne succhiava uno non lasciava certo gli altri due senza piacere… mentre ne pompava uno, segava gli altri due! Avrebbe seguitato per tutta la serata se non fossimo stati noi a sollevarla e adagiarla sul letto per farla godere come meritava.

Spesso, dopo aver raggiunto numerosi orgasmi, ci chiedeva di venirle in bocca tutti e tre insieme! Claudia, non puoi immaginare… certe cose bisogna viverle per capirle! Ci segavamo davanti alla sua bocca aperta con la lingua di fuori e facevamo in modo di venire tutti e tre insieme: pensa a tre copiose sborrate contemporanee riempirle la bocca, lo sperma fuoriuscire e colare dagli angoli delle labbra, lei ingoiare lentamente quella immensa quantità di sborra e poi leccare ogni residuo di sperma colato sul suo seno e sulle nostre dita!
Alla fine la vedevo felice e completamente appagata dal piacere provato.
Splendidi ricordi impossibile da rimuovere dalla mente: purtroppo lei non c’è più!”

Questo racconto sulla attività sessuale della madre di Luciano mi mise il fuoco nelle vene… anche io amo succhiare il cazzo e farmi venire in bocca… credo che tre sborrate contemporanee mi manderebbero in paradiso!
Gli strinsi amorevolmente l’uccello.

“Mi dispiace averti risvegliato la tristezza nel cuore. Ti dispiace se lo racconto a Luciano o temi un suo giudizio negativo sul comportamento della madre?”

“Si, puoi dirglielo, non faresti altro che confermare le sue idee sui nostri confronti. E poi tranquilla… per tanti motivi non giudicherà sua madre… non ultimo il fatto che permette a te di godere anche con altri… compreso suo padre!”

Era vero… Luciano mi permetteva di godere con altri uomini come aveva fatto suo padre con sua madre.

“Franco, ripenso a quando mi hai detto che ormai faccio parte della vostra famiglia e che sono l’unica donna di casa: forse ti piacerebbe mi comportassi come tua moglie?”

“Se fossi mia moglie lo desidererei immensamente… ma sarai la moglie di mio figlio… dovete decidere voi per la vostra felicità!”

“Hai ragione! Prospetterò la cosa a Luciano: da quello che mi hai raccontato dovrebbe essere meraviglioso farsi penetrare da tre cazzi!”

Così dicendo imboccai l’uccello e cominciai un lavoro di bocca da farlo strabiliare: come gli aveva anticipato il figlio ero una stupenda pompinara… e avevo una gran voglia di dimostrargli che non ero da meno di sua moglie!
Cominciai a pomparlo su e giù lentamente, per fargli apprezzare il calore delle mie labbra… ad ogni imboccata sentivo il suo membro gonfiarsi sempre di più… credo che per una donna sentirsi crescere in bocca l’uccello del suo uomo sia una delle più belle sensazioni che può provare!
Spinsi la bocca contro il suo ventre e lo ingoiai completamente: con l’uccello infilato dentro la gola lo aiutai a togliersi i calzoni, per dargli modo di allargare agevolmente le gambe.

Il porco cominciò ad ansimare e certamente stava benedicendo il figlio per avergli portato a casa una nuora così ampiamente disponibile al piacere!
Sentivo la fregna dilatarsi sempre di più… si stava preparando per ricevere con tutti gli onori il cazzone di mio suocero!
Sfilai l’uccello dalla bocca, riempii la mia mano di saliva e la spalmai diligentemente lungo tutta l’asta.
Mentre gli segavo il cazzo infilai la testa tra le sue gambe e con la bocca arrivai ai coglioni… il porco allargò le gambe per mettersi comodo a cavallo del mio viso e cominciò ad ondeggiare il bacino per strofinare le palle contro le mie labbra.
Tirai fuori la lingua e cominciai a leccarle come un cagnolino… ad ogni colpo di lingua sentivo il cazzo vibrarmi in mano.

Poi me le misi in bocca… prima l’una… poi l’altra… le succhiavo delicatamente… strette tra le labbra me le passavo da una parte all’altra della bocca, con grande godimento di Franco che ansimava, gemeva e grugniva come un porcellino.
Si piegò davanti con il busto, non so se involontariamente o per mandarmi un messaggio… io, da adorabile puttana e ben abituata alle più innominabili porcate, pensai subito al dolce e perverso invito.
Mentre con una mano seguitavo a segarlo, sollevai il viso verso il suo culetto e, allargandogli le natiche con l’altra mano, gli passai la lingua lungo tutto lo spacco del culo!
Emise un urlo bestiale.

“Siiiiiiiiii… cazzooo…. Siiiiiiiii… leccami il buco del culo che mi fa impazzireeee!!! Cristo, Claudia, sei meravigliosa, sei divina, sei l’angelo mandato dal cielo!”

Gli incitamenti ad essere porca mi hanno sempre spinto a dare il meglio di me stessa.
Mi dedicai completamente al suo buchino: prima lo leccai con la lingua piatta, a spatola, poi lo stuzzicai velocemente con la punta della lingua… e poi, quando lo sentii bello morbido e dilatato, gliela spinsi dentro più che potevo.
Altro urlo di piacere.

“Si… si… Claudia inculami con la lingua… daiii… ti prego… lavorami il culo… cazzo santo… mi piace farmi inculare… dai… dai…”

Non capii se gli piaceva farsi inculare solo con la lingua o anche da un bel cazzo, ma la cosa per me era ininfluente… in quel momento ero io l’artefice del suo piacere e volevo farlo godere più che potevo.
Mi stava prendendo una strana sensazione: era come se avessi voluto entrare in competizione con sua moglie, per dimostrargli che anche io, come gli aveva anticipato Luciano, ero brava a far godere gli uomini, almeno quanto la moglie… se non di più!
Diedi le giuste indicazione a Franco

“Porco, inchinati davanti… mettiti a pecora che ti inculo!”

Mai invito fu più gradito!
Piegò il busto completamente davanti, poggiando le mani sulla sedia.
Seduta per terra, tra le sue gambe, avevo il viso alla giusta altezza del suo culetto.
Per aprirlo bene e facilitare l’introduzione avevo bisogno anche dell’altra mano.
Lasciai l’uccello e con entrambe le mani gli allargai più che potevo il buchetto del culo… la posizione era proprio quella giusta… appuntai la lingua e gliela misi nuovamente tutta dentro.
Iniziai una inculata linguale da sballo… dentro e fuori… dentro e fuori… più gli ficcavo la lingua nel culo, più sentivo lo sfintere dilatarsi!

Dopo un po’ di questo servizio decisi di osare di più e fargli una sorpresa.
Ritenni che il buchetto, così ben dilatato e viscido della mia saliva, fosse ben pronto per più sostanziose introduzioni.
Non gli diedi tempo di rendersi conto della variazione sul tema: tolsi la lingua, gli appuntai velocemente due dita e gliele spinsi profondamente nel culo… mentre urlava il suo godimento con la mano libera mi impossessai nuovamente del suo cazzo e ripresi a segarlo libidinosamente.
Ansimava, gemeva, lo sentivo godere proprio come piaceva a me.

“Porco, che ne dici? Ti piace questo doppio trattamento? Due dita nel culo e una mano che ti masturba? Chissà quante volte tua moglie ha goduto anche lei di questo trattamento!”

Quando gli parlavo della moglie lo sentivo vibrare.

“No, Claudia, avresti dovuto vederla, lei godeva molto di più: uno di noi glielo metteva nel culo, uno le leccava la fica mentre lei lo masturbava e il terzo la chiavava in bocca! Ormai eravamo entrati tutti e quattro in una perfetta sintonia che riuscivamo a venire tutti contemporaneamente… dovevi sentirla e vederla quando raggiungeva l’orgasmo mentre noi tre le sborravamo nel culo, in bocca e nella mano! Stupenda!”

I suoi racconti da una parte mi eccitavano moltissimo, ma dall’altra mi facevano incazzare: ovviamente non avevo nulla contro la mamma di Luciano, anzi, l’ammiravo profondamente per la sua libertà nel godere, però mi scocciava che Franco pensasse che sua moglie fosse l’unica donna in grado di fare la puttana e far godere gli uomini!
Lo avrei dovuto far ricredere, quanto prima!
Gli tolsi le dita dal culetto e mi alzai.

“Vieni, Franco, riposiamoci un pochino… se ce ne veniamo subito finisce tutto… la serata è ancora lunga.. non so se ci riuscirò, ma vorrei provare a farti godere come faceva tua moglie… tu che ne dici?”

Piccola frecciatina che lui recepì perfettamente.

“Mi dispiace tu possa pensarla così: credevo di averti ampiamente dimostrato sin dal primo giorno quanto tu possa eccitarmi e quanto io ti desideri. E’ bastato immaginarti succhiare l’uccello di mio figlio per farmi sborrare l’anima… non puoi immaginare quanto tu mi abbia fatto godere, anche senza essermi vicino… ma io ti volevo… sognavo di averti accanto a me e sussurravo: “Claudia succhia anche me… succhia anche me!”

Mi venne vicino e mi abbracciò… eravamo entrambi nudi dalla vita in giù… mi scansai al suo abbraccio e mentre mi toglievo il top rimanendo solo con le calze gli chiesi di spogliarsi anche lui nudo.

“Voglio sentire il tuo corpo nudo contro il mio!” gli sussurrai, mentre ci abbracciavamo.

Mi strinse forte, sentii il suo uccello duro da paura puntare la mia fica… allargai le gambe, lo feci entrare e poi le richiusi, imprigionandolo tra le mie cosce.
Emise un lungo gemito di piacere.

“Dio… sei bollente e fradicia tra le cosce… altro che donna calda… i complimenti di mio figlio non ti rendono giustizia! Non volevo dirtelo, ma ora voglio darti la prova di quanto tu mi faccia godere: se non fossi la donna di mio figlio e la sua futura moglie, saresti l’unica donna che avrebbe potuto sostituire mia moglie nella mia vita!”

Cazzo… cazzo… mi sentii il cuore scoppiare! Non avevo capito un cazzo! Mi aveva messo sullo stesso piano della moglie, ma non solo dal punto di vista sessuale, ma anche sentimentale…
Ma gli tolsi ogni illusione.

“Franco, io amo Luciano da morire e gli appartengo con l’anima e con il corpo! Con te posso anche scopare, ma con lui, anche quando facciamo le porcate più innominabili, faccio l’amore: spero sia chiara la differenza!”

“Claudia, ho capito benissimo il tipo di rapporto che c’è tra te e mio figlio… lo stesso che c’era tra me e mia moglie… grande, grande amore… e tanto sesso… anche con altri! Te l’ho detto solo per farti capire che mi fai godere come mi faceva godere mia moglie!”

Ecco, adesso ci siamo capiti! Anche io sono una splendida puttana!
Ci sedemmo sul divano a centellinare un delizioso drink.
Io con le cosce sempre oscenamente aperte gli permettevo di godersi l’eccitante spettacolo.
In attesa di riprendere le nostre effusioni amorose, mi venne in mente di fare qualche giochino… portai la mia mano sopra la mia fica e cominciai ad accarezzarla.

“Ti eccita vedere una donna scosciata che se la tocca?” gli chiesi.

“Si, moltissimo… è una cosa che mi eccita molto…”

“Anche a me eccita molto vedere un uomo che gioca con il suo uccello… dai… fammi vedere come ti seghi!”

Non si fece pregare: impugnò l’uccello e mentre lo scappellava lentamente con l’altra mano cominciò ad accarezzarsi e massaggiarsi i coglioni.
Eravamo uno di fronte all’altra: io mi ero scosciata accavallando una gamba sulla spalliera del divano e tenendo l’altra alzata e piegata nella classica posizione ginecologica.
Io ci andai subito giù dura: mentre con la sinistra mi pizzicavo e tiravo il grillo con tre dita, con l’altra mi ficcai due dita profondamente nel culo… emisi un lungo gemito…

“Uhmmmm! Dio santo… quanto mi piace infilarmi il culo! Cazzo… Franco… guardami… mi fa impazzire farmi guardare mentre mi inculo da sola!”

Franco fissava con gli occhi fuori dalle orbite le mie dita scoparmi il culo… dentro… fuori… dentro… fuori.
Poi le tenevo spinte e le giravo dentro allo sfintere.

“Cazzo, quanto mi piace… guarda… mi sto allargando il culo… te lo sto preparando per dopo… non termino mai nessun appuntamento amoroso senza una inculata… completata da una sborrata finale in bocca! Anche tu… dai, ficcati due dita nel culo… mi piace l’uomo porco aperto anche nel culo…dai… inculati e segati… dai… fammi vedere… daiiiiiiii!”

Ormai Franco era nelle mie mani… ubbidì come un automa!
Avvicinò le dita al suo buchino e cominciò a spingerle dentro… ormai il buchetto era aperto e le infilò completamente dentro.
Applaudii.

“Bravo… cazzo… guardiamoci… io mi sgrilletto e mi inculo… tu ti seghi e ti inculi… dai… dai… cazzo che gusto! Ma non venire se no t’ammazzo! Questi sono ancora giochi preliminari… devi ancora chiavarmi!”

Facile a dirsi… dovemmo smettere quasi subito… ormai l’eccitazione era a tali livelli che stavamo per godere entrambi… ma rimanemmo nella stessa posizione, uno di fronte all’altro, a mostrarci i nostri vogliosi sessi.

“Ti piace fare questi giochini?” mi chiese Franco.

“Si, molto… e anche tanti altri!”

“Anche a me e mia moglie piaceva molto giocare. Da quello che mi hai detto mio figlio immagina che stiamo scopando e tu glielo dirai, vero?”

“Esattamente!” risposi.

“Allora voglio farti una proposta: ti andrebbe di fare un video mentre scopiamo per poi farglielo vedere? Io e mia moglie ne facevamo spesso, sia da soli che con i nostri amici e poi ce li rivedevamo… e scopavamo come non mai! Fare video e foto era uno dei nostri più piacevoli giochini. Devi sapere che dentro questo salotto e anche in camera da letto ci sono telecamere nascoste che riprendono tutto ciò che succede da diverse angolazioni. Che ne dici?”

Il pensiero di farmi vedere da Luciano mentre godevo con il cazzo del padre mi procurò una fortissima eccitazione.

“Si vedono anche le espressioni del viso? Anche i primi piani dei nostri sessi? E anche tutto ciò che diciamo?”

“Si, si vede e si sente tutto… poi sta a me montare, con vari programmi, il video finale altamente eccitante scegliendo le migliori immagini… allora ci stai? Registro tutto, domani preparo il video e te lo porto, così quando torna Luciano, se ti chiede come è andata la serata, puoi fargli vedere come l’abbiamo piacevolmente trascorsa!”

La cosa mi attizzava da morire.

“Si, d’accordo, registra tutto… voglio dare una prova tangibile a Luciano di quanto io sia porca!”

Mi si avvicinò e prese ad accarezzarmi languidamente tutto il corpo: il seno, la pancia, la fica.
Mi fissò con il suo solito sguardo.

“Sono felice tu abbia accettato… perché devo confessarti che sto già registrando tutto da quando sei entrata in casa! Ti do la mia parola d’onore, e ti prego di credermi, che se tu non avessi accettato avrei interrotto la registrazione e avrei cancellato tutto!”

Ricambiai il suo sguardo e gli sorrisi.

“Sei proprio un gran figlio di puttana… ma mi ecciti un casino! Quindi hai registrato quando abbiamo ballato e mi hai stretto a te… quando mi hai leccato la fica sotto al tavolo… e prima quando ci siamo masturbati con le dita infilate nei nostri culetti?”

“Si, Claudia, ho registrato tutto…”

“E il bello deve ancora venire!” esclamai. “Comunque sappi che anche a me e Luciano piace molto fare giochini erotici: non ci piace limitarci alla solita scopata… ci piacciono molte variazioni sul tema… anche se certi giochi non sono accettati da tutti.
Ma l’importante è che piacciano a noi due… siamo due splendidi porcellini e ci siamo accoppiati proprio bene! Specialmente un giochino ci manda fuori di testa!”

Mi comportavo sempre più spudoratamente, ma non riuscivo più a trattenermi: mentre seguitava ad accarezzarmi la fica gli morsi il labbro, gli afferrai l’uccello ripresi a segarlo!


Contunua.....

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