Sui miei stivali
Scritto da GiusyP., il 2021-07-01, genere dominazione
Oggi sono arrivata in ritardo e tu hai iniziato ad allenarti prima del solito, così quando ero pronta sul letto con indosso i miei stivali, quelli neri di pelle lunghii fin sopra il ginocchio e con il tacco a spillo da dodici centimetri, tu dovevi fare l'ultimo esercizio e poi prepararti per uscire.
Mi hai preso per il guinzaglio mi hai fatto gattonare fino al bagno dove ti sei spogliato. Mi hai lasciata li in ginocchio e hai recuperato alcuni dei miei giochi, quando sei tornato mi hai frustato il culo, venti frustate per natica costringendomi a contare come sempre. Ti sei abbassato per controllare il mio ano, hai preso il cazzo finto quello rosa grosso, ci hai messo sopra una punta di vaselina e me lo hai infilato nel culo, con forza in un colpo solo facendomi trasalire e urlare.
Solo dopo un po' hai iniziato a muoverlo dentro il mio culo, per allargarlo e per sodomizzarlo a tuo piacimento, solo dopo un paio di orgasmi miei ti sei fermato lasciandomi il cazzo nel culo.
Nudo ti sei voltato per recuperare il rasoio, devi sistemarti i capelli o meglio devi rasarli: "Cosa fanno i cani?"
Me lo chiedi mentre prendi il cazzo in una mano per un attimo: "Leccano"
Così mi avvicino al tuo cazzo lo prendo tra le labbra e inizio a succhiarlo e bagnarlo con la mia saliva. Faccio scivolare la lingua sula pelle rugosa e tirata sentendo il cazzo gonfiarsi nella mia bocca. Nel frattempo recuperi il rasoio e inizi a passarlo sulla nuca: "Renditi utile controlla se ho fatto tutto" Mi sollevo per controllare sono rimasti alcuni punti e te li indico così da farti fare il lavoro bene.
Finito con la testa passi ad accorciarti la barba, recuperi l'altro rasoio mentre io torno a quattro zampe. Non vuoi lasciarmi li a non fare niente così ti avvicini a me da dietro mi infili il cazzo nella figa facendomi girare verso lo specchio in modo da guardarmi anche in faccia mentre mi trafiggi la figa. Mi colpisci forte facendomi godere diverse volte, hai fretta di farmi godere prima di lasciarmi vuota allontanandoti da me.
"In ginocchio"
Mi metto in ginocchio come da tuoi ordini e vedo che riprendi ancora il frustino, ho le gambe larghe come devono essere sempre e vedo che metti il frustino tra le mie gambe: "Visto che ti piace frustarmi il cazzo quando sei tu a comandare, io penso alla tua figa"
Non so se mi piace la cosa ma in ogni caso non posso disobbedirti quindi resto ferma aspettando che arrivano le frustate. Ad ogni colpo che arriva ti dico cosa sono: La tua cagna, la tua vacca, la tua puttana... Mi infliggi sei colpi secchi solo con una piccola pausa, poi passi a frustarmi i capezzoli ma non sembri soddisfatto, così torni con un'ultima frustata secca sulla figa. Lascio uscire un grido acuto e istintivamente chiudo le gambe sendendo le grandi labbra della fica bruciare intensamente.
Torni a dedicarti alla tua barba mentre io riprendo fiato, resto sempre in ginocchio nella posizione che piace a te, quella da punizione e ti guardo sistemarti: "Togliti uno stivale" mentre eseguo i tuo ordine "Voglio che ci vieni sopra e anche in fretta" Mi metto a cavalcioni sopra lo stivale sistemato in mezzo alle mie gambe, tu fai lo stesso restando in piedi, pochi attimi e schizzo sulla pelle nera dello stivale mentre tu ci sborri sopra: "Sai cosa devi fare"
Si lo so devo leccare e pulire ed è quello che faccio mentre tu finisci di prepararti. Anche oggi ti ho servito Padrone e spero di averti soddisfatto piacevolmente.
Mi hai preso per il guinzaglio mi hai fatto gattonare fino al bagno dove ti sei spogliato. Mi hai lasciata li in ginocchio e hai recuperato alcuni dei miei giochi, quando sei tornato mi hai frustato il culo, venti frustate per natica costringendomi a contare come sempre. Ti sei abbassato per controllare il mio ano, hai preso il cazzo finto quello rosa grosso, ci hai messo sopra una punta di vaselina e me lo hai infilato nel culo, con forza in un colpo solo facendomi trasalire e urlare.
Solo dopo un po' hai iniziato a muoverlo dentro il mio culo, per allargarlo e per sodomizzarlo a tuo piacimento, solo dopo un paio di orgasmi miei ti sei fermato lasciandomi il cazzo nel culo.
Nudo ti sei voltato per recuperare il rasoio, devi sistemarti i capelli o meglio devi rasarli: "Cosa fanno i cani?"
Me lo chiedi mentre prendi il cazzo in una mano per un attimo: "Leccano"
Così mi avvicino al tuo cazzo lo prendo tra le labbra e inizio a succhiarlo e bagnarlo con la mia saliva. Faccio scivolare la lingua sula pelle rugosa e tirata sentendo il cazzo gonfiarsi nella mia bocca. Nel frattempo recuperi il rasoio e inizi a passarlo sulla nuca: "Renditi utile controlla se ho fatto tutto" Mi sollevo per controllare sono rimasti alcuni punti e te li indico così da farti fare il lavoro bene.
Finito con la testa passi ad accorciarti la barba, recuperi l'altro rasoio mentre io torno a quattro zampe. Non vuoi lasciarmi li a non fare niente così ti avvicini a me da dietro mi infili il cazzo nella figa facendomi girare verso lo specchio in modo da guardarmi anche in faccia mentre mi trafiggi la figa. Mi colpisci forte facendomi godere diverse volte, hai fretta di farmi godere prima di lasciarmi vuota allontanandoti da me.
"In ginocchio"
Mi metto in ginocchio come da tuoi ordini e vedo che riprendi ancora il frustino, ho le gambe larghe come devono essere sempre e vedo che metti il frustino tra le mie gambe: "Visto che ti piace frustarmi il cazzo quando sei tu a comandare, io penso alla tua figa"
Non so se mi piace la cosa ma in ogni caso non posso disobbedirti quindi resto ferma aspettando che arrivano le frustate. Ad ogni colpo che arriva ti dico cosa sono: La tua cagna, la tua vacca, la tua puttana... Mi infliggi sei colpi secchi solo con una piccola pausa, poi passi a frustarmi i capezzoli ma non sembri soddisfatto, così torni con un'ultima frustata secca sulla figa. Lascio uscire un grido acuto e istintivamente chiudo le gambe sendendo le grandi labbra della fica bruciare intensamente.
Torni a dedicarti alla tua barba mentre io riprendo fiato, resto sempre in ginocchio nella posizione che piace a te, quella da punizione e ti guardo sistemarti: "Togliti uno stivale" mentre eseguo i tuo ordine "Voglio che ci vieni sopra e anche in fretta" Mi metto a cavalcioni sopra lo stivale sistemato in mezzo alle mie gambe, tu fai lo stesso restando in piedi, pochi attimi e schizzo sulla pelle nera dello stivale mentre tu ci sborri sopra: "Sai cosa devi fare"
Si lo so devo leccare e pulire ed è quello che faccio mentre tu finisci di prepararti. Anche oggi ti ho servito Padrone e spero di averti soddisfatto piacevolmente.
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